Posted On 28 Giugno 2022 By In Sostenibilità With 322 Views

Decarbonizzazione e difesa: il velivolo Skydweller

Che la guerra non sia sostenibile non è solo una questione di quanta distruzione produca e di quanto essa metta in crisi le catene di approvvigionamento, le popolazioni e gli stati più in generale.

La negatività della guerra è anche relativa all’impatto ambientale dell’industria della difesa, che risulta una delle più inquinanti a livello globale e quindi più dannose per il pianeta. Secondo molti esperti solo ridurre la spesa militare potrà fermare l’inquinamento.

Anche in questo settore si sta facendo sentire la necessità di una svolta maggiormente sostenibile, con l’azienda italiana Leonardo, attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, in prima linea nella ricerca di nuove tecnologie da implementare. Come il più recente velivolo Skydweller.

L’impatto ambientale del settore della Difesa

Secondo il Cost of War Project il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti è il più grande consumatore istituzionale di petrolio al mondo – e, di conseguenza, uno dei principali emettitori di gas serra attraverso le sue operazioni globali (85 legate al controterrorismo, tra 2018 e 2020, in altrettanti paesi).

L’approvvigionamento idrico nelle zone di guerra, si legge sul sito del Cost of War Project nella sezione “costi ambientali”, è stato contaminato dal petrolio dei veicoli militari e dall’uranio impoverito dalle munizioni. Insieme al degrado delle risorse naturali in questi paesi e alla distruzione radicale della copertura forestale, anche le popolazioni di animali e uccelli sono state colpite negativamente. Anche il consumo di suolo risulta un grosso problema.

Difesa: settore chiave per la decarbonizzazione

In un mondo sempre più multipolare e frammentato auspicarsi la fine della guerra come fenomeno umano appare fin troppo idealista. Ma è possibile quantomeno limitare l’impatto ambientale del settore della difesa, lavorando verso maggiore sostenibilità.

In questa direzione va il progetto della startup ispano-americana Sykdweller Aero, che il 14 giugno ad Albacete, in Spagna, insieme al colosso della difesa Leonardo – partner tecnologico del progetto che detiene quote della società – ha firmato un memorandum di intenti con il ministero della Difesa del Lussemburgo per ufficializzare l’interesse del paese verso il velivolo a pilotaggio remoto Skydweller.

Il velivolo Skydweller

Concepito per scopi di sorveglianza e telecomunicazioni, principalmente per il settore della difesa, Skydweller è il primo Unmanned Aircraft System totalmente alimentato a energia solare, caratterizzato dall’assenza di un pilota umano a bordo e in grado di portare un carico elevato con autonomia di volo quasi illimitata. La ricerca di cui è parte potrà portare anche a un miglioramento futuro della sostenibilità di diversi ambiti, tra cui la propulsione e l’alimentazione elettrica, concependo aerostrutture più innovative e tecnologie eco-friendly. Un passo in avanti per il business aeronautico tout court.

Sul sito dedicato di Leonardo si legge che l’accordo comprende anche opzioni per identificare aree di futura collaborazione che includano un ulteriore coinvolgimento di Leonardo incentrato sulla sensoristica ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) e sulle capabilities associate. “Promuovere lo sviluppo di progetti ecologici duali come Skydweller porterà benefici di lungo termine anche all’aviazione civile, un’altra delle mie responsabilità e priorità politiche.”, ha affermato François Bausch, ministro della difesa del Lussemburgo.

Considerando i progetti di difesa europea e di riarmo generalizzato anche a causa della guerra in Ucraina, appare molto improbabile vedere una svolta sostenibile del settore della difesa, almeno nel breve periodo.

 

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