La direttiva dell’Ue sulla responsabilità sociale delle imprese richiede alle grandi aziende di rendicontare le emissioni, anche Scope 3, a partire dal 2026. L’approvvigionamento sociale diventa quindi cruciale per allineare le strategie aziendali agli obiettivi Esg e Csr, per migliorare al contempo la reputazione e la fedeltà dei clienti.
La necessità di un procurement responsabile
Con le nuove normative è sempre più richiesto alle aziende di aggiornare le loro strategie di approvvigionamento per riflettere un mondo più socialmente consapevole. Non solo concentrandosi su costi, efficienza e qualità, ma anche sull’impatto sociale delle decisioni di acquisto. Questo approccio supporta obiettivi più ampi come la riduzione delle disuguaglianze e la promozione dello sviluppo comunitario, migliorando allo stesso tempo la reputazione del marchio e la fedeltà dei clienti.
Contrariamente alla percezione, non si tratta di filantropia ma di integrare le strategie di approvvigionamento sociale per ottenere catene di approvvigionamento diversificate e aumentare il valore economico e sociale complessivo. Le iniziative Esg e Csr dovrebbero quindi includere l’impatto sociale per garantire una sostenibilità completa e dimostrare l’impegno aziendale verso le cause sociali, allineando le operazioni con gli obiettivi di sostenibilità globali e cercando il più possibile di evitare il greenwashing.
Accountability e cambio di mentalità
Adottare quello che può essere chiamato social procurement richiede un cambiamento di mentalità verso pratiche più inclusive e socialmente consapevoli. Questo approccio porta significativi vantaggi aziendali e aiuta a raggiungere gli obiettivi, sia quelli di profitto dell’azienda, in modo indiretto, che quelli di rispetto ambientale. Tra le tante iniziative, come è ad esempio Sustainable Procurement Pledge con cui anche The Procurement collabora, recentemente è emersa una nuova piattaforma di e-learning dell’Accountability Framework Initiative (AFi) che offre formazione su come realizzare catene di fornitura responsabili, con moduli che coprono vari aspetti della deforestazione, della conversione degli ecosistemi naturali e dei diritti umani.
Aumentando la propria capacità e competenza interna, le aziende possono migliorare la qualità dei propri impegni, sviluppare sistemi interni efficaci e implementarli allineando la raccolta dei dati con i requisiti di divulgazione degli standard di rendicontazione. Per questa ragione la mentalità è tutto e le competenze sono fondamentali soprattutto in un contesto in cui aumenta l’interesse da parte di un pubblico giovane e sempre più numeroso relativo alla sostenibilità.
Il nodo Scope 3
Secondo uno studio condotto dallo Scope 3 Peer Group di Gartner l’89% delle organizzazioni intervistate sta utilizzando o sta attualmente cercando una soluzione digitale che le aiuti a gestire il proprio programma di decarbonizzazione Scope 3. La maggior parte delle organizzazioni intervistate (55%) prevede di utilizzare due o più soluzioni digitali per gestire il proprio programma Scope 3, visto come uno dei nodi più importanti su cui lavorare per raggiungere gli obiettivi Esg. I due motivi principali sono la possibilità di ottenere risultati diversi, come la collaborazione con i fornitori o la reportistica (53%), e di gestire separatamente la catena del valore aziendale e le emissioni del ciclo di vita del prodotto (53%). Il processo di selezione di una soluzione digitale per lo Scope 3 è spesso pieno di inefficienze, sostiene lo studio. Si va dal tentativo di confrontare i fornitori di soluzioni di mercati adiacenti all’emissione di lunghe e inutili richieste di offerta con aspettative di capacità irrealistiche che possono portare a decisioni sbagliate.
Tra le raccomandazioni di Gartner c’è quella di scoprire come classificare i diversi tipi di soluzioni disponibili sul mercato valutando la proposta di valore dei fornitori di soluzioni, le loro dichiarazioni di valore e le loro capacità elencate pubblicamente nei siti web e nei materiali di marketing. Potrebbe essere utile inoltre identificare le funzionalità di base e avanzate disponibili per tutti i tipi di soluzioni esaminando i risultati che queste soluzioni digitali consentono di misurare, gestire, ridurre e rendicontare. Un’ultima valutazione, che però dipende dalla sensibilità aziendale, è quella di capire quanto effettivamente queste soluzioni siano applicabili e alla portata delle piccole e medie imprese, anche perché il coinvolgimento di tutti i fornitori è sempre di più una componente irrinunciabile.