Prima il covid, poi la guerra: il caos delle supply chain è ai massimi livelli.

Per cercare di arginare le problematiche relative al rallentamento delle catene di fornitura molte aziende stanno introducendo novità tecnologiche che potrebbero evitare potenziali interruzioni che, nel post pandemia, sono all’ordine del giorno.

Per risolvere carenze e colli di bottiglia, le filiere stanno puntano su robot e automazione nella logistica.

 

I robot salvano la supply chain

Il caso Nike

Un caso esemplare di un rapporto tra logistica e automazione viene da Nike.

Durante la pandemia la catena di fornitura di Nike ha subito delle interruzioni forzate, ecco perché la multinazionale ha deciso per un cambio di rotta, investendo sull’automazione.

Dall’inizio dell’anno Nike ha installato oltre 1.000 robot per aiutare a spedire gli ordini dai suoi centri di distribuzione. Nike ha rivelato che i robot hanno aiutato l’azienda a triplicare la sua capacità di ordini digitali in Nord America, Europa, Medio Oriente e Africa.

I cobot – vernacolo Nike per “robot collaborativi”, stanno ora supportando i dipendenti della fabbrica Nike con lo smistamento e l’imballaggio di prodotti di abbigliamento sportivo, aiutando a raggiungere gli ideali di sostenibilità e a soddisfare le aspettative dei clienti.

“Le sfide e i vincoli imposti dalla pandemia hanno spinto i nostri team a trasformare il modo in cui serviamo i consumatori attraverso l’implementazione di nuove piattaforme tecnologiche, l’automazione e il miglioramento dei processi nelle nostre operazioni”, ha affermato Andrew Campion, Chief Operating Officer di Nike.

L’attenzione alla sostenibilità

Nonostante le battute d’arresto, Nike rimane impegnata ad aumentare le sue iniziative di sostenibilità: durante la pandemia, ha aperto un centro di distribuzione, alimentato da energie rinnovabili e che ricicla il 95% dei rifiuti prodotti in loco.

L’azienda è determinata a eliminare i rifiuti dalla sua catena di approvvigionamento nei prossimi cinque anni e a diventare a zero emissioni di carbonio entro il 2025.

 

Crescono gli investimenti nelle start up

In questo settore stanno rapidamente aumentando gli investimenti nelle start up tecnologiche focalizzate nella logistica 4.0.

Secondo gli analisti, alleanze ed investimenti, produrranno un rialzo dei costi per muovere e immagazzinare beni nel 2022.

Alcune startup innovative stanno sviluppando software e servizi migliori per muovere prodotti:

  • accaparrandosi merci bloccate da problemi logistici;
  • automatizzando lavori di magazzino;
  • aiutando i retailer ad avvicinare i beni ai consumatori, in modo da raggiungerli più rapidamente.

 

Il caso di Accelerate360

Accelerate360, un’azienda di distribuzione che rifornisce il 90% dei negozi di alimentari statunitensi, ha deciso di adottare nel magazzino di Olathe, nel Kentucky, uno dei sistemi robotici più automatizzati al mondo.

Si tratta di un sistema realizzato dall’azienda canadese Attabotics: un robot dotato di grandi “formiche,” in grado di velocizzare l’accesso ai beni a elevata velocità.

Questo robot consiste in un sistema innovativo di movimentazione e storage della merce che s’ispira alle colonie di formiche, costruite in verticale invece che in orizzontale, un vantaggio notevole secondo lo chief executive di Attabotics, Scott Gravelle.

Il white cube di Olathe è una delle maggiori installazioni realizzzate da Attabotics, che punta a rendere smart i piccoli magazzini più vicini ai consumatori. Questa tipologia di storage è densa e consente alle aziende di adottare magazzini automatizzati, raggiungendo l’obiettivo di microfulfillment.

Realizzare i magazzini più vicini ai consumatori è il modo migliore per competere con Amazon. Il colosso fondato da Jeff Bezos ha chiesto ad Attabotics di visitare Accelerate360 ad Olathe, ma l’azienda ha declinato perché Amazon, a detta del suo chief executive, potrebbe copiare segreti commerciali.