Il CPO Compass 2026, pubblicato da Procurement Leaders in partnership con Ivalua, offre una panoramica si come evolveranno procurement e supply chain nei prossimi cinque-dieci anni. Il documento esplora quattro grandi direttrici – geopolitica, tecnologia, digitalizzazione e cambiamenti climatici e sociali – proponendo una lettura integrata del futuro che attende i Cpo e le funzioni acquisti.

Il messaggio centrale è chiaro: l’incertezza è diventata strutturale. Non è più un elemento da gestire in modo reattivo, ma un contesto in cui operare con visione strategica. La frammentazione degli scambi globali, la corsa alle tecnologie avanzate, l’impatto dell’IA, la pressione sui metalli critici e le trasformazioni demografiche stanno creando un nuovo ecosistema competitivo in cui le supply chain diventano il vero indicatore della capacità di adattamento delle imprese.

Il report, dunque, non offre previsioni lineari ma scenari: indica le traiettorie che imprese e Cpo devono osservare per orientare decisioni, investimenti e modelli operativi. Tra i molti aspetti analizzati, alcuni si distinguono per portata trasformativa e rilevanza diretta per l’innovazione nelle funzioni acquisti.

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale: dagli assistenti agli “AI Agent” autonomi

Se la prima ondata dell’AI generativa ha portato automazione e supporto decisionale, la prossima fase sarà ancora più radicale. Il report evidenzia che stiamo entrando nell’era degli AI Agent, sistemi in grado non solo di analizzare dati, ma di agire in autonomia all’interno dei processi.

Secondo gli esperti intervistati, entro il 2030 potremo aspettarci:

  • agenti AI capaci di negoziare, fare scouting, monitorare rischi e gestire task operativi senza intervento umano;
  • sistemi che “parlano” con altri agenti, prendendo decisioni complesse e ottimizzando interi processi di procurement;
  • modelli multimodali (non solo linguaggio, ma immagini, simulazioni, dati operativi) che eliminano il limite dell’AI attuale, basata su LLM;
  • una trasformazione del ruolo delle funzioni acquisti, che passeranno dal presidio manuale all’orchestrazione intelligente.

Il report invita chiaramente i Cpo a prepararsi fin da ora costruendo:

  • sistemi di dati coerenti (single source of truth),
  • framework di governance dell’AI,
  • capacità interne di sperimentazione e supervisione.

Meta-materiali, chip avanzati e tecnologie emergenti: l’innovazione “fisica” delle supply chain

Accanto alla digitalizzazione, il report apre una finestra molto interessante sull’innovazione tecnologica che avrà impatto diretto su componentistica, manifattura e sourcing.

1. Meta-materiali

Materiali ingegnerizzati a livello nano e micro, con proprietà non presenti in natura. Potranno assorbire vibrazioni; “guidare” la luce e il calore; potenziare sensori, batterie, dispositivi medici e infrastrutture energetiche. Gli analisti prevedono un mercato in crescita da 1 a 6,9 miliardi entro il 2033. Per il procurement significherà gestire fornitori altamente specializzati, catene di approvvigionamento nuove e rischi di scalabilità produttiva.

2. Semiconduttori: il cuore nascosto dell’innovazione

Il report sottolinea che chips e GPU sono ormai un collo di bottiglia globale, fondamentali per AI; automotive smart; robotica; dispositivi industriali; tutto il digital manufacturing. La produzione resta concentrata tra Taiwan, Corea e Cina, con lead time di mesi e dipendenze difficili da aggirare. In questo contesto i Cpo dovranno rafforzare strategie di risk management, diversificazione e partnership di lungo periodo.

3. Quantum computing

Ancora lontano dall’utilizzo diffuso, ma già oggetto di investimenti governativi miliardari. Il potenziale è enorme per modellazione dei rischi; ottimizzazione logistica; sviluppo di nuovi materiali; crittografia e sicurezza. Il procurement deve iniziare a comprendere l’ecosistema, perché i primi impatti operativi potrebbero arrivare già entro il prossimo decennio.

 Prepararsi a una complessità senza precedenti

Gli aspetti più innovativi del CPO Compass 2026 convergono su un concetto unico: la tecnologia sta riscrivendo i confini del procurement, sia nella dimensione digitale (AI, sistemi autonomi), sia nella dimensione fisica (nuovi materiali, chip, energia elettrificata).

Le funzioni acquisti saranno chiamate a governare piattaforme intelligenti; comprendere nuove tecnologie e nuovi mercati; anticipare instabilità su materie prime e componentistica; costruire un modello di resilienza basato su dati, diversificazione e velocità decisionale. Un procurement innovativo diventa, quindi, un procurement strategico, capace di dialogare con tecnologia, geopolitica e sostenibilità come leve integrate di valore.