Il Pnrr ammonta complessivamente a 235,12 miliardi di euro, per la prima missione dedicata a “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura” sono stanziati 49,86 miliardi. In quest’ambito, una grande opportunità è presentata dagli Accordi per l’innovazione delle imprese, che prevedono ingenti agevolazioni gestite dal Ministero per lo sviluppo economico per portare le aziende verso maggiore digitalizzazione, automazione e non solo.
Gli Accordi per l’innovazione
Il ministero dello sviluppo economico prevede gli Accordi per l’innovazione con le imprese, ovvero agevolazioni per le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria (attività di cui all’art. 2195 del codice civile, numeri 1, 3 e 5) nonché attività di ricerca. Sono progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs).
I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero dello sviluppo economico. Possono riguardare: tecnologie di fabbricazione; tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche; tecnologie abilitanti emergenti; materiali avanzati; Intelligenza artificiale e robotica; industrie circolari; industria pulita a basse emissioni di carbonio; malattie rare e non trasmissibili; impianti industriali nella transizione energetica; competitività industriale nel settore dei trasporti; mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili; mobilità intelligente; stoccaggio dell’energia; sistemi alimentari; sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione; sistemi circolari.
Come stipulare gli Accordi
Ai fini dell’accesso alle agevolazioni previste dal decreto 31 dicembre 2021 è necessario che sia definito l’Accordo per l’innovazione tra il Ministero dello sviluppo economico, i soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al cofinanziamento dell’iniziativa.
Le imprese proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta tra loro, fino a un massimo di cinque soggetti co-proponenti. Possono essere soggetti co-proponenti di un progetto congiunto anche gli Organismi di ricerca e, limitatamente ai progetti afferenti alle linee di intervento “Sistemi alimentari”, “Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione” e “Sistemi circolari”, anche le imprese agricole che esercitano le attività di cui all’art. 2135 c.c.
I contributi già stanziati
A sostegno degli investimenti in ricerca e sviluppo industriale sul territorio nazionale, il Ministero dello Sviluppo economico ha stanziato circa 250 milioni di euro per i progetti presentati lo scorso 11 maggio dalle imprese nell’ambito del primo sportello dedicato agli Accordi per l’innovazione. È invece in programma nel mese di dicembre l’apertura del secondo sportello relativo agli Accordi per l’innovazione, con una dotazione finanziaria di ulteriori 500 milioni di euro a valere sul Fondo nazionale complementare al Pnrr.
Intanto l’Italia è stata rieletta al Consiglio dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU, International Telecommunication Union). Un riconoscimento importante di partecipazione nell’agenzia dell’ONU specializzata nel settore delle tecnologie dell’informazione e comunicazione, in particolare nel definire politiche e normative nazionali e internazionali condivise, al fine di realizzare in tutto il mondo una trasformazione digitale e sostenibile dell’economia, dell’industria e della società.