L’approvvigionamento a prova di futuro riguarda l’ottimizzazione di diverse dimensioni, di materiali e servizi: specifiche, costi, qualità, tempi di consegna, conformità ESG. Si parla spesso di quanto sia importante che le merci acquistate siano sostenibili. Meno di come smaltire gli eccessi. A volte, infatti, le merci, pur sostenibili, vengono acquistate in quantità troppo grandi o si scopre che non erano necessarie.

All’inizio del 2018, la Cina ha vietato l’importazione di alcune materie plastiche e altri materiali diretti ai trasformatori di riciclo, creando un arretrato di beni riciclabili in tutto il mondo e portando i Paesi a smaltire in discarica i materiali riciclabili. Ciò ha contribuito a far emerge la necessità di una migliore analisi e gestione dei dati nelle organizzazioni.

Prevenire gli sprechi

Ad oggi esistono diverse opzioni disponibili per l’approvvigionamento per contribuire a ridurre l’inventario in eccesso. Il miglior risparmio che il procurement può ottenere è garantire che i requisiti e gli ordini siano accurati attraverso una pianificazione del progetto e della domanda, nelle specifiche e negli ambiti di lavoro. Questo comporta un rinnovato impegno con i principali stakeholder interni, l’analisi dei dati storici e una migliore gestione e previsione della supply chain.

L’approvvigionamento deve anche costruire i propri processi solidi, fare buon uso dell’analisi dei dati e implementare strategie come la gestione strategica dei fornitori per contribuire a ridurre i rischi di ordinare merci in eccesso. Combinato con l’impegno interno, questa partnership consente una pianificazione più accurata a livello di organizzazione e una maggiore comprensione dei requisiti reali.

Riduzione dell’inventario in eccesso

Spesso però ritrovarsi con un inventario in eccesso è inevitabile. In questo caso, ci sono una serie di tattiche che il Procurement può utilizzare. Anche qui si parla di avere stretti rapporti con i fornitori per stimolare l’economia circolare e ridurre l’inventario. Come ha scritto Kelsea Faulkner, della società di consulenza VonLehman, per efficientare l’inventario le aziende dovrebbero concentrarsi sulla collaborazione con i fornitori per restituire le scorte in eccesso in cambio di un rimborso o un credito, in quanto gli stessi fornitori potrebbero avere altri clienti disposti ad acquistarli. Inoltre, i fornitori strategici possono essere aperti alle istruzioni di Call Off sugli ordini che pongono l’onere delle scorte su di loro, il che può comportare un vantaggio per il flusso di cassa.

Sulla gestione interna un’altra strategia riguarda l’utilizzo delle scorte in eccesso come ricambi o parti di garanzia per i clienti esistenti. Ciò permetterebbe di trattenere lo stock più a lungo e di ridargli valore. Infine, prima di arrivare a riciclare gli eccessi, un modo per ottenere di più da questa risorsa potrebbe essere il trading con altre organizzazioni, con cui può essere possibile scambiare beni.

Mercati secondari

C’è una crescente presenza di approvvigionamento che utilizza fonti alternative per esigenze una tantum o problematiche. Il cosiddetto mercato grigio, definito come “canali di distribuzione non ufficiali o venditori che vendono beni, titoli o altre merci”, apre nuove potenziali fonti di approvvigionamento per le organizzazioni che cercano articoli che vengono rivenduti, sono stati restituiti o forniscono articoli obsoleti. Molti stanno lavorando con venditori di terze parti o su siti di vendita di terze parti per vendere il loro inventario in eccesso, creando effettivamente un mercato secondario che riduce gli sprechi e consentendo alle organizzazioni di riguadagnare valore. Ci sono rischi connessi al mercato grigio, come scarsa tracciabilità, scarsa conservazione o unità disfunzionali e persino merci contraffatte, ma in molti casi vale la pena correrli per procurarsi parti obsolete o insolite e vendere le proprie scorte.

Sostenibilità a tutto tondo

La questione dei rifiuti e del modo in cui vengono prodotti e smaltiti è destinata a crescere nei prossimi anni e le organizzazioni dovranno disporre delle giuste strategie. Man mano che i mercati si aprono di più, il commercio tra le organizzazioni diventa più comune e un maggiore livello di fiducia è posto in fonti non standard. Il procurement ha un ruolo strategico e una gamma molto ampia di opzioni disponibili per ridurre gli sprechi e aiutare gli altri a fare lo stesso.

Molte aziende includono già requisiti di conformità, come l’assenza di lavoro minorile o l’assenza di materiali tossici, così come criteri di selezione dei fornitori. Una volta soddisfatti questi requisiti, le aziende possono iniziare a concentrarsi sulla riduzione dei costi e dell’impronta di carbonio nella seconda dimensione della sostenibilità. C’è un bisogno significativo di ulteriore consapevolezza ESG e sviluppo di capacità. Nel migliore dei casi, i professionisti dell’approvvigionamento diventeranno pionieri sia nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità con i fornitori sia nell’analisi delle proprie operazioni, ma anche nella loro catena del valore.

Ci sono aree in cui l’approvvigionamento fa affidamento su altre funzioni per essere al passo, ad esempio il dipartimento di ricerca e sviluppo durante la riprogettazione dei prodotti. È fondamentale, anche in ottica di prevenzione di sprechi e riciclo, promuovere la collaborazione interfunzionale, condividere gli obiettivi e creare business case trasparenti. Best practice che le principali organizzazioni di category management hanno già stabilito. La comunicazione aperta è fondamentale, compresi i dialoghi regolari sulle aspettative reciproche, l’ideazione congiunta su come diventare più sostenibili e la condivisione delle migliori pratiche.