Migliorare visibilità e connessione della supply chain può portare un beneficio a tutte e tre le funzioni

Nel 2019 il procurement potrebbe provare come strategia la collaborazione con i colleghi del dipartimento finance e sostenibilità. Ne parla Tara Norton in un articolo per Procurement Leaders. Gli obiettivi e le sfide di questi gruppi apparentemente diversi sono più allineati di quello che potreste pensare. Perciò, lavorare insieme per raggiungere una visione condivisa del supply chain management può creare valore per tutti.

Obiettivi allineati

La Cpo survey di Deloitte del 2018 ha messo in luce che, ancora una volta, la priorità per i capi procurement è fare saving, e la loro strategia principale è consolidare la spesa.

La gestione della corporate social responsibility è salita in sesta posizione, il che suggerisce che l’agenda del procurement e quella della sostenibilità si stanno sempre più allineando. Anche i professionisti del finance vogliono integrare maggiormente la sostenibilità nelle loro offerte, il che implica che c’è la possibilità di lavorare insieme.

Chi lavora nell’ambito della sostenibilità ben accoglie anche gli sforzi per consolidare la spesa in un gruppo ristretto di fornitori, purché gli aspetti di Csr siano parte dell’equazione. Indubbiamente lavorare con un numero più piccolo di fornitori first-tier può aiutare a concentrare gli sforzi in ambito sostenibilità e migliorare le performance in quest’area.

Allo stesso tempo, quando si prendono in considerazione i fornitori più a monte, tutte le funzioni coinvolte concordano sull’utilità di avere una supply chain più connessa e trasparente. Questo è d’aiuto al dipartimento sostenibilità perché gli permette di avere un impatto laddove ci sono dei problemi; al procurement consente di gestire meglio il rischio e di assicurare la sicurezza dell’approvvigionamento; infine, per il settore finance apre opportunità di finanziare una più ampia varietà di aziende con un’offerta di servizi più ricca.

Infine, tutte e tre le funzioni devono affrontare un processo di digitalizzazione. Il supply chain finance digitale sta prendendo il posto dei meccanismi di finanziamento tradizionali. I capi Acquisti stanno cercando di digitalizzare i propri processi, mentre i professionisti in ambito sostenibilità stanno usando sempre di più gli strumenti digitali, come le immagini satellitari, per aiutarsi nel migliorare le performance.

Sfide condivise

Ci sono alcune sfide che queste tre funzioni hanno in comune. Una è come misurare le performance di sostenibilità dei fornitori di ogni tier della supply chain. Man mano che certificazioni, audit e altre misure della sostenibilità tradizionali vengono messe in discussione e, d’altra parte, aumentano i database e gli strumenti per misurare le performance di sostenibilità, la complessità cresce.

Un’altra sfida comune è abbattere i compartimenti stagni. I professionisti in ambito sostenibilità devono stare a contatto con il finance e il procurement, ma spesso non parlano la stessa lingua. Procurement e finance possono vedere delle correlazioni tra i fornitori sostenibili e quelli più performanti, ma necessitano di una maggiore evidenza di questo fatto.

Infine, coinvolgere i fornitori a monte è un elemento di criticità per tutti. Il procurement sa che alcuni dei rischi maggiori della supply chain si annidano lì e questo si allinea bene con la necessità del dipartimento Csr di sapere dove si trovano le sfide maggiori. Il finance può vedere un’opportunità di finanziare più in su la catena di fornitura, ma ha anche bisogno di una maggiore accessibilità per essere in grado di diminuire il rischio nelle opportunità e farle diventare interessanti dal punto di vista finanziario.

In breve, possiamo immaginare un percorso che va da tre approcci rigidamente separati a uno dove l’ottimizzazione del procurement, la massimizzazione dei ritorni finanziari dal trade finance e il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità nella supply chain possono diventare davvero integrati. Forse è questo il vero senso della supply chain transformation.