Alle pendici delle Alpi italiane, nel centro di distribuzione di Vercelli, Amazon sta riscrivendo le regole della logistica grazie a un laboratorio all’avanguardia dove tecnologia, automazione e AI lavorano insieme per rivoluzionare la gestione delle merci — dalla scaffalatura alla consegna.

Il cosiddetto Operations Innovation Lab, attivo dal 2019, è oggi la sede europea dei team specializzati in meccatronica e imballaggi sostenibili. Qui, ingegneri e ricercatori da tutto il mondo progettano e testano soluzioni che mirano a rendere i processi più rapidi, sicuri e rispettosi dell’ambiente.

Tecnologia al servizio dell’efficienza

Il cuore del progetto non è la tecnologia fine a sé stessa, ma il suo impiego per ottimizzare il lavoro, migliorare la sicurezza e ridurre sprechi, in particolare nel confezionamento dei prodotti.

Nel centro logistico di Bristol, ad esempio, Amazon utilizza un sistema automatizzato che realizza sacchetti di carta riciclata su misura per ogni articolo. Questo processo riduce la quantità di materiale utilizzato, evitando gli imballaggi eccessivi e il riempimento superfluo.

Un’altra soluzione degna di nota è il Universal Robotic Labeller, un macchinario capace di applicare etichette anche su prodotti non confezionati, contribuendo così a diminuire il consumo di plastica e facilitare il riciclo.

Automazione che semplifica e protegge

Oltre al packaging, Amazon sta trasformando anche le fasi di smistamento e spedizione. Il Flat Sorter Robotic Induct (FSRI), dotato di sensori visivi e gestito da algoritmi avanzati, riesce a classificare i pacchi in base a dimensioni e destinazione in modo rapido e preciso, alleggerendo il carico di lavoro umano.

C’è anche il Bags Containerisation Matrix Sorter (BCMS), un dispositivo che raccoglie insieme più spedizioni dirette alla stessa area, migliorando l’efficienza del trasporto e riducendo la movimentazione manuale.

Come spiega Richard Zeger, responsabile del laboratorio di Vercelli, queste tecnologie “semplificano enormemente il lavoro degli operatori, riducendo i gesti ripetitivi e potenzialmente rischiosi.”

Un progetto che guarda lontano

Il centro di Vercelli fa parte di una rete internazionale che include strutture negli Stati Uniti, come quelle di Boston e Sumner (Washington). In questi hub vengono testati nuovi materiali ecologici, sviluppati sistemi intelligenti per costruire imballaggi su misura in tempo reale e persino realizzati dispositivi indossabili che segnalano ai robot la presenza umana nelle vicinanze.

Un esempio curioso? Una parete di piante vive integrata con sensori, utilizzata per esplorare soluzioni che uniscono software e sostenibilità.

Come afferma Kara Hurst, Chief Sustainability Officer di Amazon: “Stiamo sviluppando sistemi per rendere ogni scatola, busta o sacchetto più piccolo, leggero e sostenibile, senza compromettere la protezione dei prodotti.”

Un’esperienza anche da vivere

Il sito di Vercelli apre le porte al pubblico con un tour guidato che dura un’ora e si articola in tre tappe: una panoramica sul funzionamento della logistica Amazon, un’immersione nei processi di sviluppo e un passaggio tra le macchine già operative nel magazzino.

Un modello replicabile

Amazon dimostra che il progresso tecnologico può essere un motore di cambiamento concreto, capace di migliorare le condizioni di lavoro, accorciare i tempi di consegna e ridurre l’impatto ambientale. Un esempio virtuoso che parte da un laboratorio italiano e si estende a tutta la rete globale dell’e-commerce.