Un report di McKinsey, realizzato nella seconda metà del 2020 grazie a un campione di 60 dirigenti senior della supply chain di diversi settori e aree geografiche, ha rivelato i piani futuri e le mosse che le aziende vorranno mettere in campo nel prossimo futuro. In tutti gli ambiti ci si è trovati ad affrontare le interruzioni logistiche, la carenza di parti e materiali e le improvvise oscillazioni della domanda e questo ha portato molte realtà a resettare e ricostruire la propria supply chain in poco tempo. Nessuno ha intenzione di tornare alla situazione precedente alla pandemia.
I punti deboli della supply chain
La crisi ha rivelato i punti deboli della supply chain di ogni azienda, debolezze che devono essere affrontate. Il 73% del campione ha affermato di aver riscontrato problemi nella propria base di fornitori e il 75% con la produzione e la distribuzione. Inoltre, l’85% ha avuto a che fare con tecnologie digitali inefficienti.
Le soluzioni
Circa il 93% degli intervistati vuole aumentare il livello di resilienza lungo la catena con una serie di meccanismi, tra cui il duplice approvvigionamento di materie prime, aumentando le loro scorte di prodotti critici e, in misura minore, tramite near-shoring, dual-sourcing o regionalizzazione.
A proposito della tecnologia, vi è la necessità di un migliore controllo, possibile solo con una forza lavoro qualificata e in grado di trarre beneficio dai nuovi strumenti digitali. Il 90% afferma di voler aumentare il numero talenti della catena di fornitura digitale.
Per soddisfare il desiderio di una maggiore resilienza, le aziende possono prendere in considerazione la creazione di funzioni e processi di gestione del rischio della catena di fornitura dedicati che lavorino insieme alla produzione, al procurement e alla supply chain per valutare le vulnerabilità tra i nodi di approvvigionamento e applicare azioni di mitigazione del rischio. L’ambito della funzione di gestione del rischio inoltre può espandersi per includere fattori come interruzioni prolungate dei flussi transfrontalieri, o interruzioni sociali e geopolitiche. La gestione di questi rischi richiederà investimenti in migliori capacità di previsione della discontinuità aziendale, meccanismi di trasferimento del rischio e pianificazione delle crisi.
La digitalizzazione, infine, può consentire alle aziende di raccogliere benefici a lungo nel futuro. Dalle previsioni più accurate ai tempi di inattività ridotti o tempi di consegna più rapidi, la supply chain digitale end-to-end aiuterà le aziende a eliminare le inefficienze, migliorare la reattività e ridurre drasticamente i costi.