Acquistate quando volete, ovunque voi siate.  Bastano semplici gesti e in pochi giorni, anzi in una manciata di ore, ricevete il prodotto o il servizio ordinato. Parafrasando un celebre film, “Questo è l’ e-commerce bellezza!”.

Come propongono trend e statistiche,  il commercio on-line, sia esso B2C o B2B, è considerato ormai un futuro ineluttabile e vincente a dispetto di chi ama perdersi tra gli scaffali delle librerie, conferisce quasi un’azione  terapeutica al classico giro per negozi, non teme la coda ai camerini, limita gli acquisti su internet a biglietti di spettacoli, voli aerei e alberghi.

Come riporta un’analisi proposta da Accenture, Painting the Digital Future of Retail and Consumer Goods Companies, l’onda digitale che si innalzerà da qui al 2025, porterà profitti operativi, nel settore retail, a quota 2,95 trilioni di dollari.

Una visione sostenuta anche dal Digital economy&society in the EU, che evidenzia come, nel 2016, il 66% degli europei, in particolare nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni, abbia effettuato almeno un e-acquisto e le cifre siano destinate a crescere.

E l’Italia? Nonostante abbia ancora poca dimestichezza con il commercio on line, rispetto ai suoi vicini tedeschi, danesi e inglesi, sta dando segnali importanti, pronta anch’essa a cavalcare l’onda.

Nei prossimi anni, digitalizzazione e nuove tipologie economiche trasformeranno le modalità di acquisto e di lavoro e, rispetto alle previsioni, sarà interessante capire dove ci spingeremo.

Cosa succederà a chi considera l’e-commerce una bellezza senz’anima? Anche gli affezionati dei negozi vivranno grossi cambiamenti.

Sempre secondo Accenture, entro il 2026, lo shopping si trasformerà in un’esperienza pervasiva, un mix di reale e digitale.

E voi? Cosa comprate più spesso on-line? Effettuate acquisti on-line anche per lavoro?

Pronti a diventare degli e-shoppers navigati?