Approvvigionamento etico o sostenibile? Quali sono le differenze? Quali gli interventi per migliorare i propri programmi aziendali?
A fare chiarezza sulle differenze e sugli interventi da mettere a punto per definire un programma di approvvigionamento etico completo, ci ha pensato Procurious, in un recente webcast in collaborazione con Avetta, dove Lily Asia, Project Executive presso IBM, ha espresso il suo pensiero in merito all’argomento.
Una prima definizione
Lily Asia considera l’approvvigionamento etico dal punto di vista dell’allineamento delle attività di acquisto con l’intento organizzativo di un’azienda, per dimostrare obiettivamente che i materiali utilizzati nei prodotti sono acquistati e lavorati con mezzi legittimi e sostenibili.
Una definizione in linea con quella del CIPS, che include anche un trattamento equo dei lavoratori lungo tutta la catena di approvvigionamento, nonché il rispetto degli standard internazionali contro le violazioni dei diritti umani.
L’approvvigionamento etico, quindi, comprende più di semplici iniziative a favore della salute del pianeta e in questo si differenzia dai meri obiettivi di sostenibilità.
Nello specifico, si tratta di adottare un approccio olistico che garantisca un trattamento equo di tutte le persone nella catena di approvvigionamento e un processo decisionale trasparente e privo di corruzione, affidando sia all’individuo sia all’organizzazione la responsabilità di affrontare le pratiche non etiche non appena si manifestano.
Programmi di approvvigionamento etico: gli elementi essenziali
- Una solida strategia
I migliori programmi di approvvigionamento etico iniziano con una solida strategia informata dalle giuste informazioni e politiche. Alcune domande chiave possono fornire un punto di partenza efficace:
– Monitorate le violazioni della legislazione, ad esempio la schiavitù moderna?
– Sono in atto rigorose misure di sicurezza sul lavoro?
– Se dovessi chiedere ai tuoi dipendenti la loro soddisfazione sul lavoro (retribuzione equa e benefici lavorativi), cosa pensi che direbbero?
– Lavori con imprese sociali e supporti i fornitori locali? La tua base di approvvigionamento è diversificata?
– Stai aderendo ai protocolli di governance sociale? Considerila tua organizzazione trasparente?
– Stai investendo nella tecnologia per supportare le tue pratiche di approvvigionamento etico?
Dopo essersi interrogate internamente, le organizzazioni devono estendere questa valutazione anche all’esterno della catena di approvvigionamento, coinvolgendo le parti interessate chiave e guidando l’approvvigionamento etico nei sottolivelli.
Ciò consentirà al Procurement di ottenere dati migliori da tutta la catena di approvvigionamento su prestazioni, conformità alla legislazione e piani di monitoraggio, piuttosto che concentrarsi troppo sull’interno.
- Approvazione C-suite
I programmi di approvvigionamento etico per avere successo devono avere l’approvazione della C-Suite (la leadership aziendale) mantenendo un approccio di partnership con gli stakeholder interni.
Se inizialmente i costi monetari possono sembrare più alti quando si prendono decisioni in merito a linee di approvvigionamento etico, a lungo termine i benefici sono evidenti.
Spostare l’attenzione dal costo al valore, ottenendo gli input necessari direttamente dai membri della C-Suite, consentirà di sostenere i programmi e garantire il consenso organizzativo.
- Metriche SMART
L’approvvigionamento etico avrà successo solo in presenza di obiettivi e metriche definibili “smart”, ossia:
-specifiche
-misurabili
-realizzabili
-realistiche
-tempestive.
Obiettivi che non devono essere applicati solamente al processo di ricerca e gestione dei fornitori, ma anche a tutti gli approvvigionamenti interni e alle attività inter funzionali.
Nonostante creare, ottenere l’approvazione e monitorare continuamente un programma completo di approvvigionamento etico non siano un’impresa facile, intraprendere questo tipo di percorso è la strada giusta per tutti coloro che sono coinvolti nella catena di approvvigionamento. Sempre più infatti, l’approvvigionamento può incorporare i requisiti di conformità sociale nei contratti di acquisto e avere la responsabilità fiduciaria di rifornirsi da fornitori che condividono un valore simile.