Al giorno d’oggi tra e-commerce, consegne in 24h e acquisti online, il packaging è onnipresente e nella logistica è fondamentale. Oltre a garantire sicurezza nella fase di stoccaggio, trasporto e consegna, è esteticamente versatile e facilmente personalizzabile per ogni esigenza. 

Allo stesso tempo, complice la velocità e i tempi ristretti a cui è sottoposta la logistica del 2020,  i costi dell’imballaggio stanno aumentando.  DHL Trend Research grazie alla sua ricerca “Rethinking Packaging” presenta la sua prospettiva sul futuro del packaging del settore logistico. 

Molte aziende stanno implementando operazioni logistiche più ecologiche, rendendosi conto che la sostenibilità deve integrarsi necessariamente negli obiettivi del business. Il packaging è, in definitiva, una sfida ambientale.

Le funzionalità dell’imballaggio oggi

Negli ultimi 10 anni è avvenuto un aumento medio del 25% all’anno delle vendite transfrontaliere di e-commerce e ciò ha inciso sulla crescita del packaging. Quest’ultimo è un tema vasto da affrontare anche perché esigenze e requisiti di imballaggio sono diverse a seconda del settore, regione e clienti di riferimento. 

Nel report dividono il packaging in 3 livelli: 

1: corrisponde all’involucro a diretto contatto con il prodotto.

2: il materiale esterno e di riempimento per contenere più imballaggi primari e mantenere inalterate le condizioni iniziali. 

3: consolida più imballaggi primari e secondari per facilitare la movimentazione, stoccaggio e trasporto. 

Focus dell’indagine di DHL è il packaging di secondo livello nell’evoluzione che sta vivendo. 

Le tre funzioni basilari che un buon packaging deve performare sono protezione, trasporto e comunicazione, caratteristiche che si sono integrate con ulteriori aggiornamenti. Primo fra tutti è la brand experience che tramite il packaging trasmette i valori del marchio e rappresenta il primo contatto con il cliente. A seguire, nelle supply chain globali, la sicurezza e la tracciabilità diventano must tanto da inserire soluzioni antifurto e contraffazione come sistemi di marcatura di identità sicuri, chiusure a prova di manomissione e localizzazione in tempo reale.

Infine si segnala come plus innovativo  la connettività dei pacchi ovvero l’inserimento di tecnologie quali sensori, tag e codici che oltre a favorire l’aspetto logistico, creano esperienze di unboxing divertenti per il cliente.

Il settore packaging ad oggi è sottoposto a tre fattori quali la necessità di imballaggi “comodi” che fungano da experience per il cliente, l’aumento dell’e-commerce e dell’home delivery, la questione della sostenibilità per ridurre sprechi e inquinamento. Senza pensare che nei prossimi 3-5 anni nove aziende su dieci inseriranno il packaging nella loro agenda come priorità alta e saranno influenzate nelle loro strategie dai trend del futuro come materiali sostenibili, consapevolezza dello spreco e customer experience.

Perché ripensare il packaging? 

Ad oggi il settore ha un impatto ambientale notevole. Nel report si evidenzia come nei container medio il 24% sia spazio vuoto, il 40% dei pacchi di alcune categorie di e-commerce è composto da aria, percentuali che generano un aumento dei costi vertiginoso: l’ottimizzazione della densità di riempimento e protezione è una delle grandi sfide del futuro, secondo DHL. 

Altra faccenda è quella della plastica che a livello globale viene riciclata solo nel 14% dei casi mentre quelli in discarica impiegano 450 anni a decomporsi. Al ritmo attuale di accumulo nel 2050 gli oceani avranno più plastica che pesci. 

Questa situazione allarmante spinge i consumatori a richiedere imballaggi alternativi e le aziende si stanno muovendo in questa direzione. I produttori di prodotti, i rivenditori e i fornitori di servizi logistici stanno lottando per ottimizzare gli imballaggi poiché in caso contrario i costi totali di packaging aumenterebbero a causa delle inefficienze dovute al sovraimballaggio e alla spedizione di spazio vuoto lungo la catena di approvvigionamento.  Dall’altra parte anche gli stessi clienti devono sopportare imballaggi difficili da usare e soprattutto da smaltire. 

I focus della logistica del futuro 

Nei prossimi anni il settore si dovrà confrontare con alcune questioni centrali nate dall’ondata di sostenibilità che ci ha coinvolto recentemente. I focus su cui ci si dovrà concentrare principalmente saranno la ricerca di materiali eco-friendly, imballaggi riutilizzabili e  l’adozione di soluzioni di imballaggio smart.

Come già anticipato in precedenza, un altro problema è quello dello spazio vuoto e dell’aria nei pacchi e la sua ottimizzazione è anch’essa una sfida a livello di settore. Una problematica che si aggrava ulteriormente nelle supply chain complesse e veloci nelle quali ogni imballaggio deve essere realizzato in pochi secondi. Il dilemma è sostanzialmente  tra un singolo tipo di scatola per tutte le spedizione per mantenere l’operatività e un tipo di scatola diverso in base alla spedizione che aumenta costi e tempi nelle operazioni. 

In questo panorama le aziende optano per introdurre analytics e dati per migliorare i processi di packaging. Come? Attraverso prestazioni algoritmiche, l’elaborazione delle immagini e le tecnologie di riconoscimento visivo basate su intelligenza artificiale che producono dati anagrafici su dimensioni e caratteristiche fisiche di ogni singolo SKU.

Un’altra soluzione è l’ingresso dell’automazione nelle operazioni di packaging. Per esempio è possibile scansire in 3D le dimensioni effettive del prodotto da spedire per tagliare un cartone delle dimensioni corrette. il prodotto viene così inserito nella confezione insieme alla documentazione, alle garanzie ecc. Infine si sigilla il cartone e si aggiungono le etichette.

Introdurre materiali eco-friendly, imballaggi riutilizzabili e  smart packaging

#materiali eco-friendly

Il primo materiale da sostituire è il pallet che oltre ad essere economico, versatile, facile da usare ed estremamente efficace per fissare cartoni su pallet e proteggere pacchi in transito, è sinonimo di spreco e di quantità immense di plastica da smaltire. A rispondere a questa esigenza arrivano le pellicole riciclabili, che necessitano però di infrastrutture adeguate, e pellicole estensibili rinforzate con fibre ad alta efficienza. Entrambe garantiscono minori costi e rifiuti generati ma molti ritengono che anche questo non sia abbastanza. L’invito è quello di eliminare totalmente la plastica e alcune aziende hanno risposto a questa richiesta progettando svariate soluzioni eco-friendly come un coesivo ad acqua per tenere insieme i cartoni senza utilizzo di pellicole e sistemi di coperchi e cinturini riutilizzabili per pallet. In quest’ultimo caso si possono eliminare totalmente i rifiuti ma si pone un ulteriore problema del recupero e della restituzione per il riutilizzo che le rende fruibili sono per catene di fornitura a circuito chiuso.  

Un’alternativa alla plastica si può trovare in materiale riciclato post-consumo e materiali a base biologica realizzati con amido proveniente da rifiuti di mais, canapa e alghe. Queste alternative sostenibili, oltre a portare innumerevoli vantaggi a livello ambientale, comportano costi elevati, un aspetto che ha impedito di adottarle su larga scala. Ma forse un’adozione e costi maggiori immediati possono portare a una lealtà a lungo termine dei consumatori.

#imballaggi riutilizzabili

Una via più green rispetto al cartone e alla plastica del packaging è l’adozione di modelli logistici a circuito chiuso che usano beni di imballaggio durevoli e multi-viaggio.Un processo che ha funzionato tra gli stabilimenti di produzione e che si vuole trasportare anche sul piano del consumatore. 

La strategia dei mailer riutilizzabili sono stati introdotti dai servizi in abbonamento oppure nel settore alimentare esistono scatola riutilizzabile per la spedizione a freddo per merci sensibili alla temperatura e deperibili, nonché un dispositivo di raffreddamento dedicato per la spedizione del vino. Un sistema di imballaggio re-usable ed economicamente valido è difficile in ogni settore anche perché i clienti stessi devono essere incentivati alla restituzione. Per incoraggiarli a farlo, alcune società applicano schemi di deposito, sconti per la restituzione dei container e sanzioni per il non ritorno.

#smart packaging

Quando sarà possibile avere tutti i pacchi connessi e intelligenti?  Oggi, la maggior parte dei tag avanzati – come quelli che rilevano posizione, temperatura, shock e umidità – sono ancora utilizzati solo per spedizioni di alto valore. I costi di tale tecnologia però stanno diminuendo; e ciò fa pensare che le spedizioni intelligenti aumenteranno e anche le etichette smart, che si  possono impostare per l’aggiornamento dinamico durante il processo logistico, per visualizzare la destinazione successiva nella catena di approvvigionamento e per registrare eventi significativi rilevati da sensori come shock fisici ed escursioni di temperatura. Anche le etichette intelligenti si stanno spostando nello spazio dei consumatori.

Nuove imprese basate sulla tecnologia del packaging intelligente stanno ora iniziando a emergere, portando alla luce la tanto attesa “Internet dei pacchi”. Oggi, un “Internet di pacchi” è all’orizzonte prossimo, catalizzata dalla caduta dei costi dei componenti e da un parallelo aumento dell’efficienza della tecnologia di comunicazione e delle prestazioni dei sensori. Insieme all’adozione di nuovi strumenti di ottimizzazione e automazione degli imballaggi, tutte le parti della catena di fornitura possono cercare una maggiore efficienza e produttività nelle operazioni logistiche. Nel prossimo futuro assisteremo alla fine dell’era del packaging monouso, sostituita da materiali di imballaggio sostenibili e soluzioni di imballaggio a circuito chiuso.