La biodiversità è la coesistenza (misurabile con specifici metodi statistici) di varie specie animali e vegetali in un determinato ecosistema; è detta anche diversità biologica.
Un fenomeno in buona parte di origine antropica, la perdita di biodiversità è collegata ai cambiamenti climatici, e porta a gravi conseguenze. È un tema poco sentito verso cui anche i professionisti della supply chain possono agire, afferma un nuovo report di Capgemini.
Le cause di perdita di biodiversità
Tra le cause della sua perdita ci sono diversi fattori principali: il cambiamento dell’uso del suolo e del mare per un uso eccessivo degli ecosistemi, il sovrasfruttamento di animali e piante che esaurisce gli stock di alcune specie mentre ne porta altre all’estinzione. I cambiamenti climatici, l’inquinamento, e le specie invasive. La crisi della biodiversità sta accelerando mentre l’umanità aumenta la sua impronta sulla natura a un ritmo senza precedenti e l’equilibrio degli ecosistemi viene danneggiato. L’attività umana ha messo quasi un milione di specie a rischio di estinzione.
Secondo il rapporto Living Planet 2022 del World Wildlife Fund, citato da Capgemini, il pianeta ha assistito a un calo medio del 69% della popolazione globale di mammiferi, pesci, uccelli, rettili e anfibi dal 1970. Le conseguenze sono che il 75% delle colture alimentari si basa sull’impollinazione animale, ma oltre il 40% delle specie di insetti conosciute è diminuito negli ultimi decenni. La Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica ha stabilito obiettivi globali di biodiversità per il 2030, sottolineando la necessità di un’azione urgente. Oltre la metà del PIL globale è potenzialmente minacciata dalla perdita di biodiversità a causa della dipendenza delle imprese dalla natura e dal suo uso sconsiderato.
La percezione del problema
Il report riporta i risultati di un sondaggio di settore completo su 1.812 dirigenti senior di organizzazioni leader in 12 paesi con un fatturato annuo superiore a 1 miliardo di dollari. Circa il 50% dei dirigenti intervistati è impiegato all’interno di funzioni di sostenibilità, mentre il restante 50% proviene da altre funzioni aziendali rilevanti.
Le normative e gli standard in rapida evoluzione progettati per proteggere la biodiversità stanno esercitando una pressione crescente sul settore aziendale. La comprensione della biodiversità e del suo impatto rimane bassa nell’agenda aziendale. Il 63% degli intervistati afferma che la biodiversità è importante per la propria azienda. Ma solo il 24% dice che la propria azienda ha una strategia.
Solo il 16% delle organizzazioni ha completato una valutazione dell’impatto della propria supply chain sulla biodiversità. La maggior parte delle organizzazioni pone maggiore enfasi solo sulla lotta ai cambiamenti climatici e considera la perdita di biodiversità un rischio a medio o lungo termine.
Cambio di paradigma e soluzioni tecnologiche
Anche in questo caso la tecnologia può svolgere un ruolo fondamentale nell’affrontare rapidamente le sfide. Offre opportunità per innovare verso prodotti, servizi e modelli di business più sostenibili. Tecnologie tra cui l’intelligenza artificiale, la robotica, la biologia sintetica, l’analisi del DNA ambientale, la stampa 3D e l’Internet of Things stanno supportando le organizzazioni nell’affrontare le minacce alla biodiversità. Tra i dirigenti intervistati nella ricerca, il 73% concorda sul fatto che le tecnologie digitali saranno fondamentali per gli sforzi della loro organizzazione per la biodiversità.
Le organizzazioni devono affrontare la perdita di biodiversità con la stessa urgenza del cambiamento climatico, sottolinea il report. Promuovendo la collaborazione e il supporto di nuove soluzioni su larga scala, sostenendo misurazioni e divulgazioni di standard della biodiversità e investendo in soluzioni tecnologiche e di dati per accelerare la conservazione e il ripristino. Prima di tutto, però, serve una sensibilizzazione diffusa e un cambiamento culturale. Solo un’azione strategica potrà impedire un aumento del costo, già elevato, per le aziende e per la società.