Ingka Group, il più grande rivenditore di IKEA, sta investendo in energia rinnovabile e modelli di economia circolare con l’obiettivo di costruire una supply chain sostenibile e generare un impatto positivo sull’ambiente.

Per un’azienda della sua scala, gli obiettivi di riduzione delle emissioni richiedono una trasformazione profonda della catena di approvvigionamento globale. Il gruppo punta a ridurre del 50% le emissioni entro il 2030 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con interventi che spaziano dall’approvvigionamento alla logistica, dal consumo energetico alla gestione dei rifiuti.

Già oggi Ingka segnala una riduzione del 30% della propria impronta climatica totale rispetto al 2016.

Karen Pflug, Chief Sustainability Officer del gruppo, sottolinea: “Non sapere da dove cominciare è spesso la barriera più grande. Con le dimensioni e la portata del brand IKEA, abbiamo sia la responsabilità sia l’opportunità di comunicare la sostenibilità in modo tale da ispirare e consentire alle persone di agire.”

Decarbonizzare la logistica

Un elemento centrale della strategia di Ingka è la decarbonizzazione dei canali logistici. Gli obiettivi, validati dalla Science Based Targets initiative, prevedono che oltre il 90% delle consegne a domicilio avvenga con veicoli a zero emissioni entro il 2028.

Investimenti in una supply chain circolare

Ingka sta riorganizzando la propria supply chain per renderla più circolare, superando i tradizionali modelli lineari “prendi-produci-smaltisci”. I punti vendita offrono aree dedicate agli articoli di seconda mano in 365 negozi, mentre 338 negozi consentono di acquistare online prodotti usati, supportati da un programma di logistica inversa.

Nel 2024 il gruppo ha riacquistato oltre 495.000 articoli usati da circa 260.400 clienti, reintegrandoli nel circuito retail. Ingka Investments ha creato una piattaforma dedicata agli investimenti circolari, destinando circa 1 miliardo di euro alla crescita delle infrastrutture di riciclo per plastica, tessuti, legno e materassi. Il gruppo punta inoltre a riciclare il 100% dei rifiuti prodotti nelle proprie operazioni entro il 2030.

Energia rinnovabile per alimentare le operazioni

Il gruppo ha investito in 49 parchi eolici in 17 Paesi e 26 parchi solari in 9 nazioni, puntando a coprire il 100% del fabbisogno energetico con fonti rinnovabili entro il 2030. Attraverso Ingka Investments, il gruppo prevede di investire 7,5 miliardi di euro nel settore delle energie rinnovabili entro il 2030, creando asset tangibili per alimentare le proprie operazioni.

Il contesto globale: le sfide della sostenibilità nelle supply chain

Secondo una ricerca di Capgemini (A World in Balance 2025), le supply chain globali rappresentano il punto critico per il raggiungimento degli obiettivi net-zero, essendo responsabili della maggior parte delle emissioni aziendali (Scope 3). Solo il 21% delle aziende dispone di piani intermedi chiari e capitali dedicati per ridurre le emissioni lungo la filiera, e le difficoltà nella raccolta dati dai fornitori aumentano il rischio di greenwashing, percepito oggi dal 62% dei consumatori.

In questo contesto, le iniziative di Ingka assumono un significato maggiore: la pianificazione dettagliata, la decarbonizzazione della logistica e gli investimenti in circolarità mostrano come sia possibile affrontare le sfide di una supply chain complessa, creando al contempo valore economico e ambientale.

Innovazione digitale al servizio della sostenibilità

L’uso di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, sta diventando sempre più centrale nel monitoraggio e nell’ottimizzazione delle emissioni. Ingka sfrutta strumenti digitali per tracciare i flussi logistici, ottimizzare le consegne e gestire in modo più efficiente i materiali riciclabili, allineandosi alle pratiche innovative individuate nel report Capgemini.

Sostenibilità come strategia di business

Per Ingka Group, la sostenibilità non è solo un imperativo etico, ma una strategia di business per costruire una supply chain più resiliente ed efficiente. Come sottolinea Karen Pflug: “Ciò che facciamo ora plasmerà il futuro e non possiamo lasciare che siano le generazioni future a risolvere il problema. L’azione climatica è vantaggiosa per il business, oggi e domani.”