Riportiamo di seguito l’intervista a Sergio Perego – country manager Italia di SynerTrade – pubblicata sul magazine “The Procurement – Acquisti in Team” (Anno 4 Numero 1) nella sezione Purchasing Process.

Un team di 30 persone con sedi a Milano, Roma e Venezia; 5 partner attivi, più di 20 nuovi progetti. Sono questi i numeri realizzati in meno di 3 anni, nel nostro paese, dalla multinazionale specializzata in soluzioni di e-procurement, che ha raggiunto questi risultati più rapidamente del previsto.

Oggi, SynerTrade è uno dei più forti player presenti sul territorio italiano, conta più di 40 grandi aziende che utilizzano stabilmente Accelerate, la sua piattaforma di procurement digitale, che attualmente ha attivato più di 50.000 utenti, per un volume complessivo di 30 miliardi di euro, di aziende che ogni giorno emettono almeno una negoziazione.

 

sergio peregoMa qual è la chiave di tanto successo?

Per Sergio Perego, country manager Italia di SynerTrade, sono tre i principali fattori che fanno la differenza: un prodotto innovativo, persone valide con una forte motivazione e preparazione, clienti che ne hanno compreso da subito il valore. Il tutto rafforzato da un Top Management internazionale che ha saputo leggere le potenzialità del branch italiano, supportandone la crescita.

 

Quali sono le peculiarità della vostra piattaforma di e-procurement Accelerate?

Innanzitutto il fatto di ricoprire funzionalmente tutte le esigenze di un ufficio di Procurement di ogni grande azienda, dalla qualifica, alla gestione del rapporto con i fornitori, alle negoziazioni, ai contratti, alla collaborazione sugli ordini, fino alla ricezione della fattura e matching con ordine, ricezione, contratto.

Si tratta di un’unica piattaforma modulare che permette ad ognuno dei nostri clienti di scegliere il suo percorso di digitalizzazione. E’ questo il differenziale rispetto alla concorrenza, oltre a quello di avvalersi di un database unico che fornisce, ad esempio, la possibilità al top manager di utilizzare un oggetto di reportistica che gli permette di analizzare, estrarre e unire i dati in tutte le fasi del processo di procurement, consentendogli di avere un controllo su tutto, per poi prendere decisioni strategiche. Inoltre, è una piattaforma molto aperta, nella quale è possibile integrare facilmente soluzioni di fornitori terzi. Ad esempio, per la parte di reportistica, abbiamo realizzato un’alleanza strategica con QLik, per quanto riguarda i contratti, la partnership con DocuSign ci permette di digitalizzare il processo di contracting, fino alla firma digitale, mentre per la qualifica dei fornitori, abbiamo fatto integrazioni con Cerved, Cribis e Bureau Van Dijk.

 

IoT, intelligenza artificiale, quali sono le prossime tappe nella digitalizzazione del procurement?

Ormai sono nel procurement da 18 anni e ho visto tante mode. In questo momento potrebbe sembrare una moda anche quella di parlare di IA e chatbot, ma noi l’abbiamo resa concreta. Con la nostra piattaforma, offriamo soluzioni tangibili legate all’E-procurement, a conferma dell’anima innovativa che ci caratterizza, in quanto appartenenti a un gruppo come Econocom, l’azienda che possiede SynerTrade. Faccio un esempio, per quanto riguarda il procurement predittivo. Immaginiamo che un’azienda di manufacturing acquisti del rame. La nostra piattaforma, integrata con input esterni, è in grado di capire l’andamento del prezzo del rame, la cadenza con la quale l’azienda lo acquista e può prevedere, in funzione dei dati che ha a disposizione, l’acquisto nei mesi successivi. Attraverso le funzioni di IA suggerisce in modo predittivo comportamenti diversi. Ad esempio, potrebbe segnalare al buyer un aumento del prezzo del rame e consigliargli di acquistare subito, invece di aspettare il mese successivo come da programma.

SYNERLAB HEGAGON CMJN

Altro esempio, sulle chatbot. Già quest’anno rilasceremo dei moduli che consentono di dialogare con la piattaforma attraverso una chat in stile WhatsApp. Questo ci consentirà di avere Accelerate tra i tanti contatti WhatsApp e sarà possibile dialogare in linguaggio naturale con la piattaforma. In questo modo, Accelerate potrebbe inviare un messaggio, a me che sono un buyer di una certa categoria merceologica, per avvisare, ad esempio, dell’arrivo di una fattura che differisca più del 5% dall’ordine fatto. A questo punto il buyer potrà rispondere, chiedendo di quale fornitore si tratti e chiedere di aprire Accelerate sulla lista richiesta con applicati i filtri da lui decisi. Questo che può sembrare futuribile, in realtà è molto concreto.

 

Per quanto riguarda l’entrata in vigore del GDPR, in quale modo la piattaforma risponde alle nuove esigenze di protezione dei dati?

Da un anno, un team di lavoro di Econocom, sta lavorando per armonizzare tutte le nuove piattaforme per il rispetto del GDPR e già ora Accelerate risponde ai requisiti richiesti. Faccio un esempio. Il GDPR prevede che ci sia la possibilità per l’utente di richiedere la cancellazione dei propri dati e noi abbiamo costruito tutta una serie di funzionalità che cancellano i dati utente slegandoli dalle transazioni, che rimangono in forma anonima. Questo permette di realizzare un’analisi storica del dato e continuare a fare una serie di analisi statistiche sull’ordinato, rispettando la normativa e tutelando chi richiede l’anonimato.

 

Rispetto al processo di digitalizzazione del procurement, facendo un raffronto con altri Paesi, come hanno reagito le funzioni acquisti italiane?

La nostra fortuna è stata quella di poter introdurre la nostra piattaforma in aziende italiane dalla caratura internazionale ed estremamente proattive. Infatti, già nella fase di implementazione di Accelerate sono emerse tantissime idee di sviluppo ulteriore, suggerite proprio dai nostri clienti, che sono state poi condivise e concretizzate in ottica di vera co-innovation sulla piattaforma. E’ per questa ragione che quest’anno, inoltre, abbiamo deciso di dare vita al portale SynerLab che permetterà ai nostri clienti di condividere le loro idee, oltre alle tante già sviluppate a livello internazionale, di cui potranno usufruire anche aziende di altri paesi. Quindi è anche un nostro orgoglio poter dire che l’Italia ha portato un contributo importante. Poter coinvolgere direttamente le aziende con le quali lavoriamo rientra nelle tante altre attività che già proponiamo, dalla partecipazione al progetto di community internazionale – SynerLab – che ho appena citato, a numerose occasioni di incontro con colleghi ed esperti in contesti nazionali ed internazionali; cito ad esempio l’italiano Wine Club, l’Innovation day che si tiene ogni anno a Monaco di Baviera, o il Digital Procurement Summit che organizziamo a giugno nella splendida cornice di Parigi.

 

Cosa vuole dire ai CPO che vogliono portare innovazione nella propria organizzazione?

Qualche anno fa avrei detto che il CPO ha guadagnato nel corso del tempo un ruolo sempre più strategico, e per questo motivo ha la necessità di strumenti e prodotti per “automatizzare” i processi, renderli ripetibili e liberare risorse da dedicare alle attività a più valore aggiunto. Credo che questo concetto sia oramai superato. Oggi è vero l’opposto. I CPO che hanno la voglia di iniziare un percorso di digitalizzazione del Procurement scoprono nuovi modelli per rendere ancora più strategica la propria struttura, modelli che non immaginavano neanche di applicare prima dell’utilizzo di una piattaforma di Procurement evoluta. E’ il motivo per cui consiglio, a chi non è convinto di iniziare o vuole fare una valutazione, un periodo di “Proof of concept”, che permetterà di toccare con mano le potenzialità dei nuovi strumenti, e costruire grazie a questa esperienza un business case per dimostrare internamente la necessità di innovare il Procurement.

 

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