Il recente rapporto di CDP, intitolato “Strengthening the Chain: Industry Insights to Accelerate Sustainable Supply Chain Transformation”, evidenzia un’urgenza crescente per le aziende di affrontare le emissioni di Scope 3, ossia quelle indirette prodotte lungo la catena di approvvigionamento, a monte e a valle. Secondo il rapporto, queste emissioni costituiscono la parte più significativa dell’impatto ambientale aziendale, con un’incidenza media che supera di 26 volte le emissioni operative di Scope 1 e Scope 2.

Il rapporto sottolinea come il divario tra le emissioni operative e quelle di filiera rappresenti una grande opportunità per ridurre l’impatto ambientale delle imprese. Agire sulle emissioni di Scope 3 può non solo migliorare la sostenibilità, ma anche accrescere la resilienza a lungo termine. Tuttavia, solo una parte minoritaria delle aziende incorpora i rischi climatici della catena di approvvigionamento nelle proprie strategie di gestione del rischio.

Secondo i dati CDP, i costi di mitigazione dei rischi climatici legati alla supply chain potrebbero essere tre volte inferiori rispetto alle perdite finanziarie potenziali, stimate in circa 162 miliardi di dollari. Nonostante ciò, l’adozione di misure concrete per ridurre le emissioni di Scope 3 rimane limitata, con il 13% delle imprese che include requisiti climatici nei contratti con i fornitori e meno del 6% che richiede ai propri partner di divulgare i dati sulle emissioni.

Collaborazione acquirente – fornitore: una strategia vincente

Un punto chiave del rapporto è l’importanza della collaborazione tra acquirenti e fornitori per ottenere risultati significativi nella riduzione delle emissioni di Scope 3. Le aziende che forniscono incentivi finanziari ai fornitori per intraprendere azioni di riduzione delle emissioni hanno il 52% di probabilità in più di ottenere miglioramenti sostanziali rispetto a quelle che si limitano a offrire solo formazione​.

 

Il caso di Telstra: un esempio di successo

Un esempio di successo riportato nel rapporto è quello di Telstra, il gigante delle telecomunicazioni australiano. Telstra ha sviluppato una strategia che prevede l’adozione di standard sempre più ambiziosi per i fornitori, basandosi su criteri chiave come la spesa per approvvigionamenti e le emissioni. Questa strategia ha permesso all’azienda di migliorare il dialogo e la collaborazione con i fornitori e di ottenere continui progressi nelle prestazioni di sostenibilità. Grazie a questo approccio, Telstra è riuscita non solo a ridurre il proprio impatto ambientale, ma anche a stabilire una supply chain più resiliente e sostenibile​.

 

Sfide normative e proposte per il futuro

Nonostante alcune aziende stiano compiendo passi avanti, i progressi generali sono ancora lenti. Le pressioni normative, come il nuovo regolamento dell’UE sulla deforestazione, che entrerà in vigore nel 2024, stanno spingendo le aziende verso pratiche più sostenibili, ma l’adozione su vasta scala delle misure necessarie per ridurre le emissioni di Scope 3 rimane limitata​.