Il World Container Index di Drewry mostra un incremento del 7% nell’ultima settimana delle tariffe spot per la spedizione via mare di box da 40 piedi.
Secondo Rolf Habben Jansen, Ceo di Hapag-Lloyd, il mercato è sotto pressione ma i volumi cresceranno nel 2024.
Anni difficili, ma non come la crisi 2007-2009
Le compagnie di navigazione hanno affrontato anni difficili, ma non anni così gravi come il rallentamento decennale che il settore ha subito all’indomani della crisi del 2007-2009. Questo secondo Rolf Habben Jansen, il Ceo di Hapag-Lloyd, la quinta compagnia portacontainer al mondo. Fondata nel 1970 in seguito alla fusione di Hamburg-Amerikanische Packetfahrt-Actien-Gesellschaft e Norddeutscher Lloyd (NDL), Hapag-Lloyd è un servizio di spedizioni globale che gestisce 258 navi moderne e ha 13.800 dipendenti in più di 399 uffici e 135 paesi.
Secondo Jansen, che ha parlato mentre la società con sede ad Amburgo annunciava gli utili trimestrali gli affari saranno difficili per due o tre anni,. “Mi aspetto che il mercato rimanga sotto una pressione significativa”, ha detto in un’intervista a Bloomberg. I tassi sono bassi ed è impossibile dire quando cambieranno, e le prospettive economiche globali sono più nebulose rispetto a tre mesi fa. Tuttavia, ci si aspetta una crescita di volumi per il 2024.
Cosa dice il World Container Index
Ma la ripresa di noli container sembra prendere vigore sulle tratte di export dalla Cina. Il World Container Index di Drewry mostra un incremento del 7% nell’ultima settimana delle tariffe spot per la spedizione via mare di box da 40 piedi. A trainare la ripresa sono i prezzi osservati per i trasporti da Shanghai a Rotterdam, in crescita del 21% negli ultimi 7 giorni, da 1.048 a 1.272 dollari. Anche la tratta dallo stesso porto cinese a Genova guadagna nel periodo l’8% portandosi a 1.470 dollari, dopo il recupero più lieve registrato la settimana scorsa. A risalire, sebbene ora con aumenti meno marcati, sono anche i noli per le spedizioni dalla Cina agli Stati Uniti. Quelle per invii da Shanghai a Los Angeles, in aumento dell’11% la settimana scorsa, crescono ora del 5% portandosi a 2.287 dollari, mentre in direzione di New York il loro valore cresce del 2% a 2.216 dollari.
La ripresa vista su queste rotte si affianca però a un declino perdurante sulle altre. Continuano intanto a perdere quota i noli della rotta transatlantica, con quelli per spedizioni da Rotterdam a New York in calo dell’1% a 1.488 dollari e in direzione inversa in flessione dell’8% a 602 dollari. Per il prossimo futuro Drewry prevede che le tariffe per spedizioni tra Oriente e Occidente, a parte quelle verso l’Europa, restino su questi livelli. Quindi non si registra al momento un cambiamento sostanziale nelle tariffe e considerando il parere di Jansen non ci sarà nemmeno una diminuzione sostanziale dei volumi per effetto della frammentazione globale.
Le differenze rispetto al 2009
Oggi, rispetto al 2009, sono presenti quattro differenze sostanziali secondo Jansen. Intanto le nuove navi ordinate rappresentano oggi il 27% della flotta globale mentre all’epoca la percentuale era vicino al 60. L’età media delle navi è molto più alta oggi di quanto non fosse nel 2009, quindi si inizierà a vedere più demolizioni, soprattutto nella seconda metà di questo decennio.
Inoltre, le nuove regole sull’inquinamento significano che le compagnie devono navigare più lentamente ogni anno con le stesse navi, se vogliono rispettare le normative. A ottobre in una nota MSC Mediterranean Shipping Co. ovvero la più grande compagnia di trasporto container del mondo ha affermato di prevedere che “i costi di conformità aumenteranno nel tempo”. Infine, contrariamente al 2009, la nota positiva è che oggi tutti hanno un bilancio solido.