Ferrero fa il suo ingresso ufficiale nel mondo della colazione americana con un’operazione che segna una svolta strategica nella sua espansione internazionale: l’acquisizione di WK Kellogg Co per 3,1 miliardi di dollari. Il colosso dolciario italiano, noto per marchi iconici come Nutella, Kinder e Tic Tac, ha annunciato l’accordo che lo porterà a rafforzare significativamente la propria presenza nella filiera alimentare del Nord America.

Un’operazione strategica da 3,1 miliardi di dollari

L’acquisizione prevede il pagamento di 23 dollari per azione in contanti—con un premio del 40% rispetto alla media delle quotazioni del titolo WK Kellogg Co nell’ultimo mese. L’intesa rappresenta un passo deciso nella strategia di lungo termine di Ferrero, che mira a diventare un attore sempre più rilevante nella produzione alimentare del continente americano.

Con questa mossa, Ferrero ottiene l’accesso diretto a uno dei settori più stabili e strategici del comparto alimentare, rafforzando in modo sostanziale la propria supply chain con un’infrastruttura produttiva e logistica capillare che copre l’intero Nord America: dagli Stati Uniti al Canada, fino ai Caraibi. Il portafoglio di WK Kellogg Co include brand storici come Frosted Flakes, Raisin Bran e Kashi.

Ferrero estende il proprio presidio industriale

Non si tratta della prima incursione del gruppo piemontese nel mercato statunitense. Negli ultimi cinque anni, Ferrero ha già acquisito marchi noti come Keebler (biscotti), Famous Amos (snack) e Wells Enterprises, produttore di dessert surgelati come Blue Bunny e Bomb Pop. L’integrazione di WK Kellogg Co rappresenta dunque il tassello più recente di una strategia consolidata di crescita attraverso acquisizioni industriali.

Con questo accordo, Ferrero aggiunge al proprio assetto americano una rete produttiva specializzata nei cereali, potenziando una struttura già composta da 22 stabilimenti e 11 uffici. Secondo il CEO Lapo Civiletti, l’acquisizione è “una significativa aggiunta al Gruppo Ferrero” che permetterà all’azienda di raggiungere “più occasioni di consumo” nella quotidianità dei consumatori.

Un passo oltre il cioccolato

Sebbene il cioccolato resti il cuore pulsante del business Ferrero, l’azienda guarda con attenzione a categorie meno legate alla volatilità del mercato del cacao. Negli ultimi anni, infatti, problemi di approvvigionamento causati da malattie e condizioni climatiche estreme nei paesi produttori hanno fatto impennare i prezzi del cacao. I cereali, basati su ingredienti come grano e mais, rappresentano una categoria più stabile e già supportata da infrastrutture consolidate.

Sinergie operative e ottimizzazione della filiera

WK Kellogg Co è diventata un’entità indipendente solo nel 2023, in seguito alla scissione dalla storica Kellogg Company (ora Kellanova). Tuttavia, ha dovuto affrontare un mercato in evoluzione: i consumatori con maggiore disponibilità economica si stanno allontanando dai cereali zuccherati, mentre quelli più attenti al budget optano per marchi di distribuzione meno costosi. Questa doppia pressione ha portato WK Kellogg Co a rivedere al ribasso le proprie previsioni di profitto.

Ferrero, però, non si lascia scoraggiare. L’azienda intende rilanciare i brand acquisiti investendo in marketing, aggiornamento dei prodotti e soprattutto in ottimizzazione logistica e produttiva. L’obiettivo non è la rivoluzione, ma un’evoluzione graduale: costruire sul già esistente, rendendolo più efficiente e competitivo.

L’integrazione dei canali distributivi tra prodotti dolciari e cereali offre a Ferrero la possibilità di sviluppare sinergie di approvvigionamento, produzione e distribuzione, ottimizzando costi e tempi lungo l’intera catena del valore.

Secondo il CEO di WK Kellogg Co, Gary Pilnick, Ferrero porta con sé sia le risorse finanziarie che la flessibilità necessaria per rilanciare l’azienda in un contesto “dinamico e competitivo”. Ha anche sottolineato la presenza di una “cultura vincente condivisa” tra le due realtà.

Prospettive future e integrazione

L’acquisizione è soggetta all’approvazione delle autorità regolatorie, con la chiusura dell’operazione prevista per la seconda metà del 2025. Ferrero ha già ottenuto il sostegno di azionisti chiave come la W.K. Kellogg Foundation Trust e la famiglia Gund, che insieme detengono il 21,7% delle azioni di WK Kellogg Co.

I risultati preliminari del secondo trimestre della società americana mostrano vendite nette comprese tra 610 e 615 milioni di dollari, con un EBITDA rettificato tra 43 e 48 milioni di dollari. Con margini inferiori rispetto ai principali concorrenti, Ferrero punta a migliorare questi numeri grazie alla propria esperienza nell’integrazione industriale e nella razionalizzazione della supply chain.

L’infrastruttura è già pronta: Battle Creek, Michigan, rimane il centro nevralgico delle operazioni e Ferrero prevede di mantenere i team chiave già in attività.

Espansione con visione industriale

L’integrazione di una rete produttiva specializzata nei cereali, unita alla forza dei brand acquisiti e alla presenza già consolidata nel settore dolciario, offre all’azienda una piattaforma operativa multi-categoria capace di sostenere la crescita futura con maggiore agilità ed efficienza.

Questa mossa rafforza la resilienza della supply chain Ferrero, diversificando il portafoglio e riducendo la dipendenza da singole materie prime volatili. L’espansione nella colazione americana si trasforma così in un’azione strategica ad ampio raggio, che posiziona Ferrero come un operatore completo nella filiera alimentare nordamericana, con capacità produttiva distribuita, brand equity rilevante e una logistica sempre più integrata.

La colazione negli Stati Uniti cambia volto, e Ferrero è pronta a portare la sua impronta—industriale, operativa e strategica—su ogni tavola.