Nel 2021 cesserà la produzione dello stabilimento, che dà lavoro a 3.500 persone

Honda of the UK Manufacturing, filiale di produzione con sede nel Regno Unito della multinazionale automobilistica Honda, ha annunciato lunedì scorso che i piani di chiusura del proprio impianto manifatturiero di Swindon sono stati confermati. Lo stabilimento, dove al momento sono impiegate circa 3.500 persone, cesserà l’attività alla fine del ciclo di produzione attuale, nel 2021.

Secondo l’azienda, dopo una serie di consultazioni con gruppi collettivi, il governo e alcuni consulenti esterni, non sono percorribili soluzioni alternative alla chiusura della fabbrica.
La decisione è stata presa nonostante gli sforzi della Swindon Task Force e le proteste dei lavoratori di Honda.

La decisione di chiudere l’impianto, preannunciata a febbraio, secondo l’azienda non è tanto legata alla questione Brexit, quanto alla revisione delle operations in ottica di elettrificazione: Honda ha affermato che le risorse, le capacità e i sistemi di produzione per i veicoli elettrici saranno focalizzati in regioni dove la domanda è più alta.

Si conclude quindi la prima fase delle consultazioni. Seguirà immediatamente una seconda fase in cui verranno stabiliti i trattamenti di fine rapporto e l’impatto sui ruoli individuali fino all’arresto della produzione nel 2021. L’azienda ha affermato che «collaborerà con la Swindon Task Force creata dal segretario di Stato Greg Clark, con il governo e con un vasto range di stakeholder per mitigare l’impatto della decisione sulla comunità».

Resta il fatto che verranno a mancare 3.500 posti di lavoro, senza contare le posizioni rischio lungo tutta la supply chain legata alla produzione dello stabilimento, che ha realizzato circa 160mila Honda Civic nel 2018 e 3.507.862 auto dall’inizio della produzione, nel 1992, alla fine del 2018.