Posted On 18 Marzo 2019 By In Sostenibilità With 1131 Views

In partenza la sperimentazione di un nuovo biofuel per i trasporti marittimi

trasporti marittimi

Ikea, Cma Cgm, GoodShipping Program e il porto di Rotterdam cercano soluzioni sostenibili, anche in vista delle norme Imo 2020

Sulle spedizioni marittime si sta formando una tempesta. Così il Wall Street Journal titola un articolo che approfondisce il momento delicato che il settore sta attraversando. Da una parte, spiega Costas Paris, il rallentamento del commercio globale, l’aumento del prezzo del carburante e la capienza delle grandi navi container rispetto a una domanda fluttuante e non costante stanno ponendo nuove sfide di fronte agli operatori del settore.

Dall’altra, il costo dei trasporti marittimi potrebbe aumentare improvvisamente con l’entrata in vigore, il primo gennaio del prossimo anno, delle nuove normative sulle emissioni, chiamate Imo 2020, che prevedono il divieto di utilizzo di carburante con un contenuto di zolfo pari o maggiore dello 0,5%. Il punto dolente è che le alternative risultano ad oggi più costose e l’incertezza sul mercato porterà una maggiore volatilità dei prezzi.

Secondo il Wsj, le stime prevedono che le aziende di trasporto marittimo cercheranno di trasferire ai proprietari dei carichi circa 10 miliardi di dollari all’anno in spese aggiuntive provenienti dai nuovi requisiti sul carburante, ma sicuramente dovranno assorbire loro stessi una parte di questi costi extra per tenere i clienti a bordo.

L’industria dei trasporti marittimi, afferma Shefali Kapadia su Supply Chain Dive, ha davanti a sé ancora pochi mesi prima dell’entrata in vigore delle norme sullo zolfo dell’International Maritime Organization. Le alternative che si prospettano sono tre:

  1. Acquistare carburante a basso contenuto di zolfo;
  2. Acquistare e installare macchinari per ridurre le emissioni;
  3. Usare gas naturale liquefatto (Lng).

In questo contesto, Ikea Transport & Logistics Services, Cma Cgm, il GoodShipping Program e il porto di Rotterdam hanno annunciato una partnership per testare l’uso del biofuel oil marino sostenibile. Il test avrà inizio il 19 marzo con il primo rifornimento di questo tipo di carburante su una nave container di Cma Cgm. Il biofuel oil è stato sviluppato da GoodFuels dopo tre anni di test.

Il carburante è completamente derivato da residui forestali e prodotti petroliferi esausti e si prevede che riduca le emissioni di CO2 “well-to-propeller” fino all’80-90% rispetto agli equivalenti fossili e che elimini praticamente le emissioni di ossido di zolfo, il tutto senza dover modificare il motore.

Ciò che ancora non è chiaro, commenta Matt Leonard su Supply Chain Dive, è in cosa questo nuovo carburante differisca dalle altre opzioni a basso contenuto di zolfo e quale potrebbe essere il costo del prodotto finale. Ci si aspetta che le altre opzioni a basso contenuto di zolfo aumenteranno i prezzi del carburante per gli spedizionieri di centinaia di dollari a tonnellata. Questi aumenti vengono trasferiti a chi spedisce sotto forma di tariffe più elevate. Ikea è il primo grande cliente internazionale del GoodShipping Program, una iniziativa di sostenibilità dedicata a diminuire le emissioni del trasporto marittimo. «Con un test completato con successo, è nostra intenzione trasportare l’equivalente di almeno tutti i nostri container in partenza da Rotterdam con il biocarburante», ha dichiarato Elisabeth Munck af Rosenschöld, head of sustainability di Ikea Global Transport & Logistics Services. Non è ancora stato comunicato, però, quali saranno i prossimi passi dopo il test.

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