La Science Based Targets initiative (SBTi) è un’iniziativa globale creata da CDP, UN Global Compact, World Resources Institute (WRI) e WWF, con l’obiettivo di supportare le aziende nel fissare obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra basati sulla scienza, coerenti con gli scenari climatici dell’IPCC e con l’Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.
Attraverso la SBTi, le imprese calcolano le emissioni dirette (Scope 1), quelle indirette legate all’energia acquistata (Scope 2) e quelle lungo l’intera catena di fornitura (Scope 3), fissando obiettivi verificabili. L’iniziativa fornisce anche strumenti di monitoraggio e validazione per garantire che i target siano scientificamente credibili. Oltre a fissare gli obiettivi, la SBTi offre linee guida e supporto operativo per garantire trasparenza, accountability e coerenza scientifica nei risultati aziendali.
Dal Corporate Net-Zero originale alla versione V2
Il Corporate Net-Zero Standard originale, pubblicato nel 2021, è diventato il punto di riferimento globale per obiettivi di zero emissioni nette credibili, supportando oltre 1.850 aziende. Lo standard ha guidato le imprese nella definizione di piani concreti per ridurre le emissioni, integrando target scientifici, pianificazione operativa e monitoraggio dei risultati.
La versione 2.0, in fase di revisione, mira a rendere lo standard più pratico, scalabile e applicabile a qualsiasi azienda, accelerando le riduzioni a partire dal 2026 e fornendo strumenti più chiari per affrontare le sfide legate alle emissioni indirette e alle catene di fornitura complesse.
La prima consultazione: marzo 2025
Nel marzo 2025 la SBTi ha lanciato la prima consultazione pubblica sul Corporate Net‑Zero Standard V2, raccogliendo feedback da oltre 855 stakeholder e più di 320 aziende di tutto il mondo. L’obiettivo era ottenere input su linee guida operative, gestione delle emissioni Scope 3 e fattibilità in contesti reali.
Questa fase ha permesso di identificare aree di miglioramento e di consolidare la base per una revisione più chiara e flessibile, contribuendo a rendere la versione V2 più applicabile e coerente con la realtà aziendale globale.
La seconda consultazione: il 6 novembre 2025
Il 6 novembre 2025 la SBTi ha pubblicato il secondo draft del Corporate Net-Zero Standard V2, aprendo una nuova fase di consultazione pubblica fino all’8 dicembre. Questa versione integra il feedback della prima consultazione e dei gruppi di esperti, introducendo:
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Struttura semplificata e scalabile, per facilitare l’adozione del net-zero in tutti i settori e regioni
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Allineamento tra obiettivi a breve termine e strategie di lungo periodo
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Differenziazione chiara tra Scope 1, 2 e 3, con indicazioni dettagliate per le emissioni indirette lungo le catene di fornitura
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Opzioni flessibili basate sulla scienza, adattabili alle singole realtà aziendali
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Sistema di riconoscimento per azioni volontarie anticipate, per premiare i progressi reali
David Kennedy, CEO della SBTi, sintetizza il senso del nuovo draft: “Agire secondo la scienza riduce le emissioni e gestisce i rischi della transizione, mantenendo competitività e aprendo opportunità di crescita.”
Il progetto pilota globale
Per verificare la fattibilità operativa del nuovo standard, la SBTi ha lanciato un progetto pilota globale, che coinvolge aziende di tutte le dimensioni e regioni.
Struttura del progetto pilota:
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Fase uno: sondaggio ampio aperto a tutte le aziende (16 giugno – 15 agosto 2025) per raccogliere feedback e valutare l’interesse.
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Fase due: sperimentazione pratica con aziende selezionate che applicheranno la bozza usando dati reali, per convalidare ipotesi e testare la metodologia.
Carrillo Pineda sottolinea che le aziende partecipanti forniranno dati diversificati, fondamentali per rendere lo standard finale più praticabile e incisivo.
Focus su Scope 3 e Other Emissions Reductions (OER)
Le emissioni Scope 3 rappresentano oggi la componente più significativa e complessa delle emissioni aziendali. Secondo stime SBTi, per molte aziende costituiscono fino all’80% delle emissioni totali. Gestirle richiede coordinamento con fornitori e partner, trasparenza dei dati e strategie mirate.
Il draft V2 del Corporate Net‑Zero Standard fornisce linee guida dettagliate per affrontare queste sfide, incoraggiando le imprese a:
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identificare le fonti di emissione più rilevanti nella propria catena del valore;
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stabilire priorità operative basate su potenziale di riduzione e fattibilità;
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collaborare con fornitori per migliorare la raccolta dati, l’efficienza dei processi e l’adozione di tecnologie a basso impatto.
In questo contesto entra in gioco il concetto di Other Emissions Reductions (OER), che include leve indirette di riduzione, come l’adozione di energie rinnovabili dai fornitori, l’ottimizzazione dei trasporti o interventi sulla logistica dei prodotti. L’obiettivo è fornire alle aziende strumenti pratici e scientificamente coerenti per pianificare percorsi di decarbonizzazione realistici, anche quando non hanno controllo diretto su tutte le emissioni della supply chain.
Carbon removal e riconoscimento per azioni anticipate
Oltre alle riduzioni dirette e indirette, la bozza V2 introduce un meccanismo di riconoscimento per le azioni volontarie anticipate, pensato per premiare le imprese che implementano soluzioni di mitigazione prima della formalizzazione dei target. Questo strumento favorisce trasparenza, tracciabilità e responsabilità, incentivando azioni concrete lungo l’intero ciclo di transizione verso il net‑zero.
Tuttavia, la componente di carbon removal durevole — rimozione stabile di CO₂ dall’atmosfera tramite tecnologie o soluzioni naturali — non è ancora obbligatoria. Gli esperti sottolineano che, sebbene il riconoscimento delle azioni volontarie possa accelerare progressi immediati, la mancanza di obblighi per la carbon removal potrebbe rallentare la preparazione del mercato alle necessità future. In altre parole, le aziende possono già ridurre le emissioni operative e indirette, ma la capacità di scalare rimozioni stabili di CO₂ rimane un passaggio critico da consolidare nei prossimi anni.
Obiettivi pratici e monitoraggio dei progressi
Lo standard guida le aziende nella gestione di:
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Scope 1, 2 e 3 con responsabilità distinte
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Collaborazione con fornitori e partner per ridurre le emissioni indirette
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Piani di transizione chiari con tempistiche e risorse
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Monitoraggio, reporting e revisione periodica dei progressi
Adottare lo standard significa trasformare l’ambizione climatica in risultati concreti e verificabili, con strumenti pratici per tutte le aziende, indipendentemente da dimensione o settore.
Dal target all’impatto: la nuova era del Net Zero
La pubblicazione del 6 novembre 2025 rappresenta un momento decisivo per l’evoluzione del Corporate Net‑Zero Standard V2. Grazie a consultazioni pubbliche, test pilota e feedback operativi, lo standard diventa scientificamente robusto, applicabile e scalabile, pronto per guidare l’azione climatica aziendale verso nuovi livelli di efficacia. Le aziende che lo adotteranno non solo ridurranno le proprie emissioni, ma potranno trasformare la sostenibilità in vantaggio competitivo reale: miglior efficienza operativa, riduzione dei rischi lungo la supply chain, maggiore trasparenza verso investitori e stakeholder. In un contesto in rapido cambiamento regolamentare e di mercato, definire oggi la propria strategia climatica significa posizionarsi un passo avanti verso il 2028, quando la versione V2 diventerà obbligatoria.

