Il mercato della logistica è da tempo soggetto a profondi cambiamenti per via dei macro-trend e degli effetti di pandemia e guerre. In questo settore l’innovazione attraverso un approccio multimodale è tutto, ed è funzionale alla sostenibilità, sostengono gli esperti del Freight Leaders Council (FLC).

Le fragilità del sistema in Italia

Le interruzioni delle catene globali del valore hanno rivelato l’importanza cruciale dei sistemi logistici. A causa di queste interruzioni, la resilienza della supply chain e le sue implicazioni per la sicurezza nazionale sono emerse come le principali preoccupazioni negli ultimi anni. Queste preoccupazioni sono spesso legate alla sicurezza degli approvvigionamenti, compresa quella informatica, che è un fattore chiave in un settore di servizi altamente digitalizzato e connesso a livello globale.

A tal proposito il Logistic Performance Index (LPI), che sintetizza l’efficienza del sistema logistico in diversi Paesi, evidenzia il bisogno di una visione europea maggiormente integrata. E nel continente europeo l’Italia sconta alcune debolezze strutturali, dall’infrastruttura fino al sistema delle dogane, passando per la scarsa integrazione tra le diverse modalità di trasporto. Il Quaderno 31 prodotto dal Freight Leaders Council affronta proprio i temi dell’intermodalità e della multimodalità da un punto di vista innovativo: quello del seamless freight transport system, ovvero un sistema di servizi forniti a uno o più mittenti che utilizzano la capacità sul sistema del trasportatore insieme alla capacità fuori sistema. Un concetto che chiama in causa tutte le componenti dell’ecosistema e non solo l’unità di carico o il mezzo di trasporto.

Nuove sfide, nuovi equilibri

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’accelerazione dei trend di maggior impatto per il settore, quali la necessità di trasformazione dei processi logistici dettata dalla transizione ecologica, i mutamenti delle logiche determinati dallo sviluppo del settore eCommerce e le problematiche dovute allo shortage di capacità operativa, che hanno portato alla rottura di alcuni equilibri. Questi cambiamenti hanno portato in prima battuta a modificare i KPI dei contratti di trasporto sostituendo la variabile tempo con affidabilità e resilienza.

“Il fenomeno dello shortage di capacità di fatto ha portato molte aziende ad allontanarsi da una logica basata unicamente sul rapporto costo/servizio, a sperimentare l’utilizzo di più modalità di trasporto e di nuove soluzioni organizzative e/o tecnologiche/digitali finalizzate ad aumentare la sincronizzazione fra le differenti modalità”, si legge nel Quaderno 31. Oggi sempre più operatori cercano di offrire servizi di collegamento end to-end diventando fornitori di vere e proprie soluzioni di global supply chain. Ma la scarsa intermodalità in Italia tra porti e ferrovie e la mancanza di un vero e proprio backbone ferroviario è il motivo per cui il settore ferroviario non è ancora stato in grado di acquisire una grande quota di mercato.

Come migliorare la logistica

Sempre nel Quaderno 31 si legge che per migliorare la logistica attraverso l’aumento della capacità delle infrastrutture esistenti, prima di intervenire sulle infrastrutture, bisognerebbe introdurre azioni di tipo software. Dal punto di vista del software si parla di pianificazione dei flussi e della progettazione della rete per ottimizzare contemporaneamente i costi, l’allocazione della capacità e l’affidabilità. Le soluzioni di trasporto multimodale, ovvero un servizio di trasporto che utilizza due o più modi di trasporto diversi per portare le merci a destinazione, sono in grado di garantire vantaggi significativi in termini di efficienza, risparmio economico e sostenibilità ambientale. “È fondamentale l’uso di strumenti informatici per elaborare dati storici, dati esogeni, dati di visibilità delle prestazioni dei servizi, magari facendo leva sulla proliferazione di servizi di tale genere presenti sul mercato”, scrive il FCL.

“L’uso di applicazioni di Intelligenza Artificiale è un grande valore aggiunto per fare previsioni sulle prestazioni attese dai servizi che compongono un sistema multimodale”. Il settore della logistica e del trasporto merci conta oltre 25 milioni di tonnellate di CO2 e nel nostro Paese contribuisce per il 25% al totale delle emissioni di gas serra. Per questa ragione potenziare il trasporto via mare e ferrovie, lasciando alla gomma il primo ed ultimo miglio ed al cargo aereo le merci di valore, quelle deperibili ed i farmaci, rappresenterebbe non solo una svolta innovativa ma anche maggiormente sostenibile.