Sapevi che i social media possono influenzare il modo in cui lavora il procurement? Come sappiamo tutti, i social media hanno invaso i nostri smartphone e i ritagli di tempo libero. Insomma, se sei in attesa in posta o sei sul treno per una trasferta di lavoro, uno sguardo alle ultime news sui social e un like qua e là scappa a tutti. E come avviene nella vita extra lavorativa, i social sono entrati anche nella vita delle aziende che li scelgono per interagire meglio con i propri clienti, per promuovere il marchio e le offerte. Quelle più pionieristiche addirittura li sfruttano per migliorare la produttività, prendere decisioni accurate e promuovere l’innovazione. 

Gran parte del lavoro di chi lavora negli Acquisti comporta sapersi relazionare e gestire informazioni, attività che LinkedIn, Twitter o Procurios sono in grado di offrire proprio perché sono in grado di “fare rete” e di attingere a diverse fonti. Sono diverse le ricerche a riguardo e tutte concordano sull’utilità di questi strumenti sociali ma anche di quelli più professionali come Slack e Yammer, che rendono più agili i flussi di comunicazione aziendali. A confermarlo, i tre ricercatori Frank Rozemeijer, Lieven Quintens dell’Università di Maastricht e Jonas Heller, dottorando alla New South Wales’ Business School (Australia) che concordano sui vantaggi di un procurement più social che garantirebbe ai suoi manager e a tutto il team di essere anche più aggiornati sulle novità di specifiche industry e sul mercato. Un primo passo verso l’integrazione tra social media pubblici e piattaforma social business aziendali? Forse, l’importante che sia allineata con la strategia aziendale.

Chi usa i social media in azienda? 

Secondo il report  “Make Procurement Smarter with Social Media”, marketing e vendite sono i primi settori che ricorrono ai social, seguite dalla funzione legal, finance, amministrazione e sembrerebbe che anche il procurement ne faccia uso constatandone i primi benefici. Soprattutto per quest’ultimi vi è un enorme potenziale soprattutto perché la funzione si basa sulla collaborazione con fornitori e l’impegno di quest’ultimi. Il procurement potrebbe infatti trarne dei vantaggi proprio perché i social naturalmente favoriscono la collaborazione e lo scambio di informazioni tra singoli e gruppi e non solo: 

  • Individuazione e gestione dei fornitori

Esistono siti specifici per gli acquisti che consentono di trovare recensioni sui singoli fornitori. Le piattaforme di valutazione dei fornitori e Twitter per esempio permettono di ottenere una recensione su un fornitore su una categoria specifica. La gestione dei rischi dei fornitori può essere migliorata grazie a piattaforme come Procurious. 

  • Peer engagement

Esistono oggi diverse piattaforme per riunire l’intera comunità come: My Sourcing Team, LinkedIn, Procurious ecc.

  • Condivisione delle best practice

La presenza in rete di blog B2B e siti specifici sul procurement permette di tenere il passo con le ultime tendenze e apprendere le best practice. 

  • Identificazione del rischio

Il modo in cui la piattaforma di social media aiuta una persona a scegliere il fornitore è anche un ottimo strumento per prevedere i rischi associati ai fornitori.

Un sito di social media specifico per il procurement potrebbe risolvere molto più in fretta problemi come i ritardi sulla movimentazione dei materiali attraverso:

  • individuazione a priori e tempestiva del problema
  • capacità di assorbire il problema prima che intacchi l’intera azienda
  • facilità di reazioni rapide

I limiti dei social media

Nonostante la molteplicità di vantaggi elencati, ci sono anche delle limitazioni delle piattaforme, nel concreto: 

Mancanza di autenticità 

Non si ha la certezza della provenienza delle informazioni e della loro credibilità. Molti si affidano ai dati trovati sui social media ma forse si dovrebbe avere la capacità critica di capire se una fonte sia più o meno affidabile. 

Natura generale delle informazioni

Le informazioni contenute sui social sono decisamente generiche e non abbastanza specifiche per redigere, per esempio, sondaggi. 

L’adozione dei social media nel mondo degli acquisti è lenta e non ancora ampiamente estesa a tutti. Nonostante i limiti che comportano, essi possono essere utili per la funzione, giusto con qualche accorgimento in più.