Il settore automobilistico accelera verso la sostenibilità, anche nei componenti meno visibili ma essenziali: i pneumatici. JLR (Jaguar Land Rover) e Pirelli hanno annunciato una collaborazione strategica per la produzione di pneumatici ad alte prestazioni composti per oltre il 70% da materiali rinnovabili e riciclati.
Il primo veicolo a montarli sarà il Range Rover con cerchi da 22 pollici, atteso nel 2025. Ma l’ambizione è più ampia: ripensare l’intero ciclo produttivo degli pneumatici, dalla selezione delle materie prime alla gestione dell’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita.
Dal campo alla strada: la rivoluzione nei materiali
I pneumatici convenzionali contengono oltre 400 sostanze chimiche, molte delle quali di origine fossile. Il nuovo P Zero sviluppato da Pirelli per JLR punta a ridurre drasticamente questa dipendenza.
Tra le principali innovazioni:
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Silice ricavata dalla lolla di riso – sottoprodotto agricolo solitamente scartato, impiegato per migliorare l’aderenza sul bagnato.
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Resine vegetali e oli esausti – sostituiscono polimeri e derivati petrolchimici.
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Carbon black rigenerato – ottenuto da pneumatici a fine vita, in alternativa alla combustione di idrocarburi.
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Gomma certificata FSC® – proveniente da foreste gestite in modo responsabile, con tracciabilità garantita.
L’obiettivo è mantenere le prestazioni elevate richieste da un veicolo come il Range Rover, riducendo al contempo l’impatto ambientale complessivo. “Ottenere una composizione più sostenibile senza compromettere qualità e prestazioni è una sfida tecnica notevole,” spiega Reuben Chorley, Direttore delle Operazioni Industriali Sostenibili di JLR.
Ripensare l’intera supply chain
L’innovazione non si limita alla mescola dei materiali: coinvolge anche la filiera industriale e logistica.
Nel 2024, JLR ha avviato un progetto con Pirelli per estendere l’uso della gomma certificata FSC® su larga scala, tracciando il materiale dalla foresta al prodotto finito. Un impegno significativo, considerando che Pirelli produce oltre 74 milioni di pneumatici all’anno, inclusi quelli per la Formula 1.
Questa attenzione alla tracciabilità non è solo una questione di trasparenza, ma anche di leadership industriale: garantire filiere resilienti, responsabili e capaci di scalare soluzioni sostenibili è ormai una priorità strategica.
Microplastiche, l’altra faccia della gomma
La collaborazione punta anche a un impatto ambientale minore in fase di utilizzo. L’usura dei pneumatici è infatti una delle principali fonti di microplastiche: secondo l’Università di Portsmouth, rappresenta circa il 28% delle particelle rilasciate a livello globale.
Grazie all’adozione di materiali più naturali e tecniche avanzate, i nuovi pneumatici sono progettati per ridurre non solo le emissioni in fase produttiva, ma anche le particelle rilasciate durante il rotolamento.
Un nuovo standard per il lusso responsabile
Per Andrea Debbane, Chief Sustainability Officer di JLR, la partnership con Pirelli rappresenta un punto di svolta: “Questa innovazione dimostra come la collaborazione generi progresso: stiamo fissando un nuovo benchmark per il lusso responsabile, senza rinunciare alle performance.”
L’approccio sostenibile non si ferma ai pneumatici: coinvolge interamente il design e la progettazione dei veicoli JLR, dai materiali interni al ciclo di vita dei componenti.
Verso una mobilità circolare e ad alte prestazioni
La nuova generazione di pneumatici nata dalla sinergia tra JLR e Pirelli è molto più di un’innovazione tecnica: è un esempio concreto di design circolare, costruito sull’integrazione tra materiali alternativi, tracciabilità e processi industriali evoluti.
Un componente spesso sottovalutato diventa così simbolo di un cambiamento di paradigma: una supply chain più trasparente, più resiliente, più attenta al pianeta e alle esigenze dei consumatori premium.

