Lo sviluppo di nuove strategie può aiutare le aziende ad accedere a una gamma più ampia di prodotti per ridurre i costi e diversificare la spesa, ma anche a cambiare mentalità. Il green procurement e le iniziative ESG possono stimolare a identificare i rischi delle supply chain, come l’approvvigionamento non etico o le potenziali interruzioni dei trasporti.

Molti critici dei temi di sostenibilità chiamano l’ESG “capitalismo woke”, ma è indubbio che se compreso a dovere questo acronimo possa portare a un miglioramento sostanziale e non solo formale nelle imprese e di rimando nella società.  Uno degli obiettivi della Green Grass Strategy.

Oltre i tradizionali concetti di sostenibilità

La Green Grass Strategy va oltre i tradizionali concetti di sostenibilità che spesso si concentrano sull’evitare danni, per considerare la sostenibilità positiva e abbracciare le buone pratiche. Questa strategia si concentra sull’innovazione e sulle nuove opportunità di business piuttosto che limitare i programmi di sostenibilità all’efficienza delle risorse e all’ottimizzazione dei processi consolidati.

“Anche quelle aziende che si considerano pioniere della sostenibilità di solito non realizzano appieno le loro opportunità”, scrive il professor Ulrich Lichtenthaler.  Si definisce Green Grass Strategy poiché consentirebbe alle nuove imprese di crescere e prosperare come l’erba verde, ponendosi al centro delle soluzioni sociali e ambientali.

Con soluzioni innovative, le imprese possono trarre vantaggio dalla sostenibilità e contribuire positivamente alla società e all’ambiente. “Al contrario, la maggior parte delle strategie di sostenibilità tradizionali possono essere considerate Blue Sky Strategy, perché l’efficienza delle risorse nel settore ambientale contribuisce a ridurre le emissioni e quindi a cieli blu”.

Blue Sky vs Green Grass

Molte aziende hanno lanciato iniziative di sostenibilità, che spesso si concentrano sull’aumento dell’efficienza, ad esempio riducendo il consumo di energia per ridurre le emissioni di CO2.

Iniziative che evitano gli effetti negativi delle attività commerciali e si concentrano sulla parte blu della Sustainability Innovation Map (fig. 1) elaborata da Lichtenthaler.

Figura 1 – Sustainability Innovation Map. Fonte: www.ulrichlichtenthaler.com

Questi importanti guadagni di efficienza spesso limitano una trasformazione fondamentale della sostenibilità e “a volte trascurano le opportunità di innovazione nello spazio strategico nella parte verde inferiore della figura”, scrive ancora Lichtenthaler.

Le generazioni più giovani si aspettano che le aziende contribuiscano attivamente a risolvere le sfide ambientali e sociali di oggi. Ciò richiede ai dirigenti di assumere una prospettiva positiva senza limitarsi a programmi di responsabilità sociale separati e marginali. Due concetti diversi, Blue Sky e Green Grass, con focus distinti ma che possono essere complementari.

 

Figura 2. Le differenze tra strategia Blue Sky e strategia Green Grass. Fonte: www.ulrichlichtenthaler.com

Il professore della International School of Management di Colonia oltre ad aver sviluppato una Sustainability Innovation Map, lo strumento manageriale per identificare le innovazioni di sostenibilità lungo 6 fasi della catena di approvvigionamento visto sopra, ha elaborato le differenze tra i due approcci delineati (fig. 2)

L’approccio Green Grass a differenza di quello tradizionale, oltre a quanto già spiegato, sottolinea l’aspetto di trasformazione imposto dalla sostenibilità che possa conciliarsi con l’innovazione sostenibile e lo sviluppo del business. Dove l’agire sociale è il core business, mosso dalla volontà di rispondere alle aspettative. La performance aziendale viene così valutata in base alla sostenibilità, alla creazione di valori condivisi.