Lo studio dell’Università di Warwick e di Blue Yonder “Supply Chain Digital Readiness in Retail. A global survey of 100 retailers” esamina come i rivenditori hanno risposto alla pandemia COVID-19 per garantire la loro sopravvivenza.

Il sondaggio è stato somministrato on-line da Qualtrics alla fine di aprile 2020 ed era rivolto a dirigenti senior nelle catene di fornitura al dettaglio, in Europa, Asia e negli Stati Uniti. Lo studio ha identificato le vulnerabilità umane lungo la catena di fornitura e la necessità di investimenti futuri in flessibilità, visibilità e automazione per migliorare la resilienza futura.

In questo periodo storico i rivenditori hanno sperimentato una combinazione di domanda senza precedenti per alcuni prodotti particolari, mentre nessuna domanda per altri. Molti negozi sono stati costretti a chiudere o ad adattare le loro operazioni per adattarsi al distanziamento sociale. In alcuni casi si è verificato un passaggio allo shopping online, ma questo non è sempre possibile e presenta le sue sfide operative.

Le supply chain digitali del retail: lo studio in dettaglio

  •  solo il 15% dispone attualmente di supply chain prescrittive o autonome (Livello 3 e Livello 4 su una scala da 1 a 4). Ma l’indagine rivela anche che i retailer sono interessati a intraprendere un percorso di digital transformation. Infatti, oltre la metà (61%) degli intervistati ha dichiarato di voler implementare una supply chain prescrittiva o autonoma entro il 2025 e sempre il 61% dei retailer ha utilizzato l’inventario per evitare l’interruzione di COVID-19.
  • i processi e i sistemi della catena di fornitura sono stati efficaci, ma più della metà (58%) dei rivenditori ha affermato che è necessario un elevato grado di intervento manuale per rispondere alle fluttuazioni della domanda e dell’offerta. L’utilizzo dell’inventario per contrastare l’interruzione di COVID-19 è stata la strategia più comune adottata dai rivenditori.
  • nell’ambito della pianificazione finanziaria e della strategia, i retailer desiderano passare da un approccio statico a uno in tempo reale. Oggi, solo il 7% possiede questa capacità, ma il 36% ha fissato questo ambizioso obiettivo per i prossimi cinque anni.
  • solo poco più di un quarto (29%) dei rivenditori faceva affidamento su fornitori con reti di produzione e distribuzione più agili.
  • i rivenditori sono polarizzati nel trattamento dei pagamenti ai fornitori, con il 37% di ritardi nei pagamenti e il 30% di pagamenti anticipati.
  • dagli operatori di magazzino e negozio colpiti da quarantena o malattia a un’eccessiva dipendenza dall’intervento umano nell’ambito della pianificazione della catena di approvvigionamento, COVID-19 ha evidenziato le vulnerabilità umane nelle catene di fornitura al dettaglio.

Una lezione fondamentale per i rivenditori è la necessità di investire nella creazione di catene di approvvigionamento con maggiore flessibilità, visibilità e automazione. Qui tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico giocheranno un ruolo chiave nell’aiutare i rivenditori a superare le interruzioni future, pur soddisfacendo le aspettative dei clienti