In un contesto aziendale sempre più complesso e interconnesso, le decisioni di procurement non possono più basarsi esclusivamente sull’esperienza e sull’intuizione. Le aziende che operano nel settore IT devono sfruttare al meglio i dati disponibili per ottenere un vantaggio competitivo e rendere più efficiente l’intero processo di approvvigionamento. L’approccio “data-driven” nel procurement consente di migliorare non solo l’efficienza operativa, ma anche la capacità di anticipare i rischi e le opportunità, prendendo decisioni strategiche informate.

L’importanza dei dati nel procurement IT

Nel settore IT, la capacità di raccogliere, analizzare e interpretare grandi volumi di dati è diventata una componente essenziale per gestire efficacemente il ciclo di vita dei fornitori. Attraverso l’uso di strumenti digitali avanzati come le piattaforme di eProcurement e i Vendor Management Systems (VMS), le aziende possono ottenere una visione dettagliata e in tempo reale delle performance dei propri fornitori, dei contratti attivi e delle spese sostenute.

Questo livello di trasparenza è fondamentale per identificare le opportunità di ottimizzazione dei costi e delle risorse, migliorare la qualità dei servizi e ridurre i rischi associati alla gestione dei fornitori. Un approccio data-driven permette di trasformare il procurement IT da una funzione operativa a una leva strategica, capace di influenzare direttamente le performance aziendali.

La digitalizzazione dei dati nel sourcing IT

L’integrazione di tecnologie avanzate nel processo di procurement IT consente di sfruttare al meglio i dati disponibili, ottimizzando ogni fase del sourcing: dalla selezione dei fornitori alla gestione dei contratti, fino all’analisi delle performance. L’uso di piattaforme digitali innovative permette alle aziende di raccogliere e monitorare costantemente dati relativi alle spese, ai livelli di servizio (SLA), ai tempi di risposta e alle criticità riscontrate durante la collaborazione con i fornitori.

Grazie a questa mole di informazioni, le aziende possono identificare rapidamente eventuali inefficienze o aree di miglioramento, nonché valutare il reale impatto di ogni fornitore sulla strategia aziendale complessiva. Inoltre, l’accesso a dati storici e predittivi consente di fare scelte di sourcing più precise e di anticipare eventuali problematiche legate alla disponibilità di risorse o all’evoluzione delle tecnologie.

Analisi predittiva e decision making nel procurement IT

L’utilizzo di algoritmi di machine learning e analisi predittiva sta rivoluzionando il modo in cui le aziende gestiscono il sourcing IT. Queste tecnologie permettono di analizzare grandi volumi di dati in tempo reale, individuando trend e pattern che potrebbero sfuggire all’analisi umana. Ad esempio, l’analisi predittiva consente di stimare le necessità future in termini di servizi IT, identificare fornitori potenzialmente più performanti e prevenire eventuali criticità nei rapporti di fornitura. 

Con queste capacità, il procurement non si limita a una funzione di approvvigionamento, ma diventa un partner strategico per le decisioni aziendali, in grado di supportare la crescita e l’innovazione. I dati generati dai fornitori non sono più semplici numeri, ma una fonte di insight preziosi per ottimizzare le strategie di sourcing.

Riduzione dei rischi e miglioramento delle performance con un procurement data-driven

La gestione dei rischi è un’altra area in cui l’approccio data-driven porta significativi benefici. Le aziende IT, che spesso dipendono da fornitori esterni per servizi critici, possono utilizzare i dati per monitorare le performance e prevenire eventuali disservizi o problemi tecnici che potrebbero impattare l’operatività. Grazie a sistemi di monitoraggio in tempo reale, è possibile intervenire tempestivamente e adattare le strategie di sourcing in base all’andamento delle performance dei fornitori.

Un esempio concreto riguarda la gestione dei contratti. L’accesso ai dati contrattuali aggiornati consente alle aziende di rinegoziare termini più favorevoli o di adattarsi a nuove esigenze in modo rapido e flessibile, evitando di restare vincolate a condizioni non più vantaggiose.

Le sfide di un procurement basato sui dati e come superarle

Nonostante i numerosi vantaggi, adottare un approccio data-driven nel procurement presenta alcune sfide. Integrare dati provenienti da più fonti, come ERP, CRM e piattaforme di procurement, è una delle principali sfide per chi intraprende questo percorso. Tuttavia, sono disponibili soluzioni che consentono di aggregare facilmente questi dati, offrendo una visione unificata e centralizzata, e di prendere decisioni efficaci.

Un’altra sfida riguarda l’abilità del team procurement di interpretare correttamente i dati. Avere accesso a grandi volumi di informazioni non è sufficiente: è necessario saper leggere questi dati e tradurli in azioni concrete. Investire in formazione e nell’acquisizione di talenti con competenze analitiche è quindi essenziale per sfruttare appieno le potenzialità del procurement data-driven.

Conclusione

L’adozione di un approccio data-driven nel procurement IT rappresenta un’evoluzione naturale verso una gestione più strategica ed efficiente dei fornitori. Le aziende che abbracciano la digitalizzazione e sfruttano l’analisi dei dati possono migliorare significativamente le loro performance, ridurre i rischi e ottimizzare i costi, rendendo il procurement una leva fondamentale per la crescita e l’innovazione.

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Questo non solo facilita il lavoro di chi si occupa di procurement, ma ne supporta l’evoluzione verso un ruolo sempre più strategico e allineato con le esigenze del business, rendendo il procurement una funzione ad alto impatto per l’intera azienda.