Un censimento incluso nel report 2018 dell’Osservatorio fatturazione elettronica & eCommerce b2b del Politecnico di Milano ha individuato 131 progetti di utilizzo della tecnologia blockchain all’interno della supply chain nel mondo, di cui tre in Italia.
I 131 progetti, spiega Digital4, sono stati selezionati analizzando l’applicazione di blockchain «in processi b2b e in rapporti di filiera con almeno uno scambio informativo o documentale tra un’azienda cliente e una fornitrice» e, di questi, solo 8 sono in fase operativa. Dei restanti, il 48% è in fase di sperimentazione, mentre il 47% è stato solo annunciato.
La maggioranza dei progetti analizzati, il 43%, è applicata all’eSupply chain execution, per lo scambio di documenti e informazioni e la gestione del credito di filiera nell’ambito logistico, commerciale, amministrativo e della contabilità. Gli altri progetti si distribuiscono tra eSupply chain control, eSupply chain collaboration, processi interni e, per il 9%, eProcurement. In quest’ultimo caso, la tecnologia blockchain viene applicata ai processi di acquisto, dalla fase di ricerca di nuovi fornitori fino alla fase di negoziazione. Uno di questi progetti è del ministero degli Affari interni giapponese, il quale raccoglie in un unico database condiviso le informazioni riguardanti le aziende che partecipano alle gare d’appalto pubbliche.
Altri progetti vanno dall’identificazione dell’operatore della filiera responsabile nei casi di fuga di gas o interruzione dell’erogazione, alla garanzia dell’autenticità dei diamanti grazie alla registrazione tramite blockchain di ogni passaggio di proprietà. Si parla quindi di condivisione di documenti e informazioni o di tracciabilità della merce, come nel caso di due dei tre progetti italiani, che hanno lo scopo di garantire la qualità del processo produttivo di due aziende agroalimentari. Sono l’azienda vinicola Cantina Volpone, il cui progetto è già operativo, e la Torrefazione Caffè San Domenico, in collaborazione con la startup Foodchain. Il terzo progetto censito in Italia è di Intesa Sanpaolo, e riguarda il controllo delle informazioni nelle transazioni finanziarie.
Gli ambiti di applicazione sono quindi numerosi, e spaziano dal settore finanziario (25% dei progetti censiti), alla logistica (18%), al largo consumo (15%), all’utility (14%). Tuttavia, stando ai numeri, siamo ancora agli inizi della diffusione di questa tecnologia a servizio della supply chain.