Questa settimana si apre con preoccupazione e con consapevolezza. Dopo gli eventi del weekend – soprattutto in Lombardia e Milano – è il momento di fermarsi, riflettere e prepararsi a ripartire, non appena sarà possibile. Nel frattempo, azzerare i comportamenti di irresponsabilità e intensificare il nostro senso civico. Il nuovo decreto firmato alle 3.22 della notte tra il 7 e l’8 marzo dal Governo italiano ha seminato panico e creato confusione. In molti si chiedono cosa significhi “Lombardia chiusa”, se spostarsi da una provincia all’altra della Regione sia consentito e soprattutto si interrogano su quali siano le “situazioni di necessità” per giustificare gli spostamenti fuori dai confini lombardi. Ogni prefettura, sembrerebbe, applicherà i propri criteri. Quel che è certo è che in caso di inosservanza e violazione saranno previste sanzioni: da un arresto fino a 3 mesi fino a un’ammenda di 206 euro (articolo 650 del codice penale). Nei casi più gravi per delitti colposi contro la salute pubblica si prevedono pene da sei mesi a dodici anni.
La parola per riassumere e descrivere questi 7 giorni non è semplice da trovare ma “sfogliando” un po’ di pagine sul web, scrollando i titoli delle prime pagine dei quotidiani online e dando un’occhiata agli hashtag più di tendenza oggi (#irresponsabili), la parola di questa settimana non poteva che essere IRRESPONSABILITÀ.
Reagire con irresponsabilità
Di esempi ne abbiamo in ogni dove. Il più eclatante? La fuga di sabato 7 marzo da Milano di centinaia persone e il conseguente assalto ai treni delle stazioni di Garibaldi e Centrale. Il motivo? Dalle parole dello stesso Premier Conte, “la pubblicazione di una bozza non definitiva (che) ha creato incertezza, insicurezza e confusione”. Il panico, come era facile intuire, non si è fatto attendere. Le due stazioni principali del capoluogo lombardo si sono riempite di persone, fuorisede, studenti e non solo, disposti a prendere il primo treno in partenza per sfuggire dal Coronavirus.
Tutto questo non tenendo conto dei rischi di contagio a cui andavano incontro loro stessi, stipati dentro i vagoni di un treno, e una volta raggiunta la “terra della salvezza” quelli a cui avrebbero contribuito con la vicinanza ai propri cari. Come ha affermato il noto virologo Roberto Burioni “ l’unico effetto è quello di aiutare il virus a diffondersi. Non ho parole”.
La risposta delle Regioni del Sud Italia è stata di fermarsi, di scendere dal treno, di invertire la marcia con l’auto. Un appello partito dalla Puglia e poi estesosi alle altre regioni come Molise, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Campania e Sicilia. Chi è comunque tornato al Sud sarà sottoposto all’obbligo di quarantena di 14 giorni e autodenuncia presso il proprio medico curante.
Ma questo non è stato l’unico episodio di irresponsabilità. Nelle principali città italiane sabato sera nulla si è fermato. I giovani si sono riuniti in piazza, hanno fatto aperitivo, hanno trascurato le norme di sicurezza. Gente nelle piazze, in fila per raggiungere gli impianti sciistici, a prendere il sole a Ostia e in Liguria. Forse non abbiamo capito che, sempre comunicando tramite hashtag, non dovremmo comportarci da #irresponsabili, ma dovremmo sdoganare il #restareacasa non solo per noi ma soprattutto per gli altri.
Secondo il New York Times…
L’Italia e la Lombardia sono apparse sulle prime pagine dei grandi quotidiani internazionali. Il New York Times nello specifico ha affrontato non troppo velatamente l’irresponsabilità italiana, riferendosi alla nostra caratteristica “furbizia” nel girare intorno a leggi scomode e burocrazia. Un atteggiamento che lo stesso Premier Conte ha sconsigliato di assumere. Il quotidiano statunitense ha posto un quesito: ce la faranno gli italiani a seguire le regole?
Per ora dal bilancio del weekend appena concluso sembra che dovremo impegnarci di più. Lo smart working, la didattica online e la tecnologia in generale sono fedeli alleati in questo percorso: stare a casa non dovrebbe risultare così difficile. A questo proposito l’AGID ha attivato un programma Solidarietà Digitale per gli abitanti delle zone rosse che consiste in agevolazioni per permettere a tutti di lavorare, informarsi e leggere libri senza dover uscire di casa.
Noi di The procurement abbiamo deciso di #restareacasa e non essere #irresponsabili, ma restiamo attivi con tutte le nostre attività e connessi sui nostri canali.