Un network basato sulla crittografia garantisce la sicurezza delle transazioni digitali, dalle polveri al componente finito

La stampa 3D, o additive manufacturing, è un processo di aggregazione di materiale a partire da un modello 3D. Questa tecnica sta trovando sempre più impiego nella produzione industriale, e non solo per quanto riguarda la fase di prototipazione.

La manifattura di componenti metallici di grande valore progettati appositamente per l’additive manufacturing, destinati a settori quali l’aviazione o la produzione energetica, implica un nuovo livello di complessità in ogni anello della supply chain, del piano di produzione e della post-produzione. Il processo di additive manufacturing dipende da una fornitura di materia prima di alta qualità, che include polveri metalliche altamente reattive con una precisa durata di vita a scaffale e caratteristiche di riutilizzo limitate. Diventa quindi cruciale gestire in modo efficiente l’origine, il livello di qualità e lo storico di ogni segmento della supply chain.

Un team di GE Research ha sperimentato lo sviluppo di un network blockchain basato sulla crittografia quantistica che gestisce le transazioni digitali necessarie alla produzione, dalle polveri al componente finito. Il lavoro del team è stato premiato nel 2019 dalla National Association of Manufacturers (Nam), la più grande associazione di produttori manifatturieri statunitense, con il Manufacturing Leadership Award for Supply Chain Leadership.

Benjamin Beckmann, blockchain leader di GE Research, ha dichiarato: «La dimostrazione del progetto di Blockchain for Additive è un ottimo use case per sviluppare la nostra struttura blockchain. Possiamo creare dei network che permettono un controllo particolareggiato dei flussi di materiali, dei dati, della proprietà intellettuale e dell’identità lungo tutta la catena. L’obiettivo è assicurare l’intero processo additive, dalla polvere alla stampa».

John Carbone, principal engineer di GE Research, spiega il funzionamento del network: al suo interno, ogni identità associata a strumenti, progetti, macchine, materiali, componenti e persone può essere rapidamente verificata, qualificata, documentata e gestita in modo automatizzato con un alto grado di sicurezza. «Il sistema», ha affermato, «è basato su moderni sistemi crittografici orientati all’integrità, alla proprietà e ai diritti dei dati». Inoltre, è in grado di automatizzare il flusso di lavoro attraverso le tecnologie del registro distribuito applicate ai contratti e alle transazioni.

Secondo Beckmann, il blockchain framework sviluppato da GE Research può avere potenzialità di utilizzo più estese rispetto al solo uso interno e ne prevede possibili applicazioni in ambito commerciale e governativo. «Stiamo lavorando su un range di applicazioni rivolte ai requisiti per i settori industriale, energetico, della sanità e della difesa», ha affermato.