Per i responsabili procurement e supply chain, comprendere l’andamento della domanda, dei costi e della capacità produttiva globale è cruciale per pianificare acquisti, gestire inventari e garantire continuità operativa in un contesto di mercato in evoluzione.
Secondo l’ultimo GEP Global Supply Chain Volatility Index, le supply chain globali stanno attraversando un periodo di pressione ridotta, con capacità produttiva sottoutilizzata. Il report, frutto di una collaborazione tra GEP e S&P Global e basato su un sondaggio mensile su 27.000 aziende, registra per ottobre 2025 un valore di –0,33, evidenziando come i produttori stiano riducendo acquisti e livelli di inventario. Questo scenario suggerisce un raffreddamento della produzione nei prossimi mesi e una minore volatilità lungo le catene di fornitura globali.
Nord America: riduzione di acquisti e inventari
Negli Stati Uniti e in Canada, l’indice è sceso a –0,45, il livello più basso dal marzo 2025. Dopo mesi di accumulo strategico di scorte causato dai dazi introdotti nei primi mesi del 2025, le aziende stanno ora limitando l’acquisto di materiali e la costruzione di nuovi inventari, alleggerendo la pressione sulle supply chain regionali.
Secondo Michael DuVall, Global Head of Supply Chain Strategy di GEP, “i produttori stanno acquistando meno e smaltendo gli inventari, indicando una probabile riduzione della produzione durante l’inverno. Con la capacità disponibile a livello globale, non prevediamo pressioni sui prezzi oltre ai dazi”.
Europa: attività in lieve aumento ma capacità inutilizzata
In Europa, l’indice è salito a –0,25, il massimo degli ultimi tre mesi, ma la capacità produttiva rimane sotto-utilizzata. In Germania, Francia, Italia e Regno Unito, le aziende continuano a limitare gli acquisti di materie prime, segnalando una ripresa industriale ancora lenta.
Nel Regno Unito, l’indice è crollato a –0,80, indicando una marcata riduzione dell’attività dei fornitori. La diminuzione degli ordini conferma che la produzione europea rimane contenuta e le supply chain operano ben al di sotto della loro capacità potenziale.
Asia: più capacità disponibile, dinamiche contrastanti
In Asia, l’indice è calato a –0,30 da –0,06, segnalando maggiore capacità inutilizzata. La riduzione è principalmente dovuta al raffreddamento degli acquisti dai produttori cinesi, che ha compensato la continua forza della domanda in India. La situazione crea un contesto complesso per i manager della supply chain, che devono gestire il differente momentum tra le principali economie asiatiche.
Commodity, dazi e contesto commerciale: dati aggiornati
- Analisi J.P. Morgan su metalli strategici
Secondo un report di J.P. Morgan, alcuni metalli chiave come rame e alluminio mostrano segnali di debolezza nella domanda globale. Sul rame, la banca prevede una crescita della domanda inferiore rispetto a stime precedenti, con un possibile surplus di circa 170.000 tonnellate nel 2025.
L’incertezza legata ai dazi, ad esempio sulle importazioni di rame negli Stati Uniti, potrebbe pesare sull’evoluzione dei prezzi nei prossimi trimestri. - Pressione tariffaria globale secondo la WTO
Il Trade Monitoring Report della WTO (aggiornamento metà anno, ottobre 2024–maggio 2025) segnala un aumento significativo delle tariffe: al 31 maggio 2025, il valore delle importazioni mondiali soggette a misure tariffarie era pari a 4.604,1 miliardi di USD, circa il 19,4% del totale degli scambi di merci globali, in aumento di 6,9 punti percentuali rispetto a fine 2024.
La WTO sottolinea come l’incremento delle misure commerciali rifletta una fase di elevata incertezza: politiche restrittive si combinano con una crescente ricerca di soluzioni negoziate tra Paesi. Inoltre, il volume del commercio mondiale di merci potrebbe contrarsi nel 2025, con una flessione stimata del –0,2% rispetto all’anno precedente.
Inventari, carenze e costi di trasporto
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Inventari: livelli di stockpiling storicamente bassi, con scarso timore di inflazione dei prezzi o carenze; prevale la preferenza per magazzini snelli.
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Carenze di materiali: l’offerta rimane stabile, facilitando il reperimento di materie prime e componenti.
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Carenze di manodopera: lieve aumento dei vincoli legati al personale, con arretrati leggermente più alti ma senza colli di bottiglia significativi.
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Trasporti: i costi globali di trasporto sono leggermente diminuiti, collocandosi appena sotto la media storica, contribuendo a una maggiore stabilità lungo la logistica internazionale.
Trend e pressioni
Il quadro di ottobre 2025 mostra una chiara tendenza al rallentamento globale: i produttori riducono gli acquisti, mantengono inventari snelli e operano in un contesto di supply chain meno stressata. In Nord America, Europa e Asia, la capacità produttiva è sotto-utilizzata, la domanda di input è debole e i prezzi mostrano minore pressione.
Il contesto commerciale globale, tra metalli strategici in eccesso e incremento delle tariffe, rafforza la prudenza nelle decisioni di procurement. Per i responsabili supply chain, questo scenario indica un equilibrio temporaneo tra domanda e capacità, dove efficienza, gestione snella degli inventari e attenzione alle dinamiche commerciali diventano priorità strategiche.

