Il Mondo è cambiato! E non è solo una frase fatta, un monito delle vecchie generazioni alle nuove. È la realtà in cui oggi viviamo come cittadini e consumatori ed in cui si muovono le aziende che quotidianamente si confrontano con i temi della competitività su scala globale.
Un momento storico particolarmente complesso per l’economia mondiale che si misura con il ribaltamento di molti dei modelli sin qui noti, dove si osservano da un lato il persistere di scenari di stagnazione o scarsa crescita e contemporaneamente il consolidarsi, dall’altro, di nuovi soggetti con fatturati in costante e rapida evoluzione. Soggetti nativi digitali che hanno sviluppato ed implementato con successo un nuovo modo di creare valore.
Circola in rete una ormai famosa infografica che mostra cosa accade nella rete ogni 60 secondi. Alcuni dati sono a dir poco sorprendenti. Colpiscono soprattutto il valore dell’acquistato online, il numero di query al più importante motore di ricerca, il volume della messaggistica ed il numero di accessi ai social network principali. Questa analisi, se pur superficiale, ci racconta come siamo ormai immersi in una economia digitale, fatta di modelli di business digitali, dove le informazioni che circolano nella catena del valore costituiscono l’elemento centrale attorno al quale costruire ricchezza e dove il fattore tempo diviene una variabile imprescindibile.
In questa nuova economia, vince chi riesce ad estrarre il massimo valore dalle informazioni che è in grado di aggregare sotto forma di dati. L’altro fattore determinante è rappresentato dal modo in cui tutti noi ci rapportiamo al nuovo Mondo. Gli smartphone a nostra disposizione e le applicazioni che siamo abituati ad utilizzare per lavorare, divertirci, acquistare o espletare alcuni dei compiti più gravosi nella nostra vita di tutti i giorni hanno fatto di noi degli individui digitali, individui capaci di relazionarsi in modo del tutto nuovo ed immediato con aziende, istituzioni, persone e macchine. Sono cambiate le nostre aspettative rispetto alle esperienze della nostra vita quotidiana. Non saremmo più disposti ad attendere giorni per ricevere una risposta ad un nostro messaggio, come accadeva ai tempi della posta tradizionale, o a non poter scegliere tra una miriade di negozi nello stesso momento nella fase di confronto prima di un acquisto.
Sono questi i cambiamenti con i quali le aziende tradizionali si trovano oggi a fare i conti. Una sfida sicuramente impegnativa, ma inevitabile per la sopravvivenza e che va giocata su tre fronti: ipercompetizione, multicanalità e globalizzazione. Clienti sempre più esigenti che chiedono prodotti e servizi sempre più vicini alle loro esigenze, una esperienza di acquisto completamente rinnovata, in un confronto continuo con la competizione mondiale. Come rispondere a questi cambiamenti?
- Lavorando su ideazione e gestione del ciclo di vita del prodotto/servizio grazie non solo ad una attenta lettura delle richieste provenienti dal mercato, ma anche alla capacità di attrarre e canalizzare innovazione. In questa ottica la creazione e gestione di una struttura altamente collaborativa, capace di attirare la piccola azienda specializzata ed il tessuto delle start-up (vedi iniziative di Open Innovation), può divenire un acceleratore di competitività irriunciabile;
- adottando un nuovo approccio alla produzione che assicuri rapidità di esecuzione ed elevati standard di qualità, parallelamente all’ottimizzazione dei costi di approvvigionamento ed esercizio, elemento che rappresenta un secondo abilitatore;
- realizzando l’implementazione di modelli logistici flessibili, per garantire poi la piena soddisfazione del cliente finale ed intermedio, grazie alla possibilità di raccogliere le esigenze sia in chiave di fabbisogno che di esperienza di acquisto e la rapidità ed accuratezza nella fase di esecuzione di un processo per sua natura particolarmente articolato.
In sintesi, la sfida competitiva odierna può essere vinta digitalizzando i processi interni, con una rilettura degli attuali modelli e l’adozione di strumenti che consentano di gestire la complessità derivante.
Le tecnologie oggi disponibili che vanno sotto il cappello della Industry 4.0 (solo per riportare alcuni esempi: IoT, Autonomous Robotics, Augmented Reality, Artificial Intelligence) rappresentano un fattore abilitante fondamentale per poter introdurre e sostenere il cambiamento auspicato.
In questa ottica, Oracle ha investito e continua a farlo costantenemente per rendere disponibili applicazioni in Cloud capaci di orchestrare ed utilizzare al meglio tutto il contenuto tecnologico di cui sopra, rendendo profittevole l’equazione valore uguale informazione.
Simone Marchetti, Digital Supply Chain Sales Development Manager, Oracle Italia