Digital transformation, supplier relationship e open innovation sono stati i temi chiave del congresso organizzato da The Procurement nell’auditorium di Maire Tecnimont

Intelligenza artificiale, Big Data, analytics, robotica sono parole ormai entrate nel vocabolario di chi fa impresa. Ma in che modo queste nuove tecnologie possono applicarsi ai processi di procurement? Ne abbiamo parlato al congresso Procurement & Innovation, organizzato da The Procurement nella sede di Maire Tecnimont, a Milano, il 21 marzo.

La giornata è iniziata con il saluto di benvenuto di Maria Teresa Bongiovanni, Ceo di The Procurement, e di Franco Ghiringhelli, Human resources, organization and Ict senior vice president del Gruppo Maire Tecnimont e Chairman di Tecnimont SpA.

I relatori dei tre panel, moderati da Biagio Simonetta, giornalista del Sole 24 ore, hanno affrontato i temi della trasformazione digitale del procurement, della relazione con i fornitori e dell’open innovation. Spesso l’innovazione nel mondo del business è portata dalle startup, realtà di cui ha tracciato una panoramica, focalizzata sul mercato italiano, David Casalini, Ceo e Co-founder di StartupItalia, nel suo intervento d’apertura. Il quadro per l’Europa, ha spiegato, risulta positivo: negli ultimi cinque anni, gli investimenti in startup sono stati costantemente superiori a quelli negli Stati Uniti e in Asia. Tra le startup che valgono più di un miliardo (i cosiddetti unicorni) non ci sono, però, società italiane. Significa che c’è ancora molto da fare, anche se i segnali positivi ci sono: l’Italia è entrata al decimo posto in classifica per investimenti in innovazione e startup, e nell’ultimo anno ci sono stati 100 miliardi di ritorno di investimenti.

Il primo panel ha approfondito il tema della procurement digital transformation. «Innovare nel procurement significa automatizzare il processo per creare maggior valore», ha affermato Francesco Colavita, Head of operations & professional services di Jaggaer Italia, che ha presentato le soluzioni di digital procurement offerte dall’azienda insieme al General manager Mario Messuri.

Valerio Bianchi, Sales director di Coupa, ha spiegato i possibili utilizzi dell’intelligenza artificiale in una piattaforma di procurement, tra cui l’ottimizzazione delle informazioni della comunità per il raggiungimento degli obiettivi. Per Fabio Ferraro, Direttore vendite Italia, Grecia, Malta e Cipro di Sap Ariba, il cardine della digital transformation sono i dati e, soprattutto, l’uso che se ne fa: per essere davvero innovativi bisogna cambiare i processi e smettere di usare gli analytics a silos, integrando invece le informazioni del procurement con quelle del resto dell’azienda per avere una visione generale.

Luca De Angelis, Managing director Italy di Hrs, ha illustrato le sfide per l’attività di sourcing nel settore business travel, oggi spesso troppo sbilanciata sulla contrattazione, le quali riguardano soprattutto gli audit e il controllo su quello che è stato negoziato. Marco Proietti, Head of procurement transformation project e Head of procurement Digital Hub di Enel, ha invece raccontato il progetto “Enel procurement transformation”, che ha ridisegnato la funzione da zero, con l’obiettivo di focalizzare gli acquisti non solo sul saving, ma anche sul creare valore per l’azienda in varie dimensioni.

Il secondo panel ha avuto come argomento la supplier relationship. Simona Zenoni, Chief marketing department di Bcd Travel, che ha parlato dell’impatto di alcuni strumenti innovativi, tra cui blockchain, nel mondo del travel. Paolo Mondo, Vp group procurement di Maire Tecnimont, ha illustrato invece il programma di supplier relationship dell’azienda, chiamato Seenergy. Il piano, ha spiegato, coinvolge tutte le funzioni interne e prevede che tra fornitore e buyer si instauri una relazione ampia, con accordi win-win che comportano, dall’altra parte, anche una condivisione del rischio. Federico Kuntze, Head of procurement & logistic di Siemens Df & Pd, ha approfondito le opportunità date dalle partnership in termini di vantaggio competitivo.

Gli investimenti in innovazione, ha spiegato Federico Renon, Responsabile procurement innovation & quality di Tim, sono sempre altri, anche quando il prezzo della tecnologia scende. A questo scopo, Tim working capital ha selezionato, negli anni, diverse startup con l’intento di farle diventare delle imprese.

Se da un lato un’azienda, oggi, ha la necessità di innovare il proprio processo di acquisto, dall’altro il ruolo del procurement è anche quello di comprare innovazione per l’azienda, come è successo in Pirelli, quando oltre agli pneumatici ha iniziato a produrre sensori. L’azienda ha dovuto costruire una supply chain in un’area nuova, ha raccontato Vittorio Carducci Agostini, Head of purchasing Emea di Pirelli.

D’altra parte, le partnership con i fornitori possono celare dei rischi, ha spiegato Anna Italiano, Senior legal consultant di Partners4Innovation, soprattutto quando si tratta di stabilire le reciproche responsabilità. Non bisogna dimenticare, ha affermato, che quando ci sono due parti ci sono necessariamente due interessi contrapposti.

Dopo un momento dedicato al lunch – offerto da Elior – e al networking, la giornata è proseguita con il terzo panel, dedicato a innovative suppliers & open innovation. L’innovazione, infatti, a volte non è reperibile internamente, ma è possibile acquisirla attraverso fornitori strategici o startup e università.

Dab Pumps nell’applicare la tecnologia Iot alle pompe ha dovuto interfacciarsi con nuovi fornitori su temi nuovi, ha spiegato Barbara Cecchele, Group purchasing manager dell’azienda, mentre Lg nel percorso di integrazione dell’intelligenza artificiale nei propri prodotti ha acquisito molte startup per integrare nuove competenze, come ha spiegato Sergio Buttignoni, Corporate marketing director di Lg Electronics Italia.

Paolo Santoni, vicepresidente IT di Ceva, ha raccontato l’esperienza dell’azienda nella dematerializzazione delle bolle di trasporto; Francesca Filippi, Senior business developer di Ayming, ha parlato degli strumenti che un’azienda ha a disposizione per aprirsi all’open innovation, mentre Fabio Bucelli, Area manager Italia, Iberia e Medio Oriente di Booking.com business, ha spiegato la crescita delle prenotazioni online nella gestione dei viaggi aziendali, supportato dalla testimonianza di Valerio Dal Monte, Vice president procurement & supply chain di Alitalia.

La giornata si è conclusa con i dati di un’indagine sul rischio di fornitura condotta dal laboratorio Rise e presentata dal professor Marco Perona dell’Università di Brescia, che ha messo in luce come più della metà delle aziende intervistate non abbia intenzione di incrementare, in futuro, la spesa indirizzata a tutelarsi, nonostante il rischio di interruzione di fornitura non sia in calo.

Qui sono disponili, solo per gli abbonati e per coloro che hanno partecipato, i materiali dell’evento.