Le pratiche di nearshoring degli Stati Uniti e l’espansione delle zone di cooperazione economica e commerciale all’estero (COCZ) cinesi stanno influenzando la trasformazione delle supply chain globali. Mentre il Messico attira sempre più investimenti per la produzione destinata ai mercati statunitensi, la Cina sta consolidando la sua posizione come leader nello sviluppo delle COCZ in tutto il mondo espandendo il proprio ruolo nella governance globale e cercando di influenzare le norme internazionali.
I paesi vicini a Pechino condividono interessi temporanei ma potenzialmente divergenti. In questo scenario, il futuro della supply chain e del procurement globale è incerto.
Le mire cinesi nella catena di approvvigionamento globale
La Cina, guidata da Xi Jinping, ha dichiarato l’ambizione di riformare il sistema di governance globale secondo i propri valori e priorità. Tuttavia, nonostante questa volontà, è improbabile che Pechino possa influenzare l’intera economia globale. Ma potrebbe invece puntare a un mondo diviso in sfere di influenza anche se Russia e India potrebbero non condividere a lungo gli stessi interessi.
Le COCZ cinesi, che sono diventate parte integrante della Belt and Road Initiative (BRI), stanno diventando un importante veicolo per la cooperazione economica e commerciale con altri paesi. Queste zone, sostenute dall’infrastruttura e dalle reti di investimento del BRI, hanno attirato un significativo flusso di capitali, facilitando l’espansione delle aziende cinesi all’estero. Tuttavia, l’impatto effettivo delle COCZ sulle economie ospitanti e sulle catene di approvvigionamento globali è ancora oggetto di dibattito.
Il ruolo del nearshoring nella supply chain americana
Il Messico sta emergendo come una destinazione di nearshoring attraente per le aziende statunitensi che desiderano ridurre la dipendenza dalla produzione asiatica. La vicinanza geografica agli Stati Uniti e la manodopera a basso costo stanno spingendo le aziende a spostare la produzione nel paese.
Le aziende statunitensi stanno diversificando le proprie catene di approvvigionamento, cercando di ridurre la dipendenza dalla Cina e di mitigare i rischi delle tensioni commerciali tra Pechino e Washington. Tuttavia, questa transizione presenta sfide legate alla capacità lavorativa e alla qualificazione della forza lavoro in Messico, oltre all’eventuale dipendenza dalle aziende cinesi per la creazione di ecosistemi di produzione integrati verticalmente.
Opportunità e sfide per il procurement globale
La crescita delle COCZ cinesi e del nearshoring messicano offrono opportunità e sfide nel campo del procurement globale. Mentre le aziende cinesi si espandono all’estero, le aziende statunitensi potrebbero beneficiare della necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e delle pressioni del loro governo verso gli altri paesi partner per adottare analoghe politiche commerciali e scelte strategiche, che hanno l’obiettivo di garantire il rafforzamento del blocco occidentale come già fatto nei confronti della Russia, tra disaccoppiamento dal gas e sanzioni.
Come scrive Maria Adele Carrai nel report China’s overseas economic and trade cooperation zones: Their status, prospects, and effects, secondo un rapporto del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) del 2019, le COCZ erano per lo più economicamente sostenibili a livello finanziario, con il 12% delle zone che realizzava profitti sostanziali, il 33% redditizio e il 19% operava sulla base della copertura dei costi.
Un altro rapporto del 2017 della Commissione nazionale cinese per lo sviluppo e le riforme ha evidenziato gli sforzi normativi per preservare l’ambiente di un paese ospitante, proteggere la biodiversità, affrontare i cambiamenti climatici e promuovere la responsabilità sociale delle imprese. Tuttavia, la maggior parte dei posti di lavoro creati sembrano essere in industrie inquinanti e molte COCZ si trovano in bioregioni in cui la natura è in pericolo. Su questo punto si giocherà probabilmente la possibile fioritura delle zone alternative e potenzialmente di un nuovo ordine economico globale.