Pechino ha imposto una moratoria di quattro mesi sulla pesca.
Lo stop, entrato in vigore il 1 ° maggio, riguarda il Mar di Bohai, il Mar Giallo, il Mar Cinese Orientale e il Mar Cinese Meridionale e rimarrà in vigore fino al 1° di settembre.
Si tratta del divieto di pesca più esteso mai applicato dall’ Ex Impero di Mezzo che punta a preservare l’ habitat marino e contribuirà alla sostenibilità ambientale.
Oltre ad un effetto positivo sull’ambiente, il provvedimento mina, però, il già fragile settore ittico, innescando un aumento della disoccupazione, situazione che potrebbe trovare soluzione con lo sviluppo dell’acquacoltura e del turismo marino.
Nel frattempo, il primo effetto tangibile è dato dall’aumento dei prezzi, il butterfish è passato da 18 a 30 cny, i gamberi da 25 a 50 cny, i granchi d’acqua salata hanno raggiunto quota 30 cny.