Lo State of Logistics Report prevede una crescita globale del 2,5% nel 2024, in uno dei periodi più lenti degli ultimi 30 anni a causa di tassi d’interesse elevati, della disoccupazione e dell’instabilità geopolitica. Ma nonostante le difficoltà, la logistica sta facendo progressi verso la sostenibilità e la decarbonizzazione, con tecnologie emergenti che potrebbero ridurre le emissioni, nonostante un’adozione su larga scala ostacolata da costi e incertezze.

La situazione macroeconomica e la sostenibilità logistica

Lo State of Logistics Report Council of Supply Chain Management Professionals (CSCMP) prevede che l’economia globale in crescita di appena il 2,5%, in calo rispetto al 2,7% del 2023. L’aumento dei tassi d’interesse, il calo della crescita, l’aumento della disoccupazione e l’inflazione persistente continueranno a frenare la crescita mondiale, nonostante alcuni segnali macroeconomici positivi. Anche a causa di tensioni geopolitiche, il commercio globale sta diventando sempre più frammentato, poiché le principali nazioni si separano sempre più in blocchi commerciali e le più grandi economie continuano a spostarsi verso una politica industriale focalizzata su sé stessa.

In questo contesto, il settore della logistica ha dimostrato resilienza nel migliorare la sostenibilità attraverso modelli di business innovativi, partnership tecnologiche e progressi politici per ridurre le emissioni. Tuttavia, la maggior parte delle organizzazioni non include ancora le emissioni Scope 3 nei propri impegni sul clima e prevale un panorama politico incerto, che potrebbe limitare le azioni sulle iniziative verdi. Ciononostante, c’è motivo di essere incoraggiati dal progresso visibile per le aziende che collaborano lungo tutta la catena di approvvigionamento, consentendo pratiche più sostenibili.

La tecnologia al servizio della sostenibilità

Le nuove tecnologie di decarbonizzazione presentano una serie di sfide che vanno oltre i costi e molte aziende storiche stanno testando tecnologie a basse emissioni di carbonio, pur riluttanti a scalare in assenza di maggiore certezza tecnologica. Nonostante le sfide, man mano che le soluzioni tecnologiche diventano più diffuse e convenienti si aprono le strade per la decarbonizzazione della logistica e secondo McKinsey una riduzione del 40-50% delle emissioni logistiche entro il 2030 è realizzabile utilizzando la tecnologia oggi disponibile.

A medio termine, con la tecnologia esistente sono possibili operazioni convenienti e prive di emissioni. Mentre per le leve a lungo termine che utilizzano tecnologie nuove ma collaudate, le grandi flotte private e i vettori stanno già investendo nel trasporto marittimo a basse emissioni di carbonio e nelle relative infrastrutture. Sulla terraferma, la tecnologia più importante ma collaudata è l’elettrificazione con i carburanti alternativi e l’idrogeno che seguono a ruota. “Siamo partner di un progetto molto importante che riguarda uno studio di fattibilità sullo sviluppo di una supply chain che colleghi Paesi del Mediterraneo nel trasporto di idrogeno liquido, sottolinea, ad esempio, Nicola Castellano, presidente dei corsi di laurea del Polo universitario dei Sistemi Logistici di Livorno – Università di Pisa, a margine della firma del protocollo d’intesa tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e l’Autorità portuale di Damietta (Egitto), a Bruxelles.

Costruire un’attività verde per il vantaggio di essere i primi

Per garantire un vantaggio competitivo in termini di costi ed eccellenza finanziaria, è fondamentale stabilire obiettivi chiari e ambiziosi a livello organizzativo. Questo implica raggiungere la fattibilità in modo rapido e prevedibile, esplorando strumenti finanziari come la finanza di progetto, i contratti di acquisto verde e i modelli di finanziamento misto. È cruciale assicurarsi una domanda vincolata prima di scalare, come ha fatto Northvolt con BMW, Scania, Volvo Cars e Volkswagen Group prima dell’espansione della sua gigafactory. Creare imprese verdi richiede una collaborazione lungo tutta la catena del valore, come dimostra Maersk con la sua partnership strategica per l’approvvigionamento di metanolo verde.

Con l’aumento delle normative e delle pressioni delle parti interessate, le aziende devono trasformare le aspirazioni di logistica a zero emissioni nette in azioni concrete. Questo comporta l’adozione di un mix di tecnologie mature e nuove, un monitoraggio rigoroso delle emissioni e decisioni ponderate su quando e come decarbonizzare. I leader del settore stanno prendendo l’iniziativa, ponendosi alla guida della transizione verso una decarbonizzazione più rapida e ottenendo un potenziale vantaggio competitivo. Le aziende possono così pensare in modo più ampio ai loro percorsi di decarbonizzazione, sfruttando una vasta gamma di interventi per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette. In questo senso, il procurement può svolgere un ruolo cruciale nel facilitare il raggiungimento della fattibilità economica e l’accelerazione della decarbonizzazione.