I consumatori italiani sono sempre più attenti alla composizione del packaging dei prodotti che acquistano. Questo perché capire dove gettare le confezioni per la raccolta differenziata ormai è diventato un dilemma. Non è insolito trovare cartoni di bevande con piccole componenti in plastica – il tappo- da dover separare e gettare nell’altro bidone. Quante persone davvero stanno attente a differenziare i rifiuti? Secondo il sondaggio European Consumer Packaging Perceptions, il 49% degli italiani ha ridotto l’acquisto di prodotti confezionati con materiali non sostenibili e 9 acquirenti su 10 prediligono imballaggi ecocostenibili. A quanto pare le aziende dovranno adeguarsi a queste nuove richieste del mercato. Ce la faranno? Per ora abbiamo raccolto 3 idee di packaging ecosostenibile che aziende italiane e non hanno sviluppato per offrire il proprio contributo alla salvaguardia dell’ambiente. 

 Altri due dati interessanti che emergono dallo studio, realizzato su 7000  consumatori su 7 paesi europei, sono:

– l’89% del campione, tra una confezione in cartone o plastica per lo stesso prodotto, ha dichiarato di preferire il cartone.

-il 55% degli italiani di età compresa tra 19 e 29 anni è passato a un altro brand nell’ultimo anno per motivi legati al packaging.

Le 3 idee di packaging ecosostenibile

Crush Fagiolo

Crush Fagiolo è la carta riciclabile al 100% ottenuta dagli scarti di lavorazione dei fagioli e certificata per il contatto diretto con gli alimenti. L’idea, nata all’interno del progetto etico “Save the Waste”, arriva dall’azienda “Pedon” di Vicenza. Quest’ultima è produttrice di cereali e legumi a livello mondiale, da sempre sostenitrice delle comunità agricole e dedita al riutilizzo degli scarti vegetali e alla produzione nel rispetto dell’ambiente. 

Crush Fagiolo riduce del 15% l’impiego di cellulosa vergine proveniente da alberi e diminuisce del 20% l’emissione di gas effetto serra, ma non solo. Il packaging è da considerarsi al 100% riciclabile: la confezione è composta da inchiostri ecologici e la finestra in PLA è derivata da scarti vegetali. Per non farsi mancare niente, l’energia per la sua produzione proviene da fonti rinnovabili!

Biopack

L’esempio proviene dall’azienda australiana Biopack, nota per la produzione di packaging da materiali rinnovabili a lungo termine e non tossici durante tutto il ciclo di vita. I prodotti sono certificati “zero emissioni” e dopo l’uso possono essere riciclati, commercializzati e compostati. Con una vasta e variegata gamma di prodotti – da tazze per caffè e per bevande fredde, a piatti, ciotole e vassoi, tovaglioli e sacchetti – Biopack è la prima azienda in Nuova Zelanda e Australia che è diventata carbon neutral e possiede impianti di produzione certificati secondo gli standard ISO per la qualità, sicurezza alimentare e ambiente.

IUV

Innovation Utility Vehicle è una start up dell’Emilia Romagna che propone sul mercato soluzioni di packaging ecosostenibili creati con materiali naturali e basati su processi di produzione innovativi. Nello specifico l’azienda ha sviluppato gli edible coating (rivestimenti edibili), prodotti ecocompatibili e commestibili, come si evince dall’inglese  “edible”.
Gli edible coatings sono realizzati da materiali naturali come polisaccaridi, proteine, lipidi, che possono essere lavorati con diverse combinazioni e, grazie alla presenza di additivi, possono migliorare determinate prestazioni.

Ma cosa sono nel concreto?  Si tratta di film, di rivestimenti o sacchetti commestibili, di fogli creati direttamente sulla superficie degli alimenti e pensati per avvolgere proteggere il prodotto e per essere poi facilmente smaltiti senza nessun impatto per l’ambiente.  Al momento vengono utilizzati come integrazione del confezionamento, aumentando la durata di conservazione e migliorano la qualità del prodotto in generale