In un contesto globale in cui le tematiche di sostenibilità, trasparenza e digitalizzazione della supply chain assumono un’importanza sempre maggiore, spicca un’iniziativa italiana‑europea che merita attenzione: il protocollo lanciato da The Fashion Pact (TFP), in collaborazione con alcuni tra i maggiori brand del lusso, volto a armonizzare la raccolta dei dati ambientali dai fornitori della filiera moda. Questo progetto, pensato per alleggerire il carico di rendicontazione, migliorare la qualità dei dati e favorire l’accesso alla finanza per la decarbonizzazione, rappresenta un esempio concreto di innovazione nei processi di procurement e supply chain.
Perché serve un approccio collettivo
Le filiere moda – in particolare quelle legate al lusso e all’alta gamma – sono caratterizzate da strutture complesse, molti livelli di fornitura, e da una crescente pressione normativa e di mercato ad adottare pratiche sostenibili. Tuttavia, diversi problemi persistono:
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La mancanza di standard comuni nella rendicontazione ambientale dei fornitori rende difficile per i brand ottenere dati affidabili e comparabili.
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Il peso amministrativo e operativo per i fornitori risulta elevato: ogni brand può richiedere format diversi, con richieste ripetute di dati su energia, acqua, rifiuti, emissioni.
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Le pressioni economiche rendono difficili gli investimenti necessari per la decarbonizzazione: entro il 2030 saranno necessari circa 4,4 miliardi di euro solo in Europa per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nel settore moda.
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In Italia, dove si concentra gran parte della produzione dei marchi del lusso, circa il 58% dei fornitori si trova in difficoltà a sostenere questi investimenti a causa di pressioni economiche come l’elevato indebitamento.
L’assenza di dati affidabili, il costo elevato di rendicontazione e la bassa capacità di investimento dei fornitori rischiano di rallentare gli obiettivi ambientali dell’intera filiera. In questo scenario, nasce la necessità di un approccio collettivo e armonizzato, capace di coinvolgere brand, fornitori, istituzioni e consulenti, rendendo più efficiente il processo di raccolta dati, valutazione, intervento e finanza.
L’iniziativa: il protocollo della Fashion Pact (“European Accelerator”)
L’iniziativa, chiamata European Accelerator, è stata annunciata da The Fashion Pact il 10 novembre 2025. Tra i brand coinvolti figurano CHANEL, Kering, Moncler, Prada ed Ermenegildo Zegna, tutti fortemente impegnati nella sostenibilità e con supply chain in Italia.
Il progetto si articola in tre aree di lavoro interconnesse:
- Armonizzazione della raccolta dati ambientali dei fornitori
Definizione di un questionario incentrato su dati relativi a energia, acqua e rifiuti. Il questionario è stato testato per sei settimane con 74 fornitori italiani, tra cui produttori di articoli finiti, concerie, produttori di tessuti e filati e produttori di accessori, con il contributo della Camera Nazionale della Moda Italiana. - Capacity‑building dei fornitori e efficienza della filiera
Rafforzamento delle competenze dei fornitori e individuazione di opportunità per migliorare l’efficienza e favorire l’adozione di energie rinnovabili. - Accesso alla finanza per la decarbonizzazione
Creazione di percorsi che consentano ai fornitori di accedere ai capitali necessari per investire in tecnologie più pulite, sostenendo una trasformazione di lungo periodo. Il questionario è stato elaborato con il supporto tecnico di Quantis (gruppo BCG), ed è disponibile per tutti i brand della moda su base facoltativa e non esclusiva. Già adottato da diversi fornitori, sarà progressivamente esteso lungo l’intera filiera, con un comitato tecnico che ne curerà l’aggiornamento periodico.
Benefici attesi
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Riduzione della duplicazione e variabilità delle richieste di dati ai fornitori, migliorando affidabilità e coerenza.
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Maggiore trasparenza e qualità dei dati lungo la filiera, fondamentale per monitorare e accelerare strategie di decarbonizzazione.
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Un approccio collaborativo che costruisce fiducia fra brand e fornitori, favorendo filiere più resilienti e sostenibili.
Che cos’è The Fashion Pact
The Fashion Pact è una coalizione globale di aziende del settore moda e tessile che riunisce brand, retailer, fornitori e produttori impegnati a contribuire a un futuro “nature‑positive” e a zero emissioni nette. Fondata nel 2019, l’organizzazione opera tramite azione collaborativa guidata da Ceo e copre tre aree chiave: mitigazione dei cambiamenti climatici, restauro della biodiversità e protezione degli oceani. Oggi il network comprende decine di marchi internazionali del lusso e della moda, tutti attivamente coinvolti in azioni concrete per la sostenibilità.
Agire insieme per una filiera più sostenibile e resiliente
Questo protocollo della moda non è semplicemente un’iniziativa in più, è la dimostrazione che la trasformazione della supply chain può diventare realtà quando i protagonisti assumono una visione condivisa e si dotano di strumenti comuni. In un mondo in cui il dato ambientale diventa valuta, la capacità di raccoglierlo in modo uniforme e collaborativo rappresenta la base su cui costruire filiere più forti e trasparenti. Per i fornitori, per i brand e per tutti gli stakeholder della catena del valore, si apre un’opportunità: non agire da soli, ma agire insieme, perché la sostenibilità, alla fine, è un progetto collettivo.

