L’industria automobilistica europea sta vivendo una fase di trasformazione senza precedenti. Tra digitalizzazione, economia circolare, responsabilità sociale e resilienza della supply chain, le case automobilistiche più importanti stanno ridefinendo il modo in cui approvvigionano materie prime, componenti e tecnologie. Mercedes-Benz, Volkswagen e Peugeot sono oggi esempi emblematici di come l’innovazione sostenibile possa diventare leva strategica di competitività e fiducia dei consumatori.
Mercedes-Benz: scienza dei dati, automazione e circolarità
A Stoccarda, Mercedes-Benz combina tecnologia avanzata e metodi scientifici per rendere la propria catena di fornitura più efficiente e trasparente. La casa utilizza la Game Theory, un modello di decisione interattiva, per gestire le negoziazioni con i fornitori. Secondo Christian Netenjakob, Project Coordinator di Mercedes-Benz AG, questo approccio permette di valutare punti di forza e rischi dei fornitori, definendo condizioni contrattuali chiare che incentivano alte performance e garantiscono una competizione leale.
La digitalizzazione gioca un ruolo chiave: la migrazione delle applicazioni core sulla piattaforma cloud SAP RISE consente ai team di procurement di accedere in tempo reale a dati su prezzi, disponibilità e performance dei fornitori. L’uso di intelligenza artificiale e modelli predittivi permette decisioni rapide e pianificazione strategica più accurata, riducendo rischi di approvvigionamento e costi operativi.
Sul fronte della sostenibilità, Mercedes-Benz integra la circular economy in tutti i processi produttivi. Il tasso di recupero dei materiali raggiunge il 96%, con oltre 32.000 tonnellate di componenti e materiali riciclati reinseriti nel ciclo produttivo solo nel 2022. Batterie, metalli e parti a fine vita vengono così trasformate in risorse, riducendo emissioni di CO₂ e dipendenza da materie prime vergini.
Questa strategia dimostra che innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale non sono alternative, ma strumenti complementari per una supply chain più resiliente e performante.
Volkswagen: tracciabilità, responsabilità e fabbriche intelligenti
Volkswagen Group gestisce una delle catene di approvvigionamento più complesse e integrate al mondo, coordinando fornitori e materiali critici per tutti i suoi marchi – tra cui Audi, Porsche, Škoda e SEAT. La strategia del gruppo unisce elettrificazione, riduzione dell’impatto ambientale e gestione del rischio, con la sostenibilità come criterio centrale per la scelta dei fornitori.
La Responsible Raw Materials Policy impone requisiti rigorosi di tracciabilità, etica e gestione del rischio ambientale. Materiali come litio, nichel e cobalto, fondamentali per le batterie dei veicoli elettrici, devono essere tracciabili, estratti secondo standard etici e prodotti con impatto ridotto. In questo modo, la sostenibilità diventa un criterio contrattuale, non solo una dichiarazione d’intenti.
Volkswagen investe anche in riciclo e riuso dei materiali, come dimostra il centro batterie di Salzgitter, dove componenti recuperati rientrano nei cicli produttivi riducendo sia l’impatto ambientale sia la dipendenza dall’estrazione primaria.
Un’altra innovazione chiave è la digitalizzazione della produzione. Grazie alla collaborazione con Amazon Web Services, Volkswagen ha creato una rete di fabbriche cloud-connected, che permette monitoraggio in tempo reale, sincronizzazione domanda-produzione e gestione ottimizzata dei flussi. Questa infrastruttura digitale aumenta la visibilità della supply chain, riduce sprechi e rischi di interruzioni, e consente di adattarsi rapidamente a cambiamenti di mercato o criticità geopolitiche.
Peugeot: localizzazione, etica e innovazione sostenibile
Il gruppo Peugeot, parte di Stellantis, integra sostenibilità e innovazione in ogni fase del procurement. Il progetto E-Lion funge da guida strategica, articolato in cinque pilastri: elettrico, efficienza, esperienza, educazione e ambiente. L’obiettivo è un percorso verso un futuro a carbon net zero, dove ogni scelta di approvvigionamento e produzione contribuisce a ridurre l’impatto ambientale complessivo.
La strategia si basa sulla localizzazione dei fornitori e degli impianti, riducendo lunghe catene logistiche, emissioni di CO₂ e rischi legati a fluttuazioni dei mercati globali. Questo approccio, oltre a rafforzare resilienza e controllo operativo, sostiene l’occupazione locale e lo sviluppo di competenze nei territori in cui opera Peugeot.
Ogni fornitore è sottoposto a due diligence annuale, con verifiche su trasparenza, tracciabilità e rispetto di norme etiche e ambientali. Monica Genovese, Head of Purchasing di Stellantis, guida una divisione che combina responsabilità sociale, performance commerciale e innovazione, garantendo che la catena di fornitura supporti pienamente gli obiettivi di elettrificazione e sostenibilità del brand.
L’approccio di Peugeot dimostra come efficienza, responsabilità e innovazione possano muoversi insieme, trasformando il procurement in uno strumento concreto per la sostenibilità e la fiducia dei clienti.
Tre approcci, un obiettivo comune
Nonostante le differenze operative, Mercedes-Benz, Volkswagen e Peugeot condividono una visione comune: costruire catene di fornitura resilienti, trasparenti e sostenibili.
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Mercedes-Benz punta sull’automazione e sulla scienza dei dati per ottimizzare relazioni e performance dei fornitori.
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Volkswagen valorizza tracciabilità, fabbriche connesse e materiali secondari per ridurre rischi e impatto ambientale.
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Peugeot investe in localizzazione, etica e collaborazione, con un focus sulla sostenibilità integrata nell’intera filiera.
In tutti i casi, sostenibilità, digitalizzazione e responsabilità sociale diventano leve strategiche di competitività, capaci di garantire efficienza, sicurezza dei materiali e fiducia dei consumatori in un contesto globale sempre più complesso e regolamentato.
L’industria automobilistica europea mostra così un nuovo paradigma: la supply chain non è più solo un elemento operativo, ma un motore di innovazione, sostenibilità e valore condiviso.

