Tracciabilità e trasparenza, cultura e competenze, innovazione e collaborazione, sostenibilità e inclusione: sono questi i pillar sui quali si è costituita, lo scorso 21 giugno, la nuova CPO Community, un’iniziativa promossa da Cassa Depositi e Prestiti e che al momento vede l’adesione di circa 16 aziende, tra le maggiori realtà industriali presenti in Italia: Ansaldo Energia, Autostrade per L’Italia, Eni, Fincantieri, Fintecna, Italgas, Nexi, Open Fiber, Polo strategico nazionale, Poste Italiane, Saipem, Snam, Terna, Trevi, Webuild.

Il lancio di questa nuova community, tenutosi a Roma, nella sede principale di CDP in via Goito, è avvenuto, come da programma, in due momenti distinti e complementari. Nel corso della mattina, è stata organizzata una tavola rotonda alla quale hanno preso parte quattro relatori, ognuno dei quali portavoce rispettivamente di uno dei quattro pillar sui quali la community ha scelto di fondarsi. Nel pomeriggio i partecipanti si sono divisi in tre gruppi di lavoro per identificare congiuntamente temi strategici che verranno sviluppati nel corso dei prossimi incontri della community.

 

I protagonisti della tavola rotonda

Ad apertura degli interventi del panel del mattino, Alberto Tavani, Direttore Innovazione, Trasformazione e Operations di CDP, ha sottolineato come il lancio di questa nuova community abbia lo scopo di portare un contributo fattivo alla crescita del sistema paese, creando un network di professionisti del procurement per generare valore attraverso il confronto e la collaborazione su tematiche di interesse comune, al di là delle peculiarità delle singole aziende.

Tale iniziativa si inserisce nell’attuale percorso trasformativo intrapreso da CDP all’interno del nuovo Piano Industriale, che, in linea con l’agenda del Pnrr, si fonda su un passaggio fondamentale: valutare gli investimenti passando da una logica di rischio-rendimento a una di rischio-rendimento-impatto.

Tavani ha ricordato poi come la CPO Community segua la creazione della CISO Community, la comunità dei security officer, fondata, sempre su iniziativa di CPD, un anno fa, e che ha già saputo creare un vantaggio concreto per i suoi membri.

Dopo l’introduzione di Tavani, ha preso la parola Maria Teresa Bongiovanni, amministratrice delegata di The Procurement, società benefit nata nel 2015 con la pubblicazione della prima rivista italiana dedicata a procurement e supply chain e che negli anni ha creato intorno a sé un’ampia e consolidata community di CPO e Supply chain manager. Vista la sua esperienza, Bongiovanni è stata invitata in questa occasione per essere compartecipe della nascita di questa nuova iniziativa che conferma la necessità del procurement e in generale delle aziende “di mettere le proprie esperienze, esigenze, obiettivi e competenze a fattor comune per rispondere alle sfide che oggi siete chiamati ad affrontare in questo contesto nazionale e internazionale tanto mutevole”, ha esortato l’ad di The Procurement.

I successivi interventi, moderati da Micol Barba, direttrice di The Procurement magazine, hanno fornito alcuni utili spunti per ognuno dei quattro pillar individuati per la creazione della CPO Community.

Iole Anna Savini, Presidente Transparency International Italia, associazione di valorizzazione della cultura dell’integrità e della trasparenza a livello internazionale in oltre 180 paesi nel mondo, ha invitato la neonata community ad attivarsi sul lavoro di sensibilizzazione contro la corruzione che, come ha spiegato nel successivo intervento Gustavo Piga, Direttore Master Procurement Management Università Tor Vergata, è causa del 17% dei 60 miliardi complessivi di sprechi negli appalti che si registrano annualmente. Il restante 83 % ha ricordato sempre Piga, risponde invece alla voce incompetenza ed è proprio il fattore cultura, l’altro aspetto fondativo di questo nuovo gruppo che il professor Piga ha esortato a far divenire una best practice, capace di ispirare il paese, secondo la natura collaborativa e intersettoriale insita nel ruolo stesso del Procurement, come ha ricordato subito dopo Federico Maffezzini, senior advisor.

“L’ambizione di questa iniziativa che vi vede protagonisti”, ha spiegato Maffezzini, “vi consente di cogliere due opportunità fondamentali, immaginare soluzioni attraverso cui le vostre supply chain trovino un modo di collaborare e il secondo è fare delle cose che abbiano oggettivamente un impatto. Avete solo una precondizione: dovete capire bene gli aspetti che da soli non riuscirete mai ad ottenere per partire da quelli”.

Tra gli obiettivi sicuramente da raggiungere in modo collettivo, c’è quello di un’evoluzione sostenibile, oggetto dell’ultimo, non certo per importanza, intervento da parte di Elena Shneiwer, Responsabile Sostenibilità CDP, che ha indicato la volontà degli aderenti di creare una nuova policy condivisa per un procurement responsabile, sperimentare criteri di premialità applicata ai fornitori, rendicontare gli impatti dell’intera catena del valore, fornitori compresi.

I lavori della mattinata sono stati chiusi da Maurizio Petronzi, Responsabile Acquisti & Operations di CDP che ha introdotto i lavori della seconda parte della giornata, sottolineando il valore strategico di questa CPO Community in termini di impatto sull’ecosistema dei fornitori a livello nazionale.

 

I primi tavoli di lavoro

Nel pomeriggio, i partecipanti si sono suddivisi in tre gruppi per iniziare ad entrare nel vivo della condivisione volta ad individuare tematiche comuni da sviluppare insieme.

Tra le prime idee emerse, una academy degli Acquisti, pensata per formare i buyer, o anche un sistema di talent rotation che permetta ai talenti di fare un periodo di esperienza, ospiti delle aziende della community. E’ emersa  la volontà di creare criteri comuni di valutazione dei fornitori sotto il profilo Esg e di sondare la possibilità di sinergie negoziali.

 

Prossimi passi

La CPO Community si incontrerà ogni 4 – 5 mesi, ospite di volta in volta di un’azienda della community per sviluppare uno o più temi tra quelli individuati, a seconda di interesse e prospettiva manifestati dall’azienda ospitante.

Le conclusioni della giornata sono state affidate ad Errico Giallonardo, Responsabile Acquisti di CDP, che ha passato il testimone a Fincantieri che ospiterà il prossimo meeting della CPO Community.