L’Ente Italiano di Normazione (UNI) e i suoi esperti del sistema Confindustria, in collaborazione con CROIL (Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia), MIP (Graduate School of Business del Politecnico di Milano) e FEDERMANAGER, hanno lavorato a una guida per analizzare le specifiche, i requisiti, le competenze necessarie e i bisogni dei progetti del Recovery Plan e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La guida, dal titolo La normazione a supporto del PNRR, si propone di minimizzazione dei rischi di processo e gestione dei progetti, dall’inizio alla fine e anche in itinere, qualunque sia lo stato di avanzamento attuale dei progetti stessi.
La Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, così come richiesto dal PNRR, ha previsto uno specifico ruolo per la misurazione tecnica della circolarità: lo standard UNI/TS 11820.
Lo standard per la Circolarità
Lo standard UNI/TS 11820 è consultabile dal 30 novembre sul sito UNI e fornisce indicazioni per misurare e valutare la circolarità di un’organizzazione. Un metodo per la misurazione della circolarità di un’organizzazione che fornisce le definizioni e i principi dell’economia circolare e uno strumento di misurazione indispensabile per caratterizzare tutti gli stakeholder italiani impegnati nel processo di transizione circolare.
Il lavoro è allineato ai principi cardine della ISO 59020, che sarà pubblicata verso la fine del 2023, e che fornirà uno strumento di misurazione della circolarità a livello internazionale.
Cosa prevede la norma UNI per la misurazione della circolarità
La specifica tecnica fornisce le indicazioni alle organizzazioni per misurare e valutare le prestazioni di circolarità e utilizzarle per verificare l’efficacia delle strategie attraverso uno specifico set di indicatori. Il documento inoltre definisce la metodologia per la raccolta delle informazioni necessarie per la misurazione della circolarità.
Come si legge sul sito EconomiaCircolare.com, lo standard si basa su un’ampia prospettiva di circolarità – inclusi gli approcci complementari come life cycle thinking, material flow analysis, resource value maintenance e value recovery – e prevede la compilazione di 71 indicatori totali, di cui almeno 33 indicatori per le organizzazioni di prodotti e 27 per quelle di servizi.
Gli indicatori di economia circolare (quantitativi, qualitativi e quanti-qualitativi) sono suddivisi in sei categorie:
- risorse materiali e componenti
- risorse energetiche e idriche
- rifiuti ed emissioni
- logistica
- prodotto e servizio
- risorse umane, asset, policy e sostenibilità
Il livello di circolarità è calcolato secondo un algoritmo che prevede la compilazione obbligatoria degli indicatori core e di almeno la metà degli indicatori specifici, nonché la compilazione facoltativa degli indicatori premianti. Infine la norma contiene una sezione terminologica di 99 termini per fornire la chiarezza necessaria ad applicare con correttezza e precisione la metodologia di valutazione della circolarità.
Circolarità e procurement
Secondo riferimenti condivisi, lo studio e l’applicazione della norma nazionale UNI potrà fornire un vantaggio competitivo sui mercati a livello globale alle organizzazioni italiane in vista della pubblicazione della norma ISO, oltre che essere un mezzo per raccogliere i dati settoriali di economia circolare in Italia.
Le imprese sono al centro della transizione da un’economia lineare a un’economia circolare. Alcune delle aziende circolari di maggior successo sono quelle che adottano una serie diversificata di funzionalità per aiutare a consentire la transizione, come:
- Integrare i principi dell’economia circolare nel cuore della strategia aziendale
- Rendere la comprensione dell’economia circolare parte dei programmi interni di sviluppo delle capacità
- Adattamento di sistemi e processi in tutte le funzioni aziendali
- Impegnarsi per l’innovazione circolare e promuovere iniziative all’interno della catena di fornitura