L’estrazione e il commercio di minerali come stagno, tantalio, tungsteno e oro – noti come 3TG – possono finanziare conflitti armati e violazioni dei diritti umani, soprattutto in aree politicamente instabili come la Repubblica Democratica del Congo. Questi minerali sono fondamentali per l’elettronica di consumo, la produzione di batterie e la tecnologia verde, ma la crescente domanda globale aumenta la pressione sulle catene di approvvigionamento e sulla necessità di garantire pratiche responsabili.

Oltre ai 3TG, materiali come cobalto e litio sono critici per veicoli elettrici e sistemi di stoccaggio dell’energia. Senza adeguate procedure di due diligence, le aziende rischiano esposizioni etiche, ambientali e geopolitiche significative, accentuate dalla concentrazione geografica delle risorse e dalle tensioni politiche globali.

Regolamentazione UE e trasparenza nelle filiere ICT

Dal 1° gennaio 2021, il Regolamento UE 2017/821 impone agli importatori europei di 3TG di esercitare la due diligence per garantire che le catene di approvvigionamento non contribuiscano a conflitti o violazioni dei diritti umani. Tuttavia, la trasparenza nelle filiere ICT resta ancora limitata: secondo il KnowTheChain ICT Benchmark 2025, solo il 27% delle aziende pubblica parte dei fornitori di primo livello e appena il 9% rende disponibili liste complete con nomi verificabili. Questo indica che la maggior parte delle imprese fatica a fornire informazioni chiare e verificabili sui propri partner commerciali, rendendo complesso valutare l’effettiva responsabilità lungo la filiera.

Per colmare questo divario, la Commissione Europea ha lanciato la piattaforma ReMIS (Responsible Mineral Information System), concepita come iniziativa volontaria e complementare agli obblighi normativi. ReMIS offre alle aziende — dai mineratori ai produttori fino ai retailer — uno spazio comune per condividere pratiche di tracciabilità, strumenti di gestione del rischio e modalità di collaborazione con i fornitori. La visibilità pubblica dei dati permette a istituzioni, consumatori e organizzazioni civili di identificare le aziende che adottano politiche di approvvigionamento realmente responsabili.

La piattaforma si allinea ai principali standard internazionali, come le Linee Guida OCSE per la Due Diligence, e supporta l’uso di modelli consolidati come il Conflict Minerals Reporting Template (CMRT) e l’Extended Minerals Reporting Template (EMRT), oltre a programmi di verifica come il Responsible Minerals Assurance Process (RMAP).

Esempi di buone pratiche aziendali

Alcune aziende stanno già sperimentando soluzioni innovative per migliorare la trasparenza nelle loro catene di approvvigionamento:

    • Siemens Energy integra la gestione responsabile dei minerali nel processo di approvvigionamento, richiedendo ai fornitori di segnalare le origini dei materiali e partecipare a programmi di rimedio in caso di rischi.

    • Apple ha sviluppato software per mappare le catene di fornitura e rimuovere pubblicamente i fornitori non conformi agli standard di approvvigionamento responsabile, con audit di terze parti e relazioni dettagliate sulle fonti minerarie.

    • Volkswagen sperimenta la tracciabilità tramite blockchain, seguendo i minerali dalla miniera alla fabbrica. La digitalizzazione consente di ottimizzare i flussi materiali e rafforzare il rispetto degli standard ambientali e dei diritti umani.

Trasparenza come vantaggio competitivo

Garantire tracciabilità e responsabilità nella filiera dei minerali critici non è solo un obbligo normativo, ma anche una leva strategica di innovazione. La piattaforma DG TRADE – ReMIS offre l’opportunità di trasformare la trasparenza in valore, rafforzando reputazione, resilienza e sostenibilità lungo tutta la catena di approvvigionamento.

La crescente concentrazione geografica dei minerali critici e l’utilizzo crescente di materiali come cobalto e litio rendono urgente adottare strumenti efficaci di tracciabilità, gestione del rischio e comunicazione responsabile. Solo così le aziende possono minimizzare i rischi etici, ambientali e geopolitici, trasformando la conformità normativa in un vantaggio competitivo.