Da alcune ricerche condotte dal gruppo Hackett sui responsabili degli appalti negli Stati Uniti e in Europa, riportate in un articolo di Supply Management, emerge il crescente peso della sostenibilità, che per la prima volta è apparsa tra le prime 10 questioni prioritarie per l’approvvigionamento.
Secondo Hackett, infatti, gli appalti devono sostenere tre categorie di sostenibilità aziendale:
– sviluppo economico
-benessere sociale
-protezione ambientale
Hackett ha stimato che i migliori programmi di approvvigionamento sostenibile hanno generato una riduzione dei costi di spesa di oltre tre volte superiore rispetto alle aziende tipiche.
Per le aziende allineate agli obiettivi di sostenibilità, la conformità è stata la ragione principale che le ha condotte a sviluppare strategie di approvvigionamento sostenibile, citate dal 74% degli intervistati, seguite da una ridotta esposizione al rischio (67%), risparmi sulle emissioni (56%) e valore del marchio (55%).
Tuttavia, dai dati riportati dal gruppo, solo il 40% delle strategie di approvvigionamento sostenibile è allineato alla strategia ESG di un’impresa, mentre un terzo delle organizzazioni non dispone ancor di un programma formale di approvvigionamento sostenibile.
A seguito delle sue indagini, ecco i cinque fattori critici segnalati da Hackett per l’approvvigionamento sostenibile:
- Definizione di sostenibilità, individuazione degli obiettivi e degli impegni pubblici.
- Formulazione di una strategia, di una roadmap di consegna e di risorse abilitanti. Ciò include lo sviluppo e la nomina dell’organizzazione per la sostenibilità, la definizione della governance e la definizione di ruoli e responsabilità.
- Coinvolgimento del team di approvvigionamento nella necessità di incorporare la sostenibilità nella scelta dei fornitori, nella raccolta dei requisiti e nei processi di gestione dei degli stessi.
- Integrazione della sostenibilità nelle attività di sourcing dei fornitori, includendo l’utilizzo di clausole contrattuali, la segmentazione della base di fornitori e l’utilizzo della tecnologia per valutare il loro impegno sostenibile.
- Misurazione delle metriche riguardanti le emissioni di carbonio, i volumi dei rifiuti, il riciclo e il consumo di acqua.
È importante che le organizzazioni comprendano questa complessità in modo che possano iniziare a tracciare, comunicare e affrontare la sostenibilità delle proprie catene di approvvigionamento uniche.
Collaborazione prima di tutto
Le scelte della C-Suite aziendale si ripercuotono lungo le catene di approvvigionamento provocando un impatto su tutte le questioni ambientali, dalla sicurezza dell’acqua e dalle emissioni di carbonio alla gestione dei rifiuti e alla deforestazione.
La strategia di sostenibilità deve essere guidata dall’amministratore delegato, ma richiede il contributo di tutta l’azienda e l’approvvigionamento è forse l’ingrediente più cruciale. La collaborazione è la chiave per creare un futuro adatto alle nostre esigenze.
Alcuni di questi problemi sono troppo grandi per essere affrontati isolatamente e richiedono uno sforzo congiunto.
Ecco che tra gli esempi di collaborazione troviamo i grandi gruppi americani Mars, PepsiCo e McCormick che hanno unito le forze e messo da parte le loro differenze competitive per inviare un messaggio importante ai fornitori sulla necessità di agire.
Le aziende citate hanno fornito ai supplier conoscenze, risorse e strumenti per sviluppare piani di riduzione dell’impatto climatico incentrati sui gas serra e su come calcolare la propria impronta di carbonio, lanciando così un messaggio e un approccio coerenti per i fornitori di tutto il settore, in cui ciascuno agisce secondo certi standard per monitorare i progressi.