Posted On 27 Maggio 2019 By In Innovazione With 1130 Views

Le nuove tecnologie renderanno le supply chain trasparenti?

trasparente

Il ruolo di blockchain e IoT nella lotta alla contraffazione

Per un’azienda, la mancata visibilità lungo la supply chain può avere un impatto negativo su diversi aspetti, dalla contraffazione di parti o componenti alla perdita economica o reputazionale.

Per citare un esempio, recentemente Repubblica ha riportato il caso di una frode da due milioni di euro che ha coinvolto un marchio di abbigliamento italiano, il quale vendeva a sua insaputa capi in acrilico spacciandoli per cachemire. L’azienda per prima è rimasta sorpresa e ha collaborato alle indagini, che sono risalite lungo la supply chain fino a un opificio in Bangladesh. I capi “falsi” erano un totale di circa 40mila, di cui tremila ancora in vendita al momento dell’indagine, poi sequestrati dalla guardia di finanza.

Ma i danni causati da un bene contraffatto possono avere ripercussioni molto più gravi: si pensi ai componenti di un veicolo, o al settore dei prodotti farmaceutici, dove ogni anno vengono venduti tra i 75 e i 200 miliardi di dollari di medicinali falsi.

Oggi le nuove tecnologie stanno aprendo soluzioni che promettono di risolvere il problema, almeno per una buona parte. Secondo il report di Boston Consulting Group Stamping Out Counterfeit Goods with Blockchain and IoT, l’abbinamento di blockchain e IoT può offrire ai produttori e agli stakeholder visibilità, tracciamento e i dati di registrazione della provenienza, dalla fonte di approvvigionamento fino alla vendita e oltre. I benefici risulteranno più o meno significativi a seconda della tipologia di business ma, secondo la ricerca, le due tecnologie potrebbero portare vantaggi finanziari e competitivi per molti.

Le perdite che un’azienda può subire a causa della contraffazione sono di vario genere. A partire proprio dal procurement, dove spesso manca la visibilità per accertare l’autenticità dei componenti e delle materie prime, complici la vastità e la complessità delle supply chain globali. L’uso di parti contraffatte durante il processo produttivo può danneggiare la qualità del prodotto finale, portando danni quali ritiri dal mercato, cause legali e danni alla reputazione aziendale. Inoltre, le aziende subiscono la perdita di profitto dovuta all’immissione sul mercato degli equivalenti contraffatti dei propri prodotti.

L’IoT può venire in aiuto in questo senso, fornendo un’identificazione univoca e la tracciabilità, mentre blockchain è un registro inalterabile di informazioni. Mettendo insieme le due tecnologie, si può avere traccia delle origini, della posizione e della proprietà di materie prime e prodotti in ogni stadio della value chain. I fornitori e i produttori entrano a far parte della stessa piattaforma blockchain e usano degli “smart tag”, identificatori crittografici univoci, che possono assumere varie forme: QR code, Rfid, etichette digitali che contengono componenti software, lievi imperfezioni volontarie sulle superfici metalliche o ceramiche. Anche se non può essere definita una soluzione infallibile al 100%, se qualcuno dovesse duplicare uno smart tag questo non comparirebbe su blockchain, mentre sarebbe sempre possibile risalire al luogo di fabbricazione e di vendita dell’oggetto originale.

Secondo lo studio, prendendo a esempio un’ipotetica azienda elettronica da un miliardo di dollari che fabbrica i propri prodotti in Cina e vende attraverso rivenditori terzi negli Stati Uniti, l’impatto netto dell’adozione di queste due tecnologie è stato calcolato pari a 33 milioni di dollari.

Non bisogna, d’altra parte, confidare in tecnologie come blockchain per risolvere ogni problema. Gartner prevede che, entro il 2023, il 90% delle iniziative di supply chain basate su blockchain mostreranno segni di stanchezza a causa della mancanza di use case solidi. Da un’indagine dell’azienda risulta che solo il 19% degli intervistati considera blockchain una tecnologia molto importante per il proprio business e solo il 9% vi ha investito. Questo perché i progetti di blockchain per la supply chain sono ancora limitati rispetto all’entusiasmo iniziale per le applicazioni di questa tecnologia nel supply chain management.

«I progetti di blockchain per la supply chain si sono concentrati principalmente sulla verifica dell’autenticità, sul miglioramento della tracciabilità e della visibilità e della sicurezza nelle transazioni», ha affermato Alex Pradhan, senior principal research analyst di Gartner. «Tuttavia, la maggior parte sono rimasti progetti pilota a causa di una combinazione di immaturità della tecnologia, mancanza di standard, obiettivi irrealistici e una scarsa di comprensione di come blockchain potrebbe, o dovrebbe, aiutare davvero la supply chain».

La natura non ancora completa di blockchain rende quasi impossibile per le aziende identificare e concentrarsi su use case specifici ad alto valore aggiunto. Invece, le aziende sono costrette ad attivare diversi progetti di sviluppo pilota, procedendo per tentativi per capire quali possono creare valore. Inoltre, le aziende che operano nel settore supply chain non possono ancora comprare un pacchetto di soluzioni blockchain completo.

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