Investitori, stakeholder e istituzioni esigono sempre più che le organizzazioni rispettino gli obblighi relativi alle emissioni di gas serra. Tuttavia, spesso esiste una discrepanza tra ciò che viene dichiarato e gli investimenti effettivi, necessari.

Proxima in collaborazione con il Peer Group Scope 3, una community che comprende molte delle aziende più riconoscibili al mondo che hanno scelto di lavorare insieme per fare progressi su Scope 3, ha realizzato la prima edizione dello Scope 3 Maturity Benchmark. Un totale di 37 aziende per un comprendenti 800mila fornitori e 11mila professionisti del procurement evidenziando la necessità di colmare questo divario e stimolare la partecipazione al raggiungimento degli obiettivi globali di carbon neutrality entro il 2050.

L’importanza della gestione Scope 3

Lo Scope 3 rappresenta le emissioni indirette dell’azienda, ma che sono responsabili dell’andamento della sua catena del valore. Questo include le emissioni delle aziende partner coinvolte in qualsiasi fase della produzione o dei processi, rendendo centrale la gestione dei fornitori.

Per molte organizzazioni, lo Scope 3 costituisce fino all’80% delle loro emissioni totali. Le grandi multinazionali, in particolare, hanno una catena di fornitura che coinvolge numerosi fornitori in tutto il mondo, molti dei quali si trovano in paesi in via di sviluppo o non dispongono delle risorse necessarie per ridurre le emissioni senza aiuto esterno.

Le principali difficoltà relative a queste emissioni

Poiché le aziende, soprattutto se multinazionali e corporate, hanno difficoltà ad affrontare lo Scope 3 senza un’adeguata visibilità, ciò richiede una collaborazione tra le aziende e i loro fornitori. Da qui l’importanza di lavorare insieme per affrontare questo problema. La pandemia ha evidenziato la necessità di cambiare il modo in cui si collabora con i fornitori per quanto riguarda la sostenibilità. La partnership a vari livelli è diventata ancora più cruciale. Le grandi aziende stanno scoprendo che le piccole e medie imprese possono colmare lacune critiche nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

La tecnologia svolge un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni di gas serra e per raggiungere gli obiettivi di carbon neutrality. Sarà determinante per implementare le riduzioni necessarie entro il 2050. Ed è importante che le grandi aziende non aspettino che i fornitori agiscano, ma prendano iniziativa nel collaborare e implementare soluzioni sostenibili. L’urgenza è alta e l’impegno in questo settore è vitale.

Il coinvolgimento dei fornitori

Con il management delle supply chain diventato fondamentale per la gestione delle emissioni Scope 3, il modo in cui vengono coinvolti i fornitori è una delle componenti più cruciali del successo. Ai livelli più bassi di maturità, spesso non c’è un reale coinvolgimento dei fornitori mentre ai livelli più alti sono visti come la chiave per l’ottenimento di risultati attuali e futuri.

Nel complesso, il Supplier Engagement del Benchmark ha ottenuto un punteggio leggermente superiore alla media di riferimento. Forse non sorprende che la collaborazione industriale abbia aperto la strada e, più specificamente, i leader della collaborazione industriale hanno ottenuto i punteggi più alti dell’intero campione.

Inoltre, una significativa maggioranza degli intervistati è stata relativamente precoce nei loro sforzi per integrare pratiche net-zero nei framework di gestione dei fornitori. Il prossimo livello di maturità verrà dalla formalizzazione e dall’incorporazione dell’attività nel lavoro con i fornitori per dimostrare realmente di agire nella giusta direzione. Tuttavia, senza dimenticarsi le interdipendenze con altri fattori, come avere i talenti e le risorse disponibili per fare il salto di qualità.