Dopo quasi un mese di quarantena, ci è stato chiesto di essere ancora più pazienti, almeno fino al 3 maggio, poi si vedrà. I casi positivi continuano ad esserci, le terapie intensive sembrano non essere più affollate come prima e da una settimana circa vi è l’obbligo di usare una mascherina nel caso in cui si dovesse uscire di casa per necessità quali spesa e farmacia. Un grande problema, difficile da monitorare e da bloccare, è rappresentato da coloro che nonostante tutto continuano ad uscire di casa, noncuranti di peggiorare ulteriormente la questione. A questo si aggiunge inoltre la percentuale di quelle persone asintomatiche, che stanno bene, che escono per fare la spesa e che potrebbero essere la causa di decine di contagi, senza nemmeno saperlo. Come è possibile tenere sotto controllo questi individui? Notizia degli ultimi giorni è la creazione di un’app che grazie all’intelligenza artificiale è in grado di tracciare gli asintomatici da Covid-19. E chissà forse così saremo in grado di gestire al meglio l’emergenza.
L’idea è partita da una start up veneta HUMCO, nota per i suoi servizi di applicazione dell’intelligenza artificiale nei contesti aziendali, che ha deciso di realizzare un sistema che permette di calcolare le probabilità di contagio a ritroso di 30-40 giorni. Un progetto ambizioso che al momento è in corsa per il bando nazionale del Ministero della Salute e per il bando della Regione Veneto per l’individuazione di strumenti efficaci per contrastare la diffusione del Covid-19.
Come tracciare gli asintomatici
Il progetto è stato possibile grazie al team di ricercatori internazionali di cui gode Humco che è composto da docenti e ricercatori delle Università di Padova, Venezia, Bologna, Pavia, della Lincoln University in Gran Bretagna, di Yale negli USA, dell’Université Catholique di Bruxelles e da dirigenti dell’Azienda Sanitaria di Modena.
Ed è proprio da Modena che è partito lo studio, sfruttando l’analisi del modello sanitario operativo del polo ospedaliero della città. Grazie a questo campione di validazione è stato possibile ottimizzare i modelli matematici con stima dei parametri con strumenti di machine learning, all’interazione dei big data in un sistema di tracciamento e contingentamento della diffusione. Da un punto di vista tecnologico, il sistema di basa sulla triangolazione delle celle telefoniche e il tracciamento in termini geo-spaziali mediante GPS e triangolazione degli hotspot wi-fi pubblici e privati.
L’obiettivo è definire delle “zone” e identificare le probabilità di contagio fino a 30-40 giorni prima. In questo modo si è in grado di capire chi è l’ asintomatico infetto. Il dato finale viene dedotto elaborando e incrociando dati sanitari, geo-spaziali (gli spostamenti) e socio-demografici (indici di connessione territoriale). Così è possibile circoscrivere delle zone sulle quali è più utile un intervento di diagnosi (tamponi), di rafforzamento delle strutture e del personale sanitario per i presidi competenti o di monitoraggio da parte delle forze dell’ordine. Bastano 10-15 giorni per mettere a punto il tracciamento, mettendo in sicurezza intere aree.