Entriamo sempre più in un mondo di commistione tra uomo e macchina dove la seconda offre costantemente nuove opportunità per gestire al meglio il lavoro quotidiano e rispondere alla necessità di districare la matassa degli eventi previsti e imprevisti.
Con l’aumento delle infrastrutture intelligenti della catena di approvvigionamento, è sempre più pressante però anche la necessità di interoperabilità e integrità dei dati senza soluzione di continuità per garantire operazioni di catena di approvvigionamento efficienti e sicure.
La necessità di governare le smart supply chain
Con l’avvento di supply chain sempre più smart le aziende riescono a raggiungere alti livelli di trasparenza, limitare gli errori e risparmiare tempo in numerose aree. Le “catene di approvvigionamento intelligenti”, con l’integrazione di tecnologie avanzate nelle operazioni, hanno il potenziale per stimolare e semplificare notevolmente la logistica, i trasporti e la distribuzione. Con l’Internet of Things (IoT) e l’intelligenza artificiale (AI) è oggi più facile rispondere alle esigenze in continua evoluzione di aziende e consumatori.
Tuttavia, questa trasformazione comporta una serie di sfide che devono essere affrontate per realizzare appieno i vantaggi. Non è sufficiente che le supply chain siano più efficienti, devono anche essere più sicure e resilienti, poiché la proliferazione della tecnologia è stata accompagnata da una altrettanto potente proliferazione di rischi.
Le sfide del presente e quelle per il futuro
Le sfide da superare riguardano soprattutto l’interoperabilità dei dati, l’integrità dei dati, la governance dei dati, e in ultimo un’efficace protezione IoT.
Il primo punto è da attenzionare vista la presenza di più parti interessate nella circolazione delle merci, inclusi produttori, distributori, rivenditori e consumatori. Le catene di approvvigionamento intelligenti richiedono una solida capacità per ciascuna di queste entità di scambiare liberamente informazioni. Ciascuna parte interessata può utilizzare diversi formati di dati, protocolli e piattaforme, che possono ostacolare l’interoperabilità dei dati.
La seconda sfida critica è sull’integrità dei dati, ovvero assicurarsi che questi non vengano compromessi o perduti. I rischi reali in questo senso riguardano le interruzioni della catena di fornitura, perdita di entrate e danni alla reputazione. Un tema collegato anche alla governance, che deve essere efficace per garantire che i dati vengano raccolti, elaborati e condivisi in modo etico e nel rispetto delle normative vigenti.
In ultimo, è anche l’IoT a giocare un ruolo sempre più significativo, dai veicoli connessi che forniscono il monitoraggio in tempo reale delle spedizioni, a previsioni migliorate basate sia su eventi in tempo reale che su dati storici, e persino la riduzione della burocrazia. Dispositivi che necessitano di essere autenticati e autorizzati ad accedere a dati e sistemi, e che collegano questo punto ai precedenti. L’importanza di questo tema è sottolineata anche dall’espansione della regolamentazione europea come l’EU Data Act, che estende alcuni dei requisiti sulla privacy dei dati del GDPR all’IoT.
Le soluzioni per districare la matassa
Tutte e quattro le problematiche evidenziate sopra hanno, fortunatamente, possibilità di essere superate. Sull’interoperabilità una risposta può essere la “virtualizzazione dei dati”, ovvero l’utilizzo di software per creare uno “strato virtuale” di semplificazione su un’architettura di dati molto complessa. In pratica con la creazione di una visione unificata dei dati della supply chain di un’organizzazione attraverso fonti diverse, senza integrare fisicamente i dati. Un’unica fonte, infatti, garantisce che le parti interessate possano prendere decisioni informate sulla base di informazioni accurate e aggiornate in tempo reale.
Parlando di integrità una contromisura promettente si è visto essere la tanto discussa blockchain, che può fornire un modo sicuro e trasparente per tracciare e verificare le transazioni. Come sottolineato da Harvard Business Review, la blockchain può svolgere un ruolo significativo nella costruzione di infrastrutture di supply chain intelligenti e trasparenti.
Sempre più spesso, inoltre, quando si parla di dati si tratta anche di valorizzare la privacy. Le soluzioni di gestione del consenso dei dati possono aiutare ad affrontare questo aspetto, fornendo un modo per le parti interessate di gestire la privacy dei dati sensibili. Offrire ai consumatori la possibilità di controllare i propri dati e decidere chi può accedervi impedisce automaticamente l’uso problematico degli stessi, consentendo alle organizzazioni di garantire che stiano raccogliendo e utilizzando i dati in modo conforme ed etico.
Una soluzione analoga riguarda infine l’autenticazione IoT, che garantisce che solo i dispositivi autorizzati possano accedere a dati e sistemi, prevenendo accessi non autorizzati, violazioni dei dati e attacchi informatici. Alcune tecnologie di autenticazione utilizzano certificati digitali, mentre altre utilizzano metodi di autenticazione biometrica come l’impronta digitale o il riconoscimento facciale. Altre soluzioni ancora utilizzano metodi di autenticazione a due fattori, come l’autenticazione basata su password e token, per garantire che solo i dispositivi autorizzati possano accedere a dati e sistemi.