Il progresso nell’adozione dell’intelligenza artificiale all’interno delle supply chain è vario così come lo è il suo ritorno sull’investimento. Secondo uno studio recente, c’è una strategia che garantisce il fallimento: non fare nulla. Miliardi di persone nelle aziende di tutto il mondo svolgono attività quotidiane, elaborano dati, interagiscono con software e spostano informazioni da un posto all’altro e queste attività di routine possono essere migliorare con l’uso dell’IA. Trovare modi strategici per incorporare l’IA nelle attività aziendali quotidiane può dare grandi frutti in termini di efficienza, produttività e persino soddisfazione lavorativa dei team.

Early adopter e casi d’uso

La prossima ondata di progressi dell’intelligenza artificiale porterà analisi predittive ancora più all’avanguardia, consentendo decisioni basate sui dati con maggiore accuratezza e impatto. Il rapporto “The Ultimate Guide to AI ROI” della società di ricerca Zero100  afferma che il divario tra coloro che agiscono rapidamente sull’IA e coloro che aspettano sarà uno dei più grandi della nostra generazione. L’impatto a lungo termine dell’IA promette di essere niente meno che rivoluzionario, poiché le supply chain globali di domani “saranno potenziate dall’IA e completamente digitalizzate end-to-end, una convergenza completa di supply chain e IT che cambierà radicalmente la natura del lavoro nella supply chain”, come afferma Kevin O’Marah, co-fondatore e responsabile della ricerca presso Zero100.

Ma l’impegno dei leader aziendali nell’adottare l’IA fino ad oggi è stato tutt’altro che costante anche se circa il 90% delle grandi aziende ha sperimentato l’IA nelle proprie supply chain, Solo il 29% di queste aziende, infatti, afferma che questa è un’area per “investimenti pesanti” nei prossimi tre anni. Allo stesso tempo, solo un terzo dei dirigenti ha una “visione strategica” per integrare l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico nelle funzioni della supply chain. E solo un quarto dei leader sta vedendo finora “ritorni tangibili”. Un recente sondaggio di Microsoft e LinkedIn rivela che il 75% dei knowledge worker ora incorpora l’intelligenza artificiale nelle proprie attività quotidiane e tra questi utenti il 90% afferma che l’intelligenza artificiale li aiuta a risparmiare tempo. L’85% afferma che consente loro di concentrarsi su attività più importanti, l’84% attribuisce all’intelligenza artificiale il merito di aver migliorato la loro creatività e l’83% ritiene che renda il loro lavoro più piacevole.

L’adozione dell’intelligenza artificiale nella supply chain

I leader aziendali stanno ancora lottando per capire in quale punto della supply chain l’intelligenza artificiale possa fornire il miglior valore nell’immediato. In una certa misura, i responsabili della supply chain sono già incoraggiati dai primi successi in quella che può essere definita “IA classica”, ovvero l’applicazione di algoritmi matematici derivati ​​da regole create dall’uomo per automatizzare i processi. Ma quel tipo di IA ha fatto progressi a singhiozzo nel corso dei decenni, prendendo piede nel mondo degli affari in modo graduale.

Con l’emergere sulla scena dell’IA generativa e dei grandi modelli linguistici come ChatGPT la piena promessa di questa tecnologia è diventata chiara. Oggi l’intelligenza artificiale può estrarre una quantità enorme di contenuti dai social media, molto più di quanti un essere umano possa mai elaborare, per anticipare interruzioni della supply chain come scioperi, chiusure di porti e disastri naturali. Tuttavia, secondo un report di Zycus e Procurement Tactics quasi il 70% dei Cpo non ha ancora adottato l’IA generativa e oltre il 60% delle aziende non dispone di politiche specifiche.

L’adozione dell’intelligenza artificiale per il miglior ROI possibile

L’IA generativa è sempre più utilizzato in aree strategiche di approvvigionamento come la gestione delle assunzioni, la gestione dei contratti e le negoziazioni, migliorando così la conformità e i risultati. Nell’ambito del procurement è possibile ottimizzare la spesa, migliorare la gestione dei fornitori, creare opportunità di risparmio e consentire ai professionisti del procurement di concentrarsi sulle attività a valore aggiunto. I dati di Economist Impact suggeriscono che l’IA è un motore significativo della trasformazione digitale e la digitalizzazione è considerata la principale priorità per il procurement nei prossimi 12-18 mesi, con il 44% degli intervistati che identifica l’IA come una tecnologia cruciale. Gli intervistati prevedono che l’IA apporterà miglioramenti significativi in due aree: l’automazione dei processi di approvvigionamento e un migliore orientamento e ottimizzazione.

I Cpo vedono un impatto diretto sui risultati aziendali grazie all’aumento degli investimenti tecnologici ma per realizzare il valore dell’IA, i responsabili degli acquisti devono creare una road map per la gestione del cambiamento, adottare nuove modalità di lavoro e investire nello sviluppo di nuove competenze. Secondo l’analisi, il 69% degli intervistati ritiene che la mancanza di visione e di allineamento aziendale rappresenta una sfida importante per la gestione del cambiamento nella trasformazione del procurement. Le aziende dovrebbero iniziare il loro percorso definendo cosa sperano di ottenere con la tecnologia: scavalcare i concorrenti, rivoluzionare la supply chain, un’innovazione incrementale, la trasparenza.

Team IA dedicati

Può essere utile anche stabilire un team IA dedicato all’interno dell’organizzazione della supply chain, quindi collaborare con gli utenti funzionali a implementare questa tecnologia. In questo modo è possibile attingere a una saggezza che proviene da esperienze diversificate per passare dalla pianificazione all’applicazione degli strumenti desiderati. Gli sviluppatori possono adottare “piccoli modelli linguistici” per affrontare specifici problemi da risolvere, ad esempio minimizzando il rischio nell’acquisto di un materiale particolare. Allo stesso tempo, gli utenti devono iniziare ad addestrare il modello di IA generativa sui fondamenti della loro operazione per renderlo in grado di superare la capacità degli esseri umani di prendere decisioni complesse.

I glitch delle IA generative sono prevedibili e superabili man mano che il modello impara e si adatta al mondo reale, ma serve agire in modo ponderato, abbinando una valutazione onesta della situazione attuale a una visione a lungo termine. Nonostante il suo fascino l’intelligenza artificiale non funzionerà mai in modo efficace in un contesto di supply chain senza la massima attenzione all’elemento umano, possibile solo con una formazione adeguata di talenti, per implementare le soluzioni e potenzialmente formulare nuove idee e applicazioni.