L’adozione dell’intelligenza artificiale e il progresso tecnologico offrono vantaggi significativi in termini di efficienza e creazione di nuovi posti di lavoro, ma suscitano anche preoccupazioni legate alla privacy e alla possibile perdita di occupazione. Secondo il World Economic Forum, l’IA non solo trasformerà il mercato del lavoro, ma potenzierà anche le capacità umane, per questo serve una strategia di integrazione consapevole.
Vantaggi, preoccupazioni e impatti positivi dell’IA
Nonostante i vantaggi indiscutibili dell’intelligenza artificiale nel migliorare la competitività e l’efficienza aziendale, molte imprese sono ancora esitanti nell’adottarla, preoccupate per l’impatto sulla forza lavoro e la privacy. Alcuni timori riguardano la possibile perdita di posti di lavoro a causa dell’automazione di processi gestionali e di supply chain, come l’inventario e la pianificazione della domanda. Tuttavia, secondo una stima del 2020 del World Economic Forum l’IA avrebbe portato a un aumento netto di 12 milioni di posti di lavoro a livello globale entro il 2025, anche se ancora non è chiaro quanto questo dato sia in linea con quanto sta accadendo. Questo dato però, riportato nel Future of Jobs Report del WEF, suggerisce che l’IA e in generale il salto tecnologico potenzierà le capacità umane anziché sostituirle, rafforzando settori come il procurement e la logistica, dove il pensiero critico e la creatività rimangono insostituibili.
Gli esempi aziendali dimostrano come il progresso tecnologico e l’integrazione dell’IA stia già trasformando settori chiave legati alla supply chain e al procurement. Alcuni hanno implementato soluzioni IA per migliorare la previsione della domanda e l’evasione degli ordini, riuscendo a raddoppiare il numero di spedizioni effettuate grazie a una gestione più efficiente delle scorte. Piattaforme di previsione IA personalizzata ottimizzano i piani di produzione e consegna, rispondendo tempestivamente all’aumento della domanda durante la pandemia. Questi casi dimostrano come l’IA possa migliorare drasticamente il procurement, garantendo una gestione accurata delle risorse e delle forniture, riducendo i costi operativi e aumentando la soddisfazione dei clienti grazie a processi più efficienti.
Alleanza strategica tra progresso tecnologico ed energia
Notizia recente, l’alleanza tra BlackRock, Microsoft e MGX rappresenta una collaborazione di grande portata con l’obiettivo di investire 100 miliardi di dollari per rafforzare la competitività americana nell’intelligenza artificiale e sviluppare infrastrutture energetiche a supporto della crescita economica. Con BlackRock come gestore patrimoniale, Microsoft come colosso tecnologico e MGX come veicolo di investimento di Abu Dhabi, il trio unisce forze complementari. In particolare, questa iniziativa prevede che i 30 miliardi di capitale azionario siano sfruttati tre volte per raggiungere la cifra complessiva. Questo investimento nel settore energetico è strettamente legato alle esigenze emergenti dell’IA, che richiede infrastrutture avanzate e stabili per il calcolo e l’alimentazione energetica, rendendo il procurement energetico un fattore cruciale.
La crescente domanda di energia per l’infrastruttura ha spinto le aziende a considerare investimenti massicci nel settore energetico. BlackRock, che già aveva messo piede nel settore delle infrastrutture con l’acquisizione di Global Infrastructure Partners, è protagonista di questa tendenza. La stabilità e la sostenibilità a lungo termine offerte dagli investimenti infrastrutturali rappresentano una chiave per soddisfare le necessità energetiche, specie in stati dove si concentra una significativa domanda di elettricità per data center. Questa dinamica impatta direttamente le strategie di procurement delle aziende coinvolte, che devono assicurarsi forniture energetiche stabili e rispettose degli obiettivi di sostenibilità per sostenere il loro sviluppo tecnologico.
Rilancio del nucleare e sfide regolamentari
A proposito di energia, il riavvio della centrale nucleare di three Mile Island in Pennsylvania, chiusa dal 2019, rappresenta una importante iniziativa per Microsoft nel suo impegno a soddisfare la crescente domanda energetica delle proprie infrastrutture IA, mantenendo al contempo un basso impatto ambientale. Con l’accordo ventennale con Constellation Energy, Microsoft acquisterà oltre 800MW di energia pulita dall’impianto, che entrerà in funzione nel 2028. Questo tipo di approccio al procurement energetico segna un’importante svolta verso il nucleare come risorsa strategica, sia per ridurre le emissioni di carbonio che per affrontare le esigenze di consumo energetico. L’accordo evidenzia l’importanza del procurement energetico sostenibile nel raggiungimento degli obiettivi climatici, come diventare “carbon negative” entro il 2030.
L’enorme espansione del settore energetico legato all’IA solleva però questioni di natura regolatoria e competitiva, con alleanze tra colossi che fanno emergere il rischio che pochi grandi attori finiscano per controllare una fetta significativa della nuova infrastruttura energetica. I regolatori devono tenere conto di questi sviluppi per evitare concentrazioni di potere potenzialmente dannose per la concorrenza. Il procurement di tecnologie energetiche avanzate, inclusa l’energia nucleare, richiede inoltre una supervisione attenta, per assicurare che queste soluzioni siano accessibili a un’ampia gamma di aziende.
L’espansione delle competenze e le opportunità
L’introduzione dell’intelligenza artificiale generativa nel mondo del lavoro rappresenta un cambiamento significativo nella gestione delle competenze. Secondo uno studio condotto dal BCG Henderson Institute, l’uso della GenAI consente ai professionisti di superare i propri limiti, affrontando compiti complessi come la programmazione o l’analisi predittiva anche senza esperienze pregresse in quei campi. Ad esempio, i consulenti del BCG che hanno utilizzato la GenAI sono riusciti a scrivere codici in Python e a correggere analisi statistiche con precisione, arrivando a raggiungere l’86% della performance dei data scientist esperti. Questo risultato non solo sottolinea il potenziale dell’AI nel migliorare la produttività, ma evidenzia anche come la tecnologia possa espandere rapidamente le capacità dei lavoratori, permettendo loro di adattarsi alle crescenti richieste del mercato.
Tuttavia, come mostra lo stesso studio, l’utilizzo di questa tecnologia non equivale a un apprendimento automatico delle nuove competenze e i partecipanti che hanno completato compiti di programmazione con l’ausilio dell’IA non hanno necessariamente sviluppato una comprensione profonda dei concetti affrontati. La GenAI, secondo BCG, rappresenta più un esoscheletro che uno strumento di formazione, migliorando le prestazioni senza però garantire un reskilling completo. L’esperienza pregressa gioca un ruolo chiave: i consulenti con una moderata conoscenza della programmazione hanno ottenuto risultati superiori del 10-20% rispetto ai loro colleghi meno esperti, dimostrando che l’integrazione di competenze pregresse e progresso tecnologico può massimizzare il potenziale di crescita individuale.