Everstream Analytics in un report analizza le prospettive per il 2024 che si basano su un database relativo alle interruzioni della catena di approvvigionamento. Analizzando i punteggi di rischio per cinque tematiche rileva come le principali preoccupazioni arrivino dalle nuove normative e dagli eventi climatici estremi.
La classifica dei principali rischi da considerare
Nel 2023 le interruzioni che hanno maggiormente colpito la produzione hanno riguardato le materie prime agricole, tra cui zucchero grezzo, gomma naturale, riso e soia. Al terzo posto Everstrem rileva i rischi delle restrizioni dagli Stati Uniti alla Cina, che ora includono controlli sulle esportazioni dagli Stati Uniti e di apparecchiature per la produzione di semiconduttori dai Paesi Bassi e dal Giappone. La Cina ha imposto controlli sui droni e sulle materie prime come gallio, germanio e grafite e minaccia restrizioni sulle terre rare per i magneti ad alte prestazioni. Non un fattore da poco, considerato che la Cina rappresenta il 60% della produzione mineraria di terre rare e l’85%-90% della produzione di terre rare e magneti lavorati.
Al secondo posto nella classifica dei rischi Everstream inserisce i rischi che derivano dalle nuove normative. “Anche le aziende con politiche ambientali, sociali e di governance esistenti subiranno disagi a causa delle crescenti normative ambientali. Dal 1972 al 2019, le leggi ambientali sono aumentate di 38 volte”. E ce ne sono altre in arrivo, mentre i Paesi si affrettano a raggiungere gli obiettivi net-zero e a proteggere le risorse naturali sempre più scarse. Al primo posto, infine, l’azienda americana rileva le temperature e gli eventi atmosferici estremi. Il Canale di Panama che sta vivendo la peggiore siccità da quando sono iniziate le registrazioni nel 1950 e la stagione secca di fine dicembre significa che sta influenzando i primi mesi del 2024. Il rischio degli stretti e dei canali è sempre presente in generale, come testimoniano i recenti avvenimenti nel canale di Suez.
Il valore finanziario della sostenibilità
I principali rischi evidenziati possono essere letti con la lente della sostenibilità poiché normative ed eventi disruptive su tutti dipendono dalla crisi climatica. Una supply chain che rispetti i fattori Esg, quindi, riduce quindi i rischi per le imprese, ma nel lungo periodo questo comporta in prospettiva un miglioramento ambientale che limita i rischi del commercio tout court. Rimanendo in tema di rischio, secondo lo studio Shareholder value implications of supply chain ESG: Evidence from negative incidents, citato in un articolo dell’Harvard Business Review, il prezzo delle azioni reagisce negativamente agli incidenti Esg dei fornitori, e le imprese che gestiscono meglio gli aspetti Esg della supply chain registrano rendimenti azionari più elevati.
“Abbiamo riscontrato un legame tra il rischio Esg nella supply-chain di un’azienda e i suoi rendimenti azionari”, si legge su Hbr. “In particolare il portafoglio di aziende con il minor numero di incidenti Esg dei fornitori ha registrato un sovra-rendimento del 6,77% annuo rispetto al portafoglio di aziende con il maggior numero di incidenti”. Con meno shock e interruzioni, le aziende possono soddisfare gli ordini dei clienti, ottimizzare le scorte e operare in modo più efficiente. In secondo luogo, le politiche di sourcing responsabile attraggono clienti e investitori socialmente consapevoli e aiutano le aziende a evitare problemi alla supply chain che possono danneggiare il loro marchio e la loro reputazione. Infine, l’approvvigionamento etico può coprire il rischio normativo e ridurre le responsabilità legali, che è uno dei punti evidenziati da Everstream.
Le strategie per i principali rischi
Una volta analizzati i rischi è possibile adottare delle contromisure per prevenirli o mitigarli. Intanto un maggiore impegno nella gestione dell’intera filiera, accompagnato da una corretta divulgazione e trasparenza sui dati sono aspetti che interessano investitori attenti che desiderano raccogliere un potenziale ritorno. Con gli strumenti digitali di gestione del rischio della supply chain è possibile semplificare sia il monitoraggio delle condizioni empiriche che la conformità della filiera alle normative vigenti.
Le piattaforme digitali possono incorporare il rischio di conformità nella strategia complessiva di gestione del rischio di un’azienda, riflettendo il livello di importanza per le operazioni e avvisando i manager di potenziali interruzioni. Mentre per ridurre al minimo il rischio legato alle condizioni meteorologiche estreme è necessario un monitoraggio continuo delle rotte e quindi delle spedizioni lungo il percorso, per rilevare eventuali interruzioni in avvicinamento.